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CRONACA DA VENEZIA: SUICIDI MOLTO SOSPETTI, IMPRENDITORI, CRISI ECONOMICA, CRISI OCCUPAZIONALE


Venezia. Misterioso suicidio, 42ennesi impicca nella sede della sua aziendaEra uno dei soci della cooperativa "Linea Verde" di Santa Maria di Sala. Nessuna crisi economica, si cerca nel computer VENEZIA (10 aprile) - Un gesto disperato quanto inatteso. Da tutti. Antonio Pavan, 42 anni, giovedì sera ha deciso di farla finita: si è stretto un cappio intorno al collo e si è tolto la vita tra le mura della sua cooperativa, la "Linea verde" di Santa Maria di Sala (Venezia). Antonio era uno dei 65 soci-lavoratori, ricopriva un incarico da dirigente. A trovarlo e a dare l'allarme sono stati gli stessi familiari che, non vedendolo arrivare, l'avevano raggiunto sul posto di lavoro.La morte di Pavan è un vero mistero: gli investigatori per il momento non hanno ancora trovato un movente in grado di giustificare l'estremo gesto. Il magistrato di turno ha disposto il sequestro della salma, in attesa di conoscere i risultati dell'esame autoptico. Le indagini dei carabinieri di Mirano si stanno muovendo a 360 gradi, anche se sul fatto che si tratti di suicidio sembrano esserci pochi dubbi. Accantonata in partenza l'ipotesi delle ragioni economiche o comunque legate al lavoro: la "Linea verde", cooperativa attiva nel campo dei servizi, ha un fatturato invidiabile e un bilancio stabile. Pavan, inoltre, non avrebbe lasciato messaggi alla famiglia e alla compagna, Roberta Tapetto, che conviveva con lui a Mira in via Valmarana 4.I carabinieri, in queste ore, stanno controllando i files del computer dell'imprenditore 42enne, nella speranza di trovare nuovi chiavi di lettura del caso. Altra ipotesi, chiaramente tutta da verificare, quella relativa a eventuali difficoltà sentimentali. Per il momento, però, gli investigatori continuano a brancolare nel buio perché Pavan sembrava essere un soggetto decisamente fuori dagli stereotipi dell'aspirante suicida. Vita tranquilla, buon lavoro, famiglia solida alle spalle, tantissimi interessi: dalle escursione allo sci, dal paracadutismo alle maratone, Pavan era uno sportivo a tutto tondo. Secondo gli amici di sempre, era una persona piuttosto riservata, ma nel contempo estremamente attiva. Persino ieri sarebbe dovuto partire per un'escursione sul monte Rosa.Per gli inquirenti, il giallo del movente mancante sarà il rompicapo dei prossimi giorni. Dall'azienda, i colleghi esprimono in una nota il dolore per la famiglia e per un amico scomparso, ma smentiscono un qualsiasi legame tra la morte di Antonio e gli affari della cooperativa. «Il rispetto che abbiamo sempre avuto per Antonio, e consci della sua proverbiale riservatezza, ci impongono di non fare alcun riferimento o commento rispetto alla sua vita privata. Antonio è stato per tutti noi un carissimo amico prima di essere un valido e prezioso collaboratore. Col suo lavoro è riuscito, nel gruppo dei soci, a far progredire la nostra azienda, attiva da oltre un ventennio. Escludiamo quindi che vi possano essere nel suo gesto motivazioni legate a difficoltà di ordine lavorativo, o, peggio ancora, ad una eventuale situazione di crisi dell'azienda, come qualcuno molto semplicisticamente potrebbe ipotizzare. Piangiamo la sua scomparsa e, assieme a tutti quanti lo conoscevano, amici e parenti, ci interroghiamo attoniti e sconvolti sul significato del suo gesto, ancor più oscuro per noi in quanto avevamo, con lui, fino a poco prima programmato il futuro».