servo arbitrio

TESI DI LAUREA


TESI DI LAUREA ED AIUTINI PER LA FORMA ITALIANA  La tesi di laurea non è un concorso di scrittura a un premio letterario, ma la capacità di uno studente di apportare un contributo (si spera significativo) alla disciplina. Cerco di spiegarmi meglio: un futuro medico, biologo, chimico, fisico nucleare che ha passato i suoi giorni tra formule ed esperimenti, potrebbe benissimo (anzi è probabile) non essere un efficace letterato e le sue argomentazioni risultare zoppicanti dal punto di vista dell'italiano e meno incisive proprio a causa di uno stile non coltivato. Io, mi sento di scrivere: Se chiama qualcuno perchè esterni le sue teorie, le sue "tesi" (appunto), in un italiano che sappia "rendere meglio" l'idea di quanto lui faticosamente ha scoperto, beh, io non solo non ci trovo nulla di male, ma lo reputo intelligente, accorto, puntiglioso. Qui non si tratta di rubare una verifica alle superiori, ma di presentare un lavoro che (tranne in rari casi, come ad esempio le tesi sulla scrittura) non considera il testo come un fine ma come un mezzo per veicolare altri messaggi. La prova lapalissiana è che la tesi viene "discussa" e non "letta" proprio perchè a contare sono i contenuti e non la forma. Certo, questa non va maltrattata e per questo che qualcuno si fa aiutare. Se no che facciamo, non diamo la laurea a un possibile grande scienziato perchè ha problemi con lo scritto di italiano? Ovviamente cambia tutto nel caso uno studente "si faccia fare la tesi" da altri. Ma un conto è "farsela fare" tout court, un altro è chiamare qualcuno perché aiuti nella stesura. Mi pare, la cosa, molto diversa.