ALCHIMIA

E NON C'E' NIENTE DA CAPIRE.....


Da più di un paio d’anni ho smesso di seguire le “trasmissioni di approfondimento politico”, in seguito denominati talk show. Forse perché da uno “spettacolo parlato” mi sarei aspettata belle chiacchiere interessanti, un po’ come quelle che faccio io a cena con amici intelligenti o semplicemente simpatici e ubriaconi che una risata te la strappano sempre. Ho smesso perché per me, non essere complice del sistema, è da sempre una regola ferrea per la mia stessa conservazione. E mi stupisco quando noto che anche gli avversatori dell’elettrodomestico più amato e odiato, alla fine si lasciano rapire da quelle chiacchiere studiate, da quelle liti pilotate, da quei fiumi di ciarle insensate che mi piace chiamare “propaganda”.Ma per quanto io voglia tenermi alla larga dall’inutilità di questi spettacoli aberranti, che avrebbero fatto la felicità del Lombroso, mostrando gente con i canini affilati, la bava alla bocca, le labbra di gomma, o le tette gonfie capaci di sopperire laddove langue il copione, il giorno dopo la messa in onda, tocca ai giornali continuare l’operazione propagandistica, e quindi oggi 18 Ottobre 2013, anziché leggere dello sciopero generale (sapevate che oggi c’è uno sciopero generale?) mi tocca leggere che la giovane fidanzata di un vecchio debosciato sarebbe lesbica, e che l’amore sbandierato su tutti i quotidiani  e i media, sarebbe una farsa.Oggi avrei dovuto leggere della marea umana di Roma, presente alla manifestazione alla quale troppa gente mi ha pregato di partecipare, per rimpiangere un po’ colpevolmente d’aver rifiutato l’invito – coerente con me stessa, ma sempre combattuta – e invece sono costretta a legge i cubitali delle sconvolgenti rivelazioni di una zoccola bulgara che ha avuto il fegato di infilarsi sotto le lenzuola con un putrescente vecchio maniaco, dalla carnagione giallo ocra, (Kiko nuance Shahara); sacrificio atto all’ottenimento di una partecipazione ad una fiction – manco a dirlo – televisiva.Non è un caso che i giornali abbiano iniziato ad annunciare la nuova e sconvolgente inchiesta sulle zoccole del debosciato che riempirà le cronache di Natale. Sarà quello, infatti, il periodo in cui come a Cipro, in silenzio, dai conti correnti italiani sparirà il 10% dei “nostri” risparmi, e non è un caso che questa notizia – se pure ventilata come ipotesi – sia apparsa e poi scomparsa in un piccolo trafiletto buttato a caso tra una ricetta di cucina e l’ultima tendenza modaiola.Certe volte mi consolo con Youtube; guardo Jader Jacobelli imporre il silenzio a questo e quello, domandare incalzando, esigere risposte. Sento Berlinguer parlare di operai, i sindacalisti esigere “l’apertura di tavoli”. E sorrido.Chissà oggi come sarebbe stato uno come lui! Chissà cosa avrebbe pensato se avesse dovuto porre la domanda: “è vero, signor presidente, che lei ha speso in un anno più di un milione di euro in puttane?” “Signorina, lei è lesbica e ricatta un vecchio mentalmente devastato, o è davvero innamorata? Che ne dice suo padre? E il suo psichiatra?”Poi riguardo Marrazzo (il padre) che con  quel microfono puntato davanti alle labbra dell’ignoranza indaga e svela il mistero che sarà il futuro, e anche lì provo a portarlo nei giorni nostri. Poi Pasolini. Ma quindi, piango. Rita Pani (APOLIDE)