La "Firenze del Sud". La "città delle cento chiese". La "capitale del Barocco". L'"Atene delle Puglie". "La picciola Napoli". La "Lupiae romana". La mia città. Lecce. Palazzi aristocratici a profusione. Colonne angolari con svettanti stemmi di famiglia. Balconi sostenuti da mensole figurate. Ringhiere gonfie in ferro battuto di gusto rococò per contenere gli abiti vaporosi di antiche nobildonne. Doccioni con maschere mostruose pietrificate contro le invidie e le malelingue capaci di portare malocchio. Finestre con cornici a pagodina. Grandiosi portoni con battenti raffiguranti leoni, sfingi e serpenti. Motti e citazioni incise.Chiese barocche e spazi urbani mozzafiato. Pietra bianchissima merlettata. Nicchie conchigliate, santi in estasi, putti danzanti, vasi di fiori, cornucopie e cestini di frutta, grappoli d'uva malvasia, angeli in gioco. Ghirlande di melograne, melocotogne, limoni, aranci, pigne, more, uva tridimensionali scolpite dalle gentile mani degli artisti sotto il sole cuocente del Seicento. Piazze grandiose e minute, campanili svettanti, corti misteriose, nicchie devozionali, porte urbiche scenografiche, ville eclettiche, lecci potati.Ogni giorno la Principessa entra nel cuore della sua terra natia. Il sole o la pioggia accompagnano i suoi passi ballerini. Respira ciò che la Storia le donò, s'incanta di fronte un nuovo od antico dettaglio ricamato dalle fatate mani, immagina i Vescovi riuniti con filosofi, artisti, architetti e teologi, fantastica sulle vicende avvenute nelle stanze affrescate delle esuberanti dimore gentilizie. Ricostruisce le antiche processioni con i santi di cartapestaleccese portati sulle spalle, ripensa ai giovani del passato nei conventi lussuosi, ricorda i furti infami del Bonaparte, descrive gli odori smarriti della carne al sugo e delle frittate che inondavano le stradine. ...le immagini metaforiche scolpite diventano una frase parlata: la forza del leone, la fedeltà del cane, il valore militare dell'elmo, la giustizia dell'angelo, la santità della conchiglia, la prosperità della melograna,...La Principessa danza... e a volte anche in senso letterale...quando i tamburelli impazziti la richiamano, lei corre... fluttuanti neri capelli al vento, gli occhi dolcemente infuocati, le mani libere nell'aria, i piedi e le gambe scalpitanti..."Beddha carusa "... le sussurrò più volte senza malizia ma con dolce sorriso amichevole nu carusu di questa generazione.***" …Ca ete lu sule ca ogne giurnu te illumina Ca ete lu sule mena moi camina Ca ete lu sule ca sempre nu pocu te scarficia… "- da "me basta lu sule" dei Sud Sound Sistem Traduzione"… Che è il sole che ogni giorno ti illuminache è il sole sbrigati adesso camminache è il sole che sempre un poco ti riscalda…"***
" la città dalle pietre ricamate"
La "Firenze del Sud". La "città delle cento chiese". La "capitale del Barocco". L'"Atene delle Puglie". "La picciola Napoli". La "Lupiae romana". La mia città. Lecce. Palazzi aristocratici a profusione. Colonne angolari con svettanti stemmi di famiglia. Balconi sostenuti da mensole figurate. Ringhiere gonfie in ferro battuto di gusto rococò per contenere gli abiti vaporosi di antiche nobildonne. Doccioni con maschere mostruose pietrificate contro le invidie e le malelingue capaci di portare malocchio. Finestre con cornici a pagodina. Grandiosi portoni con battenti raffiguranti leoni, sfingi e serpenti. Motti e citazioni incise.Chiese barocche e spazi urbani mozzafiato. Pietra bianchissima merlettata. Nicchie conchigliate, santi in estasi, putti danzanti, vasi di fiori, cornucopie e cestini di frutta, grappoli d'uva malvasia, angeli in gioco. Ghirlande di melograne, melocotogne, limoni, aranci, pigne, more, uva tridimensionali scolpite dalle gentile mani degli artisti sotto il sole cuocente del Seicento. Piazze grandiose e minute, campanili svettanti, corti misteriose, nicchie devozionali, porte urbiche scenografiche, ville eclettiche, lecci potati.Ogni giorno la Principessa entra nel cuore della sua terra natia. Il sole o la pioggia accompagnano i suoi passi ballerini. Respira ciò che la Storia le donò, s'incanta di fronte un nuovo od antico dettaglio ricamato dalle fatate mani, immagina i Vescovi riuniti con filosofi, artisti, architetti e teologi, fantastica sulle vicende avvenute nelle stanze affrescate delle esuberanti dimore gentilizie. Ricostruisce le antiche processioni con i santi di cartapestaleccese portati sulle spalle, ripensa ai giovani del passato nei conventi lussuosi, ricorda i furti infami del Bonaparte, descrive gli odori smarriti della carne al sugo e delle frittate che inondavano le stradine. ...le immagini metaforiche scolpite diventano una frase parlata: la forza del leone, la fedeltà del cane, il valore militare dell'elmo, la giustizia dell'angelo, la santità della conchiglia, la prosperità della melograna,...La Principessa danza... e a volte anche in senso letterale...quando i tamburelli impazziti la richiamano, lei corre... fluttuanti neri capelli al vento, gli occhi dolcemente infuocati, le mani libere nell'aria, i piedi e le gambe scalpitanti..."Beddha carusa "... le sussurrò più volte senza malizia ma con dolce sorriso amichevole nu carusu di questa generazione.***" …Ca ete lu sule ca ogne giurnu te illumina Ca ete lu sule mena moi camina Ca ete lu sule ca sempre nu pocu te scarficia… "- da "me basta lu sule" dei Sud Sound Sistem Traduzione"… Che è il sole che ogni giorno ti illuminache è il sole sbrigati adesso camminache è il sole che sempre un poco ti riscalda…"***