Mina 1958 - 2011

1983 - MINA 25

Nel 1983, Mina festeggia i 25 anni di carriera musicale e grazie all’occasione che le dà la RAI,  affidandole le sigle del ciclo “Trent’anni della nostra storia, nasce il progetto di MINA25. “Trent’anni della nostra storia” è la trasmissione TV condotta dal compianto Paolo Frajese: la storia della società italiana dal dopoguerra in poi accompagnata dalla voce di Mina attraverso i motivi musicali nostrani e d’importazione (la prima edizione del ciclo propone il decennio 1947 – 1956).

Il primo volume di MINA 25 si apre con una reinventata Only you, cantata a piena voce, cui segue una meravigliosa, levigata e struggente versione di Nature boy impreziosita dall’armonica di Bruno De Filippi (una delle cover che personalmente preferisco). Riesplode il ritmo con Che bambola! in cui una Mina dalle basse tonalità richiama il ricordo del grande Fred Buscaglione, per tornare nel jazz puro e duro con il gioiellino di (uno dei tanti) di Duke Ellington Sophisticated lady. Il swing all’italiana torna alla memoria col suo principale rappresentate, Natalino Otto, e la sua Ho un sassolino nella scarpa cui segue il swing internazionale di Chattanooga choo-choo.

Improvviso squarcia il silenzio l’urlo di A chi per poi lasciare il posto a uno splendido e delicato omaggio alla canzone napoletana e a Sophia Loren con  Che m’è ‘mparato a ffà. Carlo Alberto Rossi è autore della bellissima e notissima Amore baciami, mentre del pianista e compositore Errol Gardner è la favolosa Misty. Omaggio al cinema italiano con Bellezze in bicicletta, mentre con la riproposizione di Verde luna Mina omaggia il cinema internazionale: il brano è infatti il leitmotiv del film “Sangue e arena” con Tyron Power e Rita Hayworth.

Il volume di inediti si apre con la canzone scelta per il singolo Devi dirmi di sì scritta da Massimiliano Pani, Valentino Alfano e Piero Cassano. Segue Allora sì dove una Mina dalla vocalità piena canta i versi scritti da un sempre ispirato Franco Califano. Delicata in tutto il suo essere musica e testo è Non ho difese che è impreziosita ulteriormente da un interpretazione molto raffinata da parte di Mina. Con la breve ed intensa Cowboys di Ivano Fossati, Mina tocca una vetta altissima: continuerò a sostenere (e a sperare) un album scritto da Fossati e cantato da Mina. Di questa canzone, Antonio Bianchi, analizzando l’album per la fantine del Mina Fans Club,  ha scritto: “Con i chiaroscuri marcati del suo canto Mina rende figurativo l’astratto: delinea sagome e volumi, li correla dialetticamente, fornisce peso e pregnanza specifica ad ogni singolo termine”. Mai termini sono stati più appropriati. Carattere gigione, atmosfera di sensualità mista a immagini quotidiane sono il contenuto di Magia.
La controsamba brilla anch’essa per un’atmosfera che rimane tra il pigro e il sensale, mentre con Giuro di dirti la verità, il tocco magico di Malgioglio regala a Mina la possibilità di dare senso tragico e mai banale a parole bellissime: “Quante volte mi hai promesso l’America, mi davi l’Africa”. Forte e gagliarda è l’interpretazione di Un’aquila nel cuore mentre Mina 25 termina con un pezzo diventato ormai classico del repertorio mazziniano, Ahi, mi’ amor: una canzone di Serrat, tradotta da Limiti 14 anni dopo Bugiardo e incosciente. La canzone nel 1980 fu interpretata dalla cantante Giovanna: Mario Robbiani costruisce un’orchestrazione grandiosa per un’interpretazione ispirata ed emotivamente coinvolgente. Un finale perfetto.