ALCHIMIA

POST RUBATO


Più leggo le intercettazioni tra Tarantini e Lavitola, e più m’intristisco. Fa dispiacere leggere di un uomo, una famiglia che soffre così. Ci sono stati passaggi che veramente mi hanno strappato via un pezzo di cuore. Quando per esempio lui stesso si addolora, pensando che sua moglie debba andare a vendersi le borse – le borse di Cartier, che io pensavo facesse solo orologi e accendini – o si affligge sempre per la moglie che non riesce ad immaginare in giro senza un’auto.È proprio vero che la crisi ci colpisce tutti, che non guarda in faccia nessuno, che ormai siamo tutti sulla stessa barca e dobbiamo prepararci al naufragio.14.000 euro al mese, l’affitto pagato, le spese legali e quelle straordinarie cosa volete che siano quando solo dal salumiere si ha un conto da 15.000 euro da pagare?Lavitola è un uomo per bene, lo si evince dalle intercettazioni. Ha cura del suo amico, si preoccupa e lo sprona a fare di più e meglio, per sé e per la sua famiglia. Lo esorta ad andare dal tizio francescano del consiglio, a chiedere qualcosa in più, tanto non è difficile “basta buttar giù qualche cazzata”. Ho provato un moto di commozione quando al Tarantini implorante prometteva di tenere per lui al sicuro un po’ di danari, che gli avrebbe dato solo per dar vita ad un’attività produttiva. Poi ci sono le bambine (e qua la mia ironia si fa da parte), perché Tarantini le cita: “Come faranno le bambine senza soldi?”Leggere la miseria di questa gente non riesce nemmeno a pacificarci con la nostra dignità, con la nostra fatica, con quei giorni vissuti in maniera così estenuante da lasciarci paghi e distrutti per essere ancora in piedi, nonostante la vita. Leggere di questi invertebrati che sbavano di invidia verso la casa dell’ape regina (che sembra la villa di Onassis) o dell’invidia per fede o mora (per altro in galera) che sono riusciti ad avere i milioni, e leggere di un tale che si dichiara coglione per non essere stato troppo abile come ricattatore, lascia sgomenti. E non so dirvi quale sia il disgusto nelle dichiarazioni reiterate di quel tizio, che continua a rivendicare la sua benevolenza, nel aver voluto aiutare una famiglia in difficoltà.A Torino un uomo è morto nella Fiat Punto che abitava insieme alla sorella, dopo essere stati sfrattati. Entrambi pensionati, erano in cerca di una casa da affittare, una per la quale potessero pagarselo, l’affitto.E potrei raccontarvi di quella coppia di genitori, che per disperazione per ben due volte ha dovuto rapire la loro bambina, portata via dagli assistenti sociali perché considerati poveri e non idonei ad essere genitori.Tuttavia non servirebbe a nulla, perché da oggi siamo anche liberi di urlarlo a voce alta che l’Itala è un paese di merda che dà la nausea. Possiamo dirlo noi che ne abbiamo contezza, soprattutto perché a metterlo nero su bianco è stato proprio il tizio che di merda, questo paese lo ha ricoperto con i suoi traffici, con le sue miserie ricoperte d’oro e diamanti, con la sua pochezza travestita da grandezza.Potremmo anche chiederci per una volta ancora perché, di fronte all’evidente tradimento dello stato – di merda – il Presidente della Repubblica non senta l’esigenza di sciogliere le camere, e provare almeno a ripulirne un po’ dalle istituzioni oltraggiate dalla malavita di governo. Ma la domanda resterebbe retorica, gettata là da chi ancora non vuole arrendersi all’evidenza: noi no siamo più stato, né di diritto né di dovere. Noi, semplicemente, siamo pubblico pagante di questa ridicola farsa, che vive e si evolve al pari di una soap opera americana, e sulla quale non vedremo mai scritta la parola: “Fine”.Rita Pani (APOLIDE)