Mina 1958 - 2011

2002 - VELENO


Come già promesso dal succulento singolo che ne ha anticipato l’uscita, VELENO, l’album di inediti del 2002 di Mina, conferma la scelta di ottimi brani, riunendo sotto lo stesso titolo un numero nutrito ed interessante di autori noti, come da anni non succedeva. E’ proprio Succhiando l’uva ad aprire l’album, lasciando subito la scena ad un altro gioiello Certe cose si fanno, scritta dall’indimenticabile Bruno Lauzi, e amatissima da Mina, tanto da scegliere questa canzone come secondo singolo radiofonico. Ne parleremo a parte. Mauro Santoro, autore della bellissima Noi regala a Mina D’amore non scrivo più dove si rivive il dramma del rincontro con un ex. Grande ritorno nel repertorio di Mina per Giancarlo Bigazzi, che interviene anche nella coda finale de Il pazzo: meraviglioso blues intriso di atmosfere rock, costruito su due accordi, che Mina colora con una voce molto mascolina scura ed intensa. E’ di Daniele Silvestri, La seconda da sinistra: canzone che sembra quasi autobiografica, parte con la sola voce di Mina accompagnata da una chitarra acustica per lasciare spazio ai solenni archi guidati con maestria da Gianni Ferrio. Qualche mese dopo lo stesso Silvestri inserì una propria versione della canzone in una sua raccolta. Anche Renato Zero risponde alla chiamata fatta a molti autori, regalandole Che fatica: un pezzo giocoso e ironico in cui una Mina gigiona elenca una serie di faticose scelte quotidiane. Ho sempre dichiarato il mio amore per le canzoni di Ivano Fossati e all'ascolto di Notturno delle tre si rinnova ogni volta sempre più forte la convinzione che Mina sia veramente unica nel cantare le sue canzoni. Interpretazione da 10 e lode per un brano perfetto.Allegra e scanzonata è Hai vinto tu, una serie di frasi non-sense infarcite dal sapore partenopeo e da una musica orecchiabile. Segue la splendida In percentuale di Samuele Bersani: testo poetico che affronta le follie attuali con dolce e lieve ironia sospesa con una splendida Mina sussurrante che accarezza le note.Il divertimento di Mina continua con Solo un attimo, scritta dalla brava Giulia Fasolino, in cui Mina riesce a esprimere bene sia la sensualità dei versi iniziali, sia gli acuti del ritornello. La classicità viene toccata con Mente: non una semplice “rilettura in chiave moderna del Preludio n°4 in MI minore, ma una sovrapposizione meditativa melodica sul tema”, come ha specificato Alba Arnova ai ragazzi del Mina Fan Club, spiegando il lavoro di Gianni Ferrio. Il testo è del bravissimo Lele Cerri: il lavoro già anticipa quello che sarebbe stata la logica su alcune scelte per “Sulla tua bocca lo dirò”. Chiude l'album la giovane, fresca ed orecchiabile Ecco il domani, scelta come terzo singolo radiofonico.Per la copertina il lavoro di Mauro Balletti è andato oltre le solite rielaborazioni: i dettagli del viso di Mina (la bocca, il naso, gli occhi, l'ovale) sono tratti da diversi scatti o ricreati dal nulla e poi ricuciti: Mina ha offerto semplicemente la sua sagoma corporea su cui lavorare posando per il grande Balletti con una vera parrucca infilata in testa e con un lungo drappo bianco che le copriva busto e collo.VELENO conquista subito la vetta delle classifiche di vendita italiane, conquistandosi una buona 49 posizione tra i cento album più venduti nel 2002.