DIO E GLI UOMINI

ECCE HOMO


CREDERE, SPERARE, MORIRE, RISORGERE Ognuno e' alla ricerca di una strada che gli dia fiducia. La gente si muove in maniera diversa anche all'interno del sociale: trent'anni fa un giovane diventava volontario per cambiare il Terzo Mondo, adesso lo fa per cambiare se stesso. Una bella differenza, no? E la Chiesa sta a guardare. Sta a guardare perche' e' abbastanza sconcertata e teme magari che una gran massa di credenti sfugga al suo controllo, se ne vada dall'ovile e non sia piu' recuperabile. E' così? Non so fino a che punto si possa accettare una fede autogestita. Tuttavia i movimenti di rinnovamento dello spirito sono una evidente realtà, a dimensione mondiale. La Chiesa, è vero, sembra spiazzata, presa, com' è t ra il fuoco di una religiosità che non ammette controlli o ombrelli, o comunque che puo' farne a meno, e le rigidita' dell'Opus Dei o di movimenti consimili. Non e' facile decidere se accogliere tutto o fare distinzioni che potrebbero risultare comunque sbagliate. La cautela e' d'obbligo perche' ci sono cose che lasciano perplessi: ad esempio l'enfatizzazione di guarigioni spirituali o fisiche; la tentazione di "possedere" Dio in esclusiva e in termini quasi magici; l'eccesso di celebrazione che potrebbe tramutarsi in autocelebrazione. Il pericolo soprattutto che la gente venga manipolata con danno incalcolabile per chi si abbandona in buona fede.