Mina 1958 - 2011

1996 - Napoli


Le sorprese del 1996 continuano con NAPOLI, omaggio alla canzone partenopea con un tocco tutto personale da parte di Mina che si impadronisce delle canzone classiche per restituircele nuove di zecca, fresche, brillanti di una nuova luce.Si inizia con Aggio perduto o’ suonno dolce e delicata seguita dall’intensissima Amaro è ‘o bene dove il pathos dell’interpretazione è perfetto, giusto calibrato e senza mai essere fuori luogo. Quanno chiove di Pino Daniele rappresenta la tradizione più recente e tuttavia Mina riesce a trasformala in un sospirato e tenerissimo classico. Trentacinque anni dopo averla cantata nel film “Io bacio…tu baci”, Mina riprende Passione in una versione più intima e sofferta, ma di sicuro impatto, per tornare alla bellissima e lunga jazz session di Je sto vicino a te che, rispetto all’originale, viene rallentata di molto dandogli un colore e un’aura completamente nuova. Gli anni Sessanta vengono rievocati con un vecchio brano portato al successo da Peppino Di Capri Nun è peccato. Particolare menzione merita la bellissima Voce ‘e notte: la storia dell’amante abbandonato è affrontata con una carica emotiva adatta,  all’interno di una cornice musicale essenziale ma lirica allo stesso tempo. Perfetta quando canta “O sarrà pazzo o more ‘e gelusia”. Atmosfere arabe per l’inizio di Maruzzella del grande Carosone, che diventa poi un canto quasi sussurrato e singhiozzante. L’album si conclude con due interpretazioni da brividi: Core ‘ngrato è breve, altissima, meravigliosamente cantata e interpretata. Una di quelle canzoni che appena finite riascolti dall’inizio perché finisce troppo in fretta. Si finisce con Indifferentemente: il dramma carnale e sanguigno di un amore alla fine, che Mina ci regala in una indimenticabile sezione live.Ed è proprio questa la preziosa caratteristica di Napoli, che Mina stessa nelle note del disco, ringraziando i musicisti, definisce una “dolce ed emozionante esperienza dal vivo”. Un repertorio come quello napoletano, così intriso di sentimenti forti, complicati ma umanissimi, merita una copertina del tutto speciale: non gli orpelli e i fotomontaggi shock, ma la pura semplicità la voce che canta davanti al microfono, la cantante in posa con gli altri musicisti. Le bellissime foto di Napoli sono Mina che si mostra in tutta la sua semplicità: e solo per questo il mio soggettivo valore emotivo ed emozionale dell’album sale a livelli difficilmente raggiungibile dall’umano intelletto.A dicembre l’album, uscito a novembre, troverà anche collocazione in una bella confezione natalizia: con la copertina di Cremona, innevata per l’occasione, i due album del 1996 diventano un prezioso e ricco cadeau.