MIRAMAREWIVA

SINDACO E NOVARESE:NON SIAMO CONVINTI


La risposta del nostro Sindaco ad una interpellanza del consigliere Coccia sullo stato della colonia novarese a Miramare ci ha lasciati, con tutto il rispetto, interdetti.Se addebitare alla ricettività locale l’inadeguatezza per non essere in grado di sostenere convenientemente l’incremento delle attività termali di Rimini Terme è il pensiero della Amministrazione, allora non avevamo capito niente. Eravamo convinti che fosse la “città del benessere” ad essere stata pensata, con un impegnativo investimento di 50 milioni di euro, per fungere da volano e creare le condizioni del rilancio economico del nostro territorio, con l’obiettivo di destagionalizzare la nostra offerta turistica ed attrarre una clientela con elevate capacità di spesa.Ancora il Sindaco garantisce che i lavori riprenderanno presto (i ritardi sono figli della crisi mondiale e della stretta delle banche). Ma è proprio questo il punto! Come ripartiranno? La transazione economica tra il Comune e Coop7, a suo tempo derivata dall’aggiudicazione del bando, per il fatto di coinvolgere un territorio pregiato in attesa di riqualificazione da decenni, per il fatto di interessare le aspettative di una parte cospicua di popolazione, non poteva essere considerata una semplice transazione tra privati. Esistevano dei limiti, a favore della componente pubblica, confermati dai vincoli, associati a penale fino a 9 milioni di euro nel caso di non ottemperanza, definiti nel “Piano industriale migliorativo per il polo del benessere ed della salute”, alla base di tutta l’operazione e trasferiti presumibilmente nell’accordo di programma poi sottoscritto da Provincia, Comune, Circoscrizione.Gli importanti investimenti fatti finora nell’attuale localizzazione delle Terme, che negli impegni iniziali doveva essere area di servizi, sala polivalente e magari di grande piscina a moto ondoso, fanno pensare al definitivo mantenimento dei servizi in quella sede: allora che destinazione avranno i 5.000 mq. di bonus concessi a monte della colonia? Può essere la crisi economica giustificazione ad un mutamento di indirizzo unilaterale? Possiamo noi miramaresi essere giustamente preoccupati per cambiamenti, affatto concordati con la componente pubblica a quanto ci consta, che potrebbero privilegiare interessi speculativi?Si ventila che l’hotel a 5 stelle, da ricavare sui 2 piani e mezzo alti della colonia per un totale di 82 suites a beneficio della clientela che avesse utilizzato per più giorni la SPA sui 2 piani inferiori della struttura, potrebbe trasformarsi (sempre per le difficoltà economiche figlie della crisi) in un mega albergo di categoria medio-alta. Siamo in diritto di essere preoccupati di ritrovarci alla fine alle prese con una struttura semplicemente in concorrenza con noi?Si ventila di realizzazione di piscine sulla spiaggia. Possiamo essere preoccupati che invece di avere un supporto alle nostre attività economiche, si verifichi il contrario? Erano questi gli obiettivi della cosiddetta terza gamba dello sviluppo cittadino? Associazione Miramare Wiva  14/03/2011