DIO E GLI UOMINI

IL DENTISTA? UN LUSSO PER POCHI...


Andare dal dentista è diventato ormai un vero e proprio lusso per le famiglie italiane. Sono sempre di più, infatti, i nuclei familiari che rinunciano alle cure odontoiatriche, troppo care per il loro bilancio. Un fenomeno avvertito dagli stessi professionisti, che registrano una contrazione delle prestazioni e si attrezzano per aiutare i clienti con pagamenti rateali. Situazione che è confermata anche dai dati ufficiali: le famiglie più povere destinano alle cure dei denti solo il 6% del loro esborso totale per la spesa privata sanitaria, contro oltre il 32% impiegato per l'odontoiatria dalle fasce di reddito più alte, secondo i dati del recente Rapporto Ceis Sanità 2007. ''A meno di non supporre che chi ha un reddito inferiore non abbia problemi odontoiatrici, ciò vuol dire che la maggior parte delle famiglie disagiate non si cura o lo fa poco'', spiega FEDERICO SPANDONARO, del Ceis (Centro di studi economici e internazionale) DELL'UNIVERSITÀ TOR VERGATA DI ROMA. Più si riduce il reddito, meno si spende nello studio dentistico: ''Se dividiamo la popolazione in cinque fasce di reddito, dai più ricchi ai più poveri - spiega Spandonaro - scopriamo che chi sta economicamente meglio sborsa per il dentista il 32,4% dell'intera spesa sanitaria privata. Nelle fasce successive si scende al 19%, poi al 12,2%, al 8,5% per arrivare infine al 6% dei più poveri".  Caro PIPPO, salvo rarissime eccezioni le Asl non prevedono un'assistenza odontoiatrica adeguata. Questo 'buco' ha creato un sistema scorretto di concorrenza: quindi oggi esiste, in pratica, solo il libero mercato, perché per troppo tempo il Servizio sanitario nazionale ha considerato le cure odontoiatriche secondarie, al pari di quelle estetiche.La mancanza di un'odontoiatria pubblica è il vero problema I cittadini lamentano richieste di 10 mila euro per una protesi in ceramica, di 4.500 euro per un ponte, di 8.500 euro per la ricostruzione di due denti. E le cifre segnalate vanno oltre i 10 mila euro, per interventi complessi come quelli di implantologia. Così, è ovvio, che chi non si può permettere queste cifre resta senza cure. Quella che stiamo vivendo è una crisi di sistema, e non soltanto del sistema sanità, che con l'impoverimento generale ha coinvolto tutti. I bisogni primari sono prioritari per una maggioranza di nostri connazionali, rispetto alle cure odontoiatriche. Ha proprio ragione il PROF. GIUSTO VIRGILIO GIUSTI ( VEDI SUO ULTIMO POST. Io mi vergogno un po’, ma non saprei cos’altro dire………..