Principessa persiana

"...un'estate al mare..."


Per un giorno rientro nella mia dimora abituale... vi propongo alcune "scenette"nel paesino che mi ospita... vi penso... vi saluto... a presto per nuovi appunti... grazie per la presenza costante... un abbraccio dalla principessa...La nobiltà dei vicini paesi dell’entroterra scelsero il luogo per la propria villeggiatura estiva alla fine del secolo romantico e agli inizi del secolo liberty.Superbe ville, raffinati palazzi, gentilizie dimore.Durante le giornate passeggio con animo innamorato alla scoperta della "pietra umana" urbana, dopo aver essermi immersa nella "pietra naturale" marina.Il paesino, sebbene sia una frazione e un minuto borgo, custodisce numerose ed eleganti residenze.Molteplici le forme delle cornici intorno, sotto, sopra le finestre. Pagodine orientali, archi arabi, timpani classici, medaglioni decò, fiori liberty, …Imponenti le ville eclettiche.Soffitti a capanna di influenza americana, affreschi con scene mitologiche del mondo greco, decorazioni traforate moresche, scale rampanti di gusto rococò, archi ogivali neogotici.Dimore bianche, a strisce rosse e gialle, azzurrine, rosa confetto, rosso pompeiano… anche quelle più semplici ed umili possiedono sempre un dettaglio architettonico che non passa inosservato come colonnine sfaccettate, decorazioni mistilinee e lampioncini in ferro battuto.Qui tutto è in composto antico silenzio. Poche voci e rare urla.Il Tempo si è arrestato. Gli abitanti sono riconoscibili e compongono il solito quadretto quotidiano. La distinta vecchietta novantenne con gli occhiali sull’uscio di casa intenta nel suo ricamo con la spoletta.Il venditore di noccioline sul lungomare pronto a vendermi i lupini.I professori in pensione con il giornale seduti sulla sdraio in veranda.I signorotti con cappuccino e dolce ai bar della piazza.La signora paffuta dell’edicola che con sorriso da venditrice mette in busta i miei giornali, libri, parole crociate, sigarette.Il ragazzo dell’ufficio informazioni turistiche che balbetta inutilmente quando conversiamo sul patrimonio del Salento.Il fruttivendolo ambulante con l’ape colma di profumati ortaggi e colorata frutta.Il cuoco dell’albergo in grembiule bianco che raggiunge gli scogli per prendere i frutti di mare nella rete immersi nell’acqua.Le comari settantenni in rigoroso costume intero anni cinquanta ed orecchini a rosetta sedute sulla riva del mare a bagnarsi le gambe e chiacchierare.I ragazzi adolescenti sulla roccia più alta che gareggiano nella quantità di azzardati tuffi.La principessa che agli occhi degli abituali residenti è lei ad essere un nuovo quadretto.La principessa solitaria quasi fosse sirena della sua privata insenatura.La principessa dai lunghissimi capelli che chissà da quanti anni non taglierà.La principessa con la macchina fotografica sempre pronta, forse sarà una turista.La principessa con quaderno in mano tra le strade guardata con sospetto fosse mai un addetto del Comune per registrare le irregolarità.La principessa gentile che dice buongiorno ogni volta che passa e scambia una delicata conversazione con gli anziani seduti accanto alle porte.La principessa colta che scriverà un libro sui palazzi del paese e viene invitata dall’orgoglioso proprietario ad osservare il prospetto della sua dimora.La principessa silenziosa alla quale il burbero dottore ha permesso di visitare il giardino delle palme.La principessa forse tunisina, brasiliana, spagnola, indiana, turca per la carnagione ed i tratti somatici.La principessa leccese che se ha scelto questo posto allora è proprio bello e gli abitanti non lo sanno e si dice che voglia comprare una casetta.La principessa della città la cui mamma e nonna sono però originarie di un paese vicino a questo ed ancora ne ricordano il bravo bisnonno.La principessa……Ed è così che nascono le leggende ed i miti…