Principessa persiana

Prima volta...


Prima volta nel mare il 23 Settembre e prima volta in un tratto del litorale salentino a pochi Km da Otranto. Un sentiero campestre dolcemente si collega a quello costiero. Il profumo aromatico del rosmarino selvatico è inebriante ed avvolge il cespuglio spinoso delle more, i bassi e piccoli pini marittimi straboccanti di pigne a forma di ciliegia, le felci e la fitta macchia mediterranea. Improvvisamente, mentre scendo dall’alta roccia tufacea per avvicinarmi agli scogli bassi, sono folgorata da un quadro. Vivo la sindrome di Stendhal per il monumento innalzato dalla Natura. Una baia selvaggia, un fiordo che sa di miracolo, un porticciolo circoscritto dalle pareti della friabile roccia bianca, un’insenatura di acque schiumose che termina con una grotta marina. La più bella e mozzafiato che io abbia visto. Ed è proprio qui, nel Salento. Il cuore batte forte, gli occhi si riempiono di lacrime, mi siedo sul ponticciolo per osservare questo meraviglioso gioiello incastonato alla terra ferma. In completa solitudine. Il vento di Eolo soffia determinato, il mare di Nettuno infrange cime tempestose sugli scogli, il sole di Apollo emana morbidi raggi. La grotta non viene torturata dal grido del mare. Le sue acque sono calme, basse, quiete, placide. All’interno tre grandi sassi sembrano le poltrone bianche di un grandissimo salotto. Mi svesto delicatamente ma con trepida emozione. Rimango in costume. Ma sono sola. Per la prima volta da donna rimango a petto nudo. Mi sento parte integrante della natura. Con il piede sfioro l’acqua. E’ gelida ma invitante. M’immergo in questo paradiso eterno. Mi commuovo e mi emoziono. Abbraccio l’abbraccio della caletta. Raggiungo l’interno della grande, ariosa, profumata, pulita caverna che sorride verso il mare. L’acqua diventa più bassa. Passeggio toccando un fondo di sabbia granulosa. Il mio corpo si stende su uno dei grandi sassi. Sento sulla mia pelle il freddo non glaciale della pietra. Continuo la mia calma nuotata. Risalgo sugli scogli e penso… se esiste la reincarnazione, se l’Odissea e l’Eneide non fossero fantasiosi, se il mito avesse una certezza storica, io sarò stata nel passato certamente una sirena cantastorie di questi mari. Prima volta nella baia di S. Stefano, dal nome della diroccata torre aragonese. Prima volta nella rada della Caréula. Prima volta i felici brividi della pelle che si dona completamente ai timidi raggi del sole.