Principessa persiana

"sono fatta di"


La campagna della mia terra ormai è dipinta con ogni cromatura di giallo. Giallo paglierino le spighe selvagge. Giallo senape i campi mietuti. Giallo zafferano le margheritone agresti. Giallo dorato le spighe da grano. Giallo limone i fiori dei fichi d’India. …E sono anche questi gli ori gialli del mio prezioso scrigno…Mentre scrivo il cielo propone un diluvio fragoroso. Il suono dei goccioloni è intenso. La pioggia compone una marcia. Il firmamento piange senza tregua. L’acqua acquieta l’arsura della scorsa settimana. Quel giallo imbiondito dal sole che infiamma è mitigato dalle nubi gonfie. Sembra il mio vaso… inaspettatamente per gli occhi superficiali traboccherà… come è giugno e piove?! Cado dalle nuvole...Propongo il testo di una canzone in cui sorprendentemente vhagos ha trovato la mia natura. Questo brano mi rappresenta davvero molto. Quando l’ho letto ho sorriso. Già, sembro proprio io. Sembra la principessa che è fatta della sua terra salentina, ossia di: pietre sassose rurali, pietre rocciose marine, pietre ricamate barocche; erba fresca dei campi infiniti ed alberi profumati e millenari come ulivi e pini e corsi d’acqua sorgivi freddi e marini; fango d’argilla, cieli limpidi o grigi, nuvole soffici o gonfie e vento sottile, mediterraneo, marino, inquieto; zolle secche e umide, radici profonde e sradicate, sabbia bianchissima e fine, fichi d’india verdeggianti, in fiore e selvatici; aghi di pino profumati, asfalto di strade percorse, pece ambrata gommosa; buio tenebroso di notti infinite e luce armoniosa di giorni quieti e generosi; strani disegni che fanno al tramonto le rondini tra magia, ozio, meditazione; vicoli scuri tra riservatezza, intimità, discrezione, solitudine; plastica e carta lavorata, incisa, scritta, malleabile, duttile; aspre montagne della murgia desolate ed eremitiche; campi arati fertili, prosperi, vissuti, usati; salsedine dolciastra ed amara di mari limpidi e tempestosi; spine conficcate nella corona o degli arbusti cresciuti tra i muretti di pietra a secco, agavi basse, copiose e solitari, puzza di bruciato per l’anima incendiata e di iodio per il mare respirato; d'amore e odio catulliano;antichi silenzi rispettosi, eloquenti, tolleranti, meditativi, educati che di sera diventano canti  mielati o urlati; luce di candele speranzosa, silenziosa, morbida, gentile, non invadente; pane buono, burro morbido, miele dolce; suoni di passi lenti o veloci, voci che si fanno pianti per commozione, dolore, gioia, emozione;corse d’estate libere, allegre, fuggitive, risa ironiche o divertite, ginocchia sbucciate di bambina o donna caduta nel gioco d'infanzia o in quello adulto....Ed anche sola me ne sto, prima di svelarvi tutto e di affrontare questo lungo viaggio...***Meg - Elementa (2004)sono fatta di terra e di pietre di erba di alberi e corsi d’acqua sono fatta di fango di cielo di nuvole e vento sono fatta di zolle e radici di sabbia di paglia e di fichi d’india sono fatta di aghi di pino di asfalto e di pece sono fatta di buio e luce sola me ne sto ancora per un po’ prima di svelarti tutto sola me ne sto ancora per un po’ prima di affrontare questo lungo viaggio sono fatta di strani disegni che fanno al tramonto le rondini sono fatta di vicoli scuri di plastica e carta sono fatta di aspre montagne di campi arati e salsedine sono fatta di spine di agavi puzza di bruciato e di iodio sono fatta d’amore e odio sola me ne sto ancora per un po’ prima di svelarti tutto sola me ne sto ancora per un po’ prima di affrontare questo lungo viaggio sono fatta di antichi silenzi che a sera diventano canti sono fatta di luce di candele di pane di burro e di miele sono fatta di suoni di passi di voci che si fanno pianti sono fatta di corse d’estate di risa e ginocchia sbucciate sola me ne sto ancora per un po’ prima di svelarti tutto sola me ne sto ancora per un po’ prima di affrontare questo lungo viaggio