Mina 1958 - 2011

1992 - Sorelle Lumiére


Atmosfera da noir anni ’30 per questo Sorelle Lumière: Mina gioca con il cinema, come annuncia TV Sorrisi e Canzoni, non solo festeggiando in anticipo il centenario dell’arte in celluloide con questa bellissima copertina ispirata al film di Fritz Lang “M, il mostro di Düsseldorf”, e col titolo al femminile dedicato ai fratelli Lumiére, ma anche nel colore generale dell’opera. Un noir che non ha però questa volta solo connotazioni cupe ma che si apprezza per sonorità  e atmosfere colorate e solari. Il volume di evergreen parte subito alla grande: Come mi vuoi di Mariella Nava, da canzone semi-sconosciuta diventa uno delle più belle cover rifatte da Mina. Il repertorio dell’amico Riccardo Cocciante si arricchisce della bella versione di Un nuovo amico, a cui viene collegata un accenno della mazziniana E poi: una nuova versione che personalmente mi ha fatto sognare, anche solo per un attimo, che prima o poi l’avrebbe fatta uscire in una nuova strepitosa versione integrale anni ’90 visto che questo rifacimento è sensazionale: ha regalato nuova linfa alla canzone senza stravolgerne il senso originario. Come stai è la canzone-lancio del disco “L’occasione” di Massimiliano Pani, uscito nel 1991: canzone dolce, romantica, più lenta rispetto alla versione di Max, che prende vigore nel ritornello e che si impreziosisce dell’intervento vocale di Massimiliano su una coda tutta rock. Anche Julie London e Barbra Streisand (bella la sua versione nello spettacolo A happening in central Park) hanno cantato Cry me a river, ma la meravigliosa atmosfera da jazz club che viene ricreata da Mina con questa versione sfiora il capolavoro interpretativo. Mina affronta poi indirettamente la musica brasiliana con Figlio unico di Riccardo Del Turco, versione italiana di Trem das onze, quasi inno della città di San Paolo in Brasile. La versione di Mina è un puro divertissements in veste di samba dal sapore un po’ sintetico. Non avere te è il secondo brano tratto dall’album di Massimiliano: una storia d’amore, di tradimenti, di vigliaccheria intensamente interpretata per lasciare spazio alle magiche atmosfere della televisione anni ’60, il romantico ricordo del Quartetto Cetra con I ricordi della sera, dolcissima, soffusa, commovente. Cigarettes and coffe di Scialpi viene tirata a lucido e abbellita da lunghi gorgheggi e giochi di note: ascoltando questa canzone, non so perché, penso che mi piacerebbe sentire Notte di note, note di notte di Baglioni cantata da Mina…follie pindariche della mia mente. Il medley di Sorelle Lumière è un altro momento di puro divertimento musicale live che unisce  I’ll fly for you degli Spandau Ballet, in puro stile anni 80, con due canzoni dal sapore latino di Carlos Santana, Oye como va e Black magic woman. Chiude il primo volume un altro momento in famiglia: la bella Robinson, sempre dall’album L’occasione di Massimiliano Pani, che sembra stata scritta proprio per lei a ben leggere il testo. Il secondo volume si apre con un’altra bella prova di Maurizio Morante: Anima nera ha un bellissimo arrangiamento, dove le chitarre di Andrea Braido risplendono dando grinta alla canzone, che nel testo segue il filone di saggi consigli da donna a donna presentandosi così come degno erede di Anche un uomo. Carlo Marrale, da poco uscito dai Matia Bazar, regala a Mina una splendida Se poi in cui una donna disperata dichiara “vicino al tuo fianco, mi vedo, soffro e bevo, mi rovino lo so”. Una simpatica versione della storia di Cenerentola è Fuliggine sempre dalla mente creativa di Maurizio Morante, dove una Mina disillusa dichiara “ma non per essere scettici, io potrei scommetterci qui di fate non ne passano l’unica mia via sei tu”, chiedendo aiuto al “Principe Azzurrissimo-o”. Valentina Gauthier aveva dato qualche anno prima una bella prova col suo album d’esordio: bellissima conferma è questa Uomo ferito. Quello che poteva apparentemente essere un polpettone melodrammatico si trasforma in un momento ironico e di grande simpatia: Quando finisce una canzone è impreziosito infatti dall’imitazione fatta da Mina di Wanda Osiris e da quel “Davvero!” finale. Neve è il brano di punta dell’album scelto come singolo radiofonico per il lancio del disco, che segna l’inizio della fruttuosa collaborazione di Mina con gli Audio2: la canzone si rivela fresca, asciutta, orecchiabile e innovativa. Dopo due anni tornano i Castellari a firmare un altro quadro d’autore con Amore amore amore mio: storia di un amore tragicamente in fase di arresa, le cui immagini brillano per l’originalità. In Ancora un po’: il verso “e mi arrendo dolcemente abbandonata su di te, come un jazz che striscia sul parquet” vale da sola a dare a questa canzone il massimo dei voti. L’album si conclude con due canzoni cupe, ma non per questo meno interessanti: con Voli di risposte Samuele Cerri si conferma compositore di grande intensità e bravura, mentre Maurizio Morante, sicuramente l’autore più incisivo nello spirito di questo album, regala La follia: momento di tragica rivalsa di una donna che uccide a pugnalate il suo uomo-padrone, con tanto di risata da folle finale e ripetizione quasi ad libitum della frase “Non ho paura….”.