Mina 1958 - 2011

1984 - Mina


 Dall’intervista a Sergio Bernardini “Mina, il silenzio della Tigre” di Marinella Venegoni, LA STAMPA venerdì, 6 settembre 1991.
“…Adesso mi dice no, ma quell’anno 1984, mi ha colpito veramente la sua espressione, nella cucina di casa a Monza: per me sarebbe tornata a cantare, anche se nel ’78 aveva dato per sempre l’addio alle scene. Io ero teso, amareggiato, sentivo scricchiolare il mio impero che avevo costruito da solo in tanti anni di lavoro. In quel tempo, prima ancora che nascesse il Palatrussardi di Milano, Bussoladomani era già diventata un s.p.a.; io ero soltanto un direttore artistico e non avevo più il timone amministrativo. I miliardi di spesa erano lievitati per vari motivi da 3 a 7, e proprio allora ci fu a Bussoladomani, domenica 22 gennaio, la famosa bestemmia di Mastelloni in diretta a Blitz. Il governo stava trattando col Vaticano la firma dei nuovi Patti Lateranensi, che l’anno dopo Craxi sarebbe andato  firmare da Casaroli: figuriamoci la reazione di mamma RAI alla bestemmia. I suoi soldi sparirono in un soffio, e con i pullman della tv parcheggiati davanti al locale se ne andarono pure i giovani. Racconto tutto questo perché non dimenticherò mai quella sera d’inverno a casa sua: le feci alcune confidenze, le confessai un po’ il mio fiato grosso, prospettai la possibilità di fare entrare altri soci a Bussoladomani, in luogo di quelli che c’erano. Lei mi aveva invitato a casa sua proprio per conoscere la situazione, e all’improvviso, in cucina, disse: “Non occorre che tu me lo metta per iscritto, ma se mi chiedi di darti la scialuppa di salvataggio, io torno a cantare. Però me lo devi chiedere”. E io non chiesi niente. Dissi: no, tu sai quanto bene ti voglio, ti dovrei costringere a cambiare una decisione presa. E sono orgoglioso di questa rinuncia anche adesso, anche se sono seguiti anni di tunnel…”