Principessa persiana

... tarantola, morso, musica, danza, San Paolo...


Vi era la tarantola, un grosso ragno, che mordeva. Il suo morso provocava malessere.Vi era la tarantola, una grande delusione, che colpiva. Il suo morso provocava amarezza.Vi era la "tarantola simbolica" che si nascondeva nella "tarantola campestre" per il cui morso soprattutto le donne diventavano tristi, agitate, depresse, infelici, instabili. Il loro cuore palpitava fortemente, il loro corpo sudava, i loro occhi non conoscevano riposo notturno.Vi era un "morso immaginario" che era dato da un'ossessione, una passione, un dolore, una sofferenza, una violenza, un'ansia, una paura, un sopruso, una delusione.Vi erano i "sintomi" del "morso": debolezza, apatia, noia, malessere diffuso.Vi era la musica del tamburello che invitava ad allontanare il dolore.Vi era la danza sfrenata che liberava dal tarantismo.Vi era il suono e il passo terapeutico che curavano i mali dell’anima.Vi era il Santo protettore del tarantismo. San Paolo.Vi era il 29 Giugno. I tarantolati salentini si recavano a Galatina.Vi era a Galatina il pozzo di San Paolo, la cui acqua con i serpenti purificava.Vi erano le donne che vestite di bianco si recavano per chiedere la grazia al pozzo del santo accecato."…Ahi Santu Pauli miu de Galatina.Ahi Santu Pauli miu de Galatina.Facitece 'na grazia, facitece 'na grazia, farcitecene 'na grazia.'Sta mattina.'Sta mattina.'Sta mattina.facitece 'na grazia, 'sta mattina…."( dalla canzone popolare "Santu Paulu")