Principessa persiana

estate 1990


Era terminata la nuova avventura scolastica. Quarto ginnasio. Un anno intenso per una principessa quattordicenne con ai piedi le scarpe "ballerina" ... ancora oggi tra le mie preferite. Un anno in cui imparari l'alfabeto greco, difficilissime declinazioni, scritture di Elleni, fiabe di Fedro e company,... Un anno in cui fui illuminata da una "lampadina" che è rimasta accesa fino ad ora: l'importanza dell'arte, l'amore per la sua storia, la passione verso le pietre del passato.Erano appesi a giugno nell'atrio della scuola i "giudizi scolastici": una griglia con nomi, discipline e numeri. A me sembrava strano ed arido essere valutati con una cifra... comunque quei numeri facevano comprendere che ero stata promossa... erano buoni voti soprattutto quelli reltivi alle materie umanistiche... ancora oggi tra le mie preferite. Nell'estate 1990 ci furono i mondiali di calcio. Anch'io li seguivo in soggiorno con l'intera famiglia ed il cuore batteva forte per l'Italia... ricordo che gioivo per i gol (tantissimi quelli di Totò Schillaci), sapevo riconoscere  i giocatori in campo ( Roberto Baggio era bravissimo), e che fremevo vedendo le partite.  Gli stadi erano colmi e quella particolare atmosfera era cantata da Gianna Nannini... ancora oggi tra le mie preferite.Nell'estate 1990 andavo a mare in un'insenatura selvaggia con i miei genitori. Lì il mare era cristallino, vi erano le sorgenti d'acqua dolce, in pineta cantavano le cicale, la zona incontaminata... ancora oggi tra le mie preferite.Nell'estate 1990 andai al mio primo ed ultimo concerto ( scoprì che soffrivo nel stare in luoghi molti affollati) insieme ad una delle compagne di classe che conoscevo fin dalla scuola elementare. Eravamo in cinque accompagnate da alcuni genitori.  A cantare era il mio "idolo" che seguivo dall'età di 9 anni, Eros Ramazzotti. La pareti della mia cameretta erano invase dei suoi poster. Il concerto fu bellissimo, nonostante mi spaventai tantissimo perchè non riuscivo a respirare, sollevavo sempre la testa per prendere ossigeno, mi sentivo soffocare per la tanta gente intorno a me. Cantai appassionatamente tutti i brani e ricordo come se fossi ieri le stelle del cielo che mi custodivano quando avvertito che mi stava mancando il respiro nel senso letterale del termine. Fu una "notte magica" tra le canzoni di Eros... ancora oggi tra le mie preferite.Nell'estate 1990 continuavo a scrivere il mio diario cominciato nel momento in cui ho imparato ad avere la penna in mano. Sfogliando le pagine di agendine, quaderni, diari con lucchetto, ... mi commuovo sempre, mi chiedo come una bambina ed una ragazza possa aver pensato e scritto come una vecchia saggia o una filosofa inquieta o una poetessa sognatrice, mi rivedo tantissimo nella principessa di oggi. Perchè il mio cuore è rimasto come quello di ieri, perchè non conservo solo i lunghi e folti capelli ed i grandi occhi.Nell'estate 1990 conobbi anche un'esperienza che ha segnato l'intera mia vita. Vissi sulla mia pelle e all'interno della mia fragile anima un lutto per la perdita di una persona carissima, che ha seguito la principessa appena venne al mondo, che mi ha e che ho amato smisuratamente, che... ancora oggi tra le mie preferite. ***Se bastasse una canzone -Eros RamazzottiSe bastasse una bella canzone a far piovere amore si potrebbe cantarla un milione un milione di volte bastasse già bastasse già non ci vorrebbe poi tanto a imparare ad amare di più se bastasse una vera canzone per convincere gli altri si potrebbe cantarla più forte visto che sono in tanti fosse così fosse così non si dovrebbe lottare per farsi sentire di più se bastasse una buona canzone a far dare una mano si potrebbe trovarla nel cuore senza andare lontano bastasse già bastasse già non ci sarebbe bisogno di chiedere la carità dedicato a tutti quelli che sono allo sbando dedicato a tutti quelli che non hanno avuto ancora niente e sono ai margini da sempre dedicato a tutti quelli che stanno aspettando dedicato a tutti quelli che rimangono dei sognatori per questo sempre più da soli se bastasse una grande canzone per parlare di pace si potrebbe chiamarla per nome aggiungendo una voce e un'altra poi e un'altra poi finche diventa di un solo colore più vivo che mai dedicato a tutti quelli che sono allo sbando dedicato a tutti quelli che hanno provato ad inventare una canzone per cambiare dedicato a tutti quelli che stanno aspettando dedicato a tutti quelli che venuti su con troppo vento quel tempo gli è rimasto dentro in ogni senso hanno creduto cercato e voluto che fosse così