Mina 1958 - 2011

"Nillapizzi", unica Regina fa novanta


In occasione del compleanno di Nilla Pizzi, Mina ha scritto su "La Stampa" questa affettuosa lettera di auguri.
Carissima Nilla, so che non è elegante rivelare l’età delle signore, ma nel tuo caso si può fare un’eccezione. Sono novanta, stupefacenti e leggendari, gli anni che ieri hai compiuto. E sei sempre la regina. Tu non sei mai stata considerata «diva» o «dea», ma semplicemente «regina». E, a dispetto dell’apparenza, questa non è una «diminutio». Tu sei nata nell’epoca in cui la canzone era solo una voce che ci raggiungeva attraverso il mezzo fidato e saggio della radio. Era la voce di una regina, ma poteva essere anche la voce della mamma che ci rimboccava le coperte e ci sussurrava parole carezzevoli. Tu ti sei salvata da tutte le classificazioni a cui siamo state malvolentieri costrette noi cantanti del periodo successivo al tuo. Per definirci sono stati scomodati animali da aggressione, come le pantere, le aquile e le tigri. Di te, invece, la Regina, non si è mai immaginato che fossi una belva. Bastava chiamarti «Nillapizzi», tutto attaccato, come se fosse un soprannome più efficace di ogni metafora.Sei sempre stata bella, con quella faccia da aristocratica popolana e con quella tua espressione sempre un pochino ironica. Io ho imparato molto dalla tua voce, ed è giusto ammetterlo, finalmente. Ho cercato di arrotondare la voce, di schiacciarla, di infantilizzarla, di mascolinizzarla, di strapazzarla, di renderla più autorevole proprio nella emissione, ho lavorato sulle vocali e sulle doppie proprio come tu hai sempre suggerito, magari inconsciamente. Senza tecnica e senza un controllo totale non si possono fare delle serie pazzie, e di pazzie ne ho fatte, ne faccio e ne farò. È più forte di me. Grazie, Nilla. Ti mando un grande bacio e lasciami dire che ti vogliamo bene. Che ti voglio bene. Tua Mina.