Mina 1958 - 2011

ESSÌ, NON SONGH’IO A LU SCRIVERE


1 ottobre 1998 Sul "Borghese" di giovedì 17 settembre è apparso un commento di Marcello Bello (alias Marcello Veneziani) dal titolo "Canta, o Mina, e dimentica la filosofia". Il senso dell’articolo è contenuto nelle sue prime righe, che pubblichiamo.Cara Mina,ma perché vuol farsi del male? Mi è capitata tra le mani la sua rubrica su "liberal": non mi sembra farina del suo sacco. Lo sento. Una volta ha aperto citando il filosofo Gabriel Marcel e ha chiuso citando Eliot. E nel mezzo ha dato lezioni di filologia greca. Un’altra volta ha parlato di eutanasia e di valdesi. Mi perdoni Mina ma quei pezzi non sono suoi. Non ci credo neanche se me li canta al volo, senza spartito ... Perché farsi passare per filosofa, perché abbassarsi al rango di intellettuale? Lei è grande grande grande; non ha bisogno di fingersi quel che non è. Lei è la colonna sonora del nostro Paese, sta in piedi da sola, senza bisogno di questi "playback" epistolari. Io sono un suo devoto che la difende persino quando canta in foggiano con Celentano con un lessico un po’ triviale. E che aspetta con ansia il suo imminente album su Domenico Modugno. Capisco che per lei una rubrica è come una canzone, ci pensa il paroliere; ma a cantare poi ci mette la sua splendida voce; invece a trascriverli ci mette solo il nome … Scriva perlomeno come fa quando canta le canzoni altrui: Mina canta Adornato, o chi per lui. Glielo dico con ammirazione e non con perfidia (…)
Caro Marcello Bello,la mia mamma adorata sostiene, fin da quando io ero piccola, che scrivo bene. Ora tu mi confermi che ha ragione. Sì, perché il fatto che tu pensi che i miei pezzi li scriva Adornato è per me un complimento talmente grande che mai mi sarei sognata di meritare.Tu dici che sono una grande cantante perché ho l’ugola d’oro. Invece è perché ho un cervello fenomenabile ... E anch’io te lo dico con ammirazione e non con perfidia, ma soprattutto te lo dico perché il tuo pezzo (molto carino, se avessi un giornale ti vorrei con me) mi ha messo una grande voglia di scherzare. Buon segno? Cattivo segno? Chissenefrega! Vedi, io ho un grande difetto. Se per esempio non so o non ricordo una cosa, molto umilmente mi informo. E siccome sono una rompicoglioni, non mi basta una semplice infarinatura, voglio andare nel profondo. E poi memorizzo tutto come un bravo computerino. Questo esercizio ho cominciato a farlo in prima elementare.Dopo il tuo pezzo c’è stata la rivolta di alcuni amici che mi hanno chiamato. E anch’io, a mia volta, ho chiamato Adornato. Quando gli ho chiesto: "Te lo mando via fax?", lui ha risposto: "Ma no, compro il giornale ... Oddio ... comprarlo magari è troppo". E io: "Va bene. Te lo mando". Ho chiuso ridendo.So di deluderti mettendoti di fronte ad una Minona non così ignorante come tu speravi ... dici, ha già quel dono, non può avere altro, neppure il diritto ad una istruzione un po’ più che elementare. E allora voilà! Sì te si credute ca fu Adornato a me scrivere li articoli, tieni proprio raggione. È lui lu culpevole. Ma tu non può canuscere una verità ancora più prezziosa. Il disco che stocio fando non songh’io a cantarlo, ma Ferdinando Adornato ca tiene anche la dote d’avere una voce d’angelo.