Mina 1958 - 2011

1993 - Lochness


Mi risulta particolarmente complicato trovare le parole giuste, che non suonino di scontata lode, per descrivere il primo volume di LOCHNESS.Soprattutto la prima parte è una soffiata unica di eleganza,  di garbo, di MUSICA E VOCE (sì, maiuscole!!!) così ben assortite, di piacere per i sensi. Ricordo la prima volta che ho sentito Everything happens to me: non sapevo che Mina l’avesse già cantata quasi trent’anni prima, ma per me da allora è una di quelle canzoni che mi hanno cambiato la vita. Non parlo ovviamente di sterzate improvvise nella mia esistenza, ma ho subito avuto la percezione che in quel momento ci fosse stato un incontro importante. La voce sussurrata, il jazz che si spande nella stanza: involontariamente avevo alzato il volume dello stereo per sentire ogni singolo respiro che veniva emesso e ricordo che alla fine sulle ultime parole “tooo meeee” i vetri del salotto di casa dei miei hanno cominciato a tremare e anche il mio labbro inferiore, pronto per un emozionato pianto dirotto. Ho voluto almeno per questa canzone entrare un po’ nel personale, perché per come è suonata, per come è cantata e per come è interpretata, meriterebbe un premio universale.Continuiamo con le grandi emozioni di Joana francesa: bellissimo e romantico pezzo di Chico Buarque de Hollanda, che dopo 26 anni da La banda torna in un disco di Mina. Il medley seguente è anch’esso intriso di grande intensità e sensibilità a tratti commovente: Body and soul si allunga per diventare Non so dir (ti voglio bene) che si fonde nelle note malinconiche di Nuages: cambia la lingua in questo tris di canzoni, ma l’atmosfera, la tensione emotiva rimane intatta fino all’ultima nota. E poi arriva la botta di emozioni di Nostalgias: tanto Mina ha giocato col sussurro fino ad ora, quanto adesso diventa carnale e violentemente presente. La versione contenuta nel disco spagnolo del 1998 è differente da questa per atmosfera ma mi piace comunque molto. Pianoforte e voce per un omaggio al cinema: Parlami d’amore Mariù. Procedendo col primo volume l’atmosfera si fa un po’ più varia. Le atmosfere “anni 50” di Love me irrompono per lasciare spazio all’altra perla sudamericana, Adoro, anch’essa sanguigna e ricca di pathos. Il volume si conclude poi con una terna dedicata al cantautorato italiano: Con il nastro rosa di Mogol-Battisti, leggera e sbarazzina, La notte del cantautore italo-belga Adamo, con tutta la sua tristezza e malinconia e infine Teorema della coppia Ferradini-Pagani.Il volume di inediti parte anch’esso sottovoce: i versi di Sì, l’amore si insinuano nell’ascoltatore fino a esplodere nel ritornello. La cosa stupefacente è come con sole due parole, degli acuti venuti dal cielo e le bellissime parlottate e risate si riesca a fare una canzone magica, dove la tensione, l’intensità crescono dando credibilità all’insieme. Grande Pomodoro per l’idea…cioè grande Mina!Il jazz ironico e giocoso di L’irriducibile lascia poi lo spazio per due momenti che personalmente amo molto: cominciamo con  Stile libero, un ritratto perfetto, dove i colori, e l’intensità dei tratti sono usati con delicatezza e sensibilità. Tutto perfetto, anche il “ci puoi provare pure te”. C’è poi il regalo degli Audio 2, degna erede di Neve è Raso: testo poetico, non banale, ricco di coloriture e riferimenti emotivi. Riconferma una delle canzoni più belle del recente repertorio. Finalmente trova spazio nel repertorio di Mina anche Biagio Antonacci con Mille motivi, ma ovviamente aspetto qualcosa di più incisivo. La scala dell’intensità cresce in Se avessi tempo che l’amico Riccardo Cocciante regala a Mina (a proposito ma si potrà mai sentire la versione che lei ha fatto di Se stiamo insieme? Sassolino lanciato…). Dolce, romantica, ironica, motivo di vera pace è Om mani peme hum dove Mina nel giro di poco più di un minuto e mezzo riesce a lasciare letteralmente senza fiato, peccato per la eccessiva lunghezza della coda. Gli Audio 2 tornano questa volta con un brano più cerebrale, velocissimo, sia nella pronuncia che nella musicalità e comunque incisivo che accompagnerà il successo del loro lavoro d’esordio. Ti accompagnerò lunga, romantica, delicata ci regala l’emozione finale di Ninna pà, la tenera nenia cantata da una bimba al suo genitore.