Principessa persiana

La nostra Pinacoteca


Questo post è dedicato alla pinacoteca che possiamo creare insieme. Scegli un'opera d'arte, scrivimi nel commento il titolo ed il suo autore. La pubblicherò in questo spazio e cercherò di leggerla ed interpretarla. Ma non leggo le carte magiche!
La Calunnia ( 1494-1495), Sandro Botticelli, scelta da Meriadoc BrandybuckE’ un foglio scritto, quasi un testo letterario, filosofico, religioso. La Calunnia rappresenta, con i suoi protagonisti, gli elementi negativi del cuore umano. I personaggi, splendide metafore, possiedono un proprio ritratto fisico ed interiore. E’ un’opera senza tempo; attuale in ogni contesto geografico e storico perché i sentimenti, le virtù, i vizi, i difetti dell’uomo sono universali. In trono è seduto Re Mida, che secondo il mito trasforma tutto in oro, affiancato dal Sospetto e dall’Ignoranza. La Calunnia, vestita di bianco e celeste, con indifferenza ed innocenza trascina per capelli chi è caduto nella sua trappola, un uomo con le mani giunte quasi fosse un martire. L’Invidia e la Frode, sono dietro la Calunnia e le adornano i capelli, perché entrambe appartengono alla menzogna. Chi calunnia ha infatti un cuore invidioso e portato alla truffa e all’imbroglio. La vecchia vestita di nero è la personificazione della Penitenza che osserva l’isolata figura della Verità, la quale è raffigurata nuda. La verità non ha maschere e coperture, non si nasconde. Essa guarda verso l’alto ed alza il dito al cielo, perché da lì possa essere fatta giustizia. La verità è sola e lontana; non ha bisogno di compagni ed alleati come la calunnia.
Regata ad Argenteuil ( 1872), Claude Monet, scelta da LadyElanor E’ un omaggio alla Natura e per coloro che amano l’elemento acqua. Un’opera che trasmette la gioia che l’uomo prova per l’ambiente con il quale può integrarsi con il gioco e senza violenza. Le barche a vela vibrano sulla baia di Argenteuil, non la disturbano, non la invadono e gli uomini passeggiano sulla sponda. Il panorama del luogo porta pace e quiete grazie al verde della riva, alle piccole e silenziose casette e alle cristalline acque. L’acqua trasparente è un limpido specchio. Opera che scrive le impressioni di un ricordo. Monet era l’impressionista.
Dama con l'ermellino ( 1490 circa), Leonardo da Vinci, scelta da vhagosRitratto di una donna elegante nello spirito interiore e nella raffinatezza estetica. Una dama che la storia ricorda come una giovane milanese intelligente. Dolcemente reca in braccio l’emblema della sua casata, perché il suo cognome Gallerani proviene dal greco galè che significa ermellino. Una donna di delicata e silenziosa bellezza non appariscente, ma sobria e naturale valorizzata da semplici dettagli ed accessori che non mascherano la sua purezza. Cecilia aveva il dono della bellezza esteriore ed intellettiva. Secondo la simbologia l’ermellino rappresenta anche bellissime virtù dell’animo che definiscono la femminilità, ossia l’equilibrio e a pacatezza. La dama non fissa lo spettatore, ma rivolge lo sguardo verso l’indefinito; forse ammira il paesaggio tramite una finestra, forse osserva chi ha richiamato la sua attenzione. Il suo volto è sorridente e candido e trasmette grazia aristocratica. Grazia gentile, educata, composta, innata e ricercata. Non quella snob, arrogante, presuntuosa, schizzinosa. La grazia di chi è nobile d’animo ed è stato educato e si è educato all’educazione, alla semplicità, al rispetto, al silenzio.
Ritratto di Olga in poltrona( 1917), Pabo Picasso, scelta da blu.notteNon è un ritratto geometrico. E’ una delle tante donne amate da Pablo. Ad Olga dedicò molte opere. Poi arrivò il tempo anche di Dora. E’ una ballerina russa che divenne moglie dell’artista. La dipinse con pennellata classica e senza cubi. Olga è composta, posa con grazia. Tutto è ordinato ed armonioso. Ogni dettaglio è descritto con minuzia poetica. Raffinato il vestito di colei che generò suo figlio Paolo: le maniche trasparenti indicano una pura femminilità, il tessuto è leggero, il nero impreziosito da delicati papaveri. L’atteggiamento di Olga è raffinato: delcatamente reca in mano un ventaglio di legno con smalti colorati e poggia un braccio sulla spalliera di una poltrona ricoperta da una vivace ed elegante stoffa. Sono ricamati su quest’ultima dei grandi e colorati gigli che indicano nobiltà, purezza, bellezza, ricchezza. Il ritratto trasmette equilibrio e quiete. Pablo si sofferma sulla tranquillità dell’amata dal dolce e non sdolcinato sguardo che non fissa l’obiettivo ma è assorto. Nonostante il sapore classicheggiante, la figura di Olga non è tridimensionale, ma schiacciata, piatta, senza peso e spessore e si stacca dalla poltrona.
Campo di grano con volo di corvi( 1890), Vincent Van Gogh, scelta da almalocaPaesaggio metaforico. Paesaggio dell’anima inquieta e tormentata di colui che cerca pace. Il cielo non è cristallino, il vento scuote il grano, i corvi neri volano liberi e frettolosi. I corvi sono quelli che arrivano come avvoltoi su un cadavere ancora vivo fisicamente ma morto interiormente. E’ l’oggi ed il domani di Van Gogh prima di abbracciare il suicidio. L’artista dipinge non un paesaggio urbano ma rurale. Quello dei campi e della terra, luogo emblematico dei valori tradizionali, del lavoro e della fatica vera che è ben diverso da quello della borghesia. Il cielo ed il campo non sono distaccati ma si abbracciano e si uniscono mantenendo la propria personalità e la nettezza dei forti e decisi colori. E’ una natura tempestosa che grida. Grida di sofferenza, urla l’inquietudine, parla di angoscia interiore, si lacera per il malessere esistenziale. Nel campo compare una strada di terra che sa di ferita perché rossa e tortuosa. Termina prima dell’orizzonte, un tempo è stata calpestata ma ora è sola, non ha un percorso, è priva di meta. L’opera ha il sapore dell’urlo di Munch e di ulteriori urli dettati dall’angoscia esistenziale di altri artisti. Quelle spighe di grano nel campo è la barba di Van Gogh che non vide nessuna via di uscita per il suo dramma interiore neanche sulla tela.
Gioconda (1503-1506), Leonardo Da Vinci, scelta da stelladanzanteE’ la Gioconda. E’ MonnaLisa. E’ una signora fiorentina. E’ una signora rinascimentale. E’ una sconosciuta. E’ la donna che Leonardo ha desiderato che fosse. E’ la fanciulla tra le più conosciute, ammirate, interpretate, lette, fotografate, studiate, analizzate. E’ la donna del sorriso. Sorriso emblematico, interiore, esteriore, triste, sereno, dolce, tenero, beffardo, ironico, suadente, provocante, … Labbra sulle quale tutti possono trovare il sentimento ed il messaggio che desiderano. Volto e sorriso che sfidano lo spettatore. L’elemento reale-fantasioso si fonde e si confonde. Dietro l’enigmatica signora un misterioso paesaggio che tenta insieme a lei di bleffare, con l’elemento irreale vestito di realtà, lo spettatore intelligente. Colui che non vede, ma osserva, trova il tranello e cerca di risolvere il rebus.
Due donne thaitiane (1899) Paul Gaugin, scelta da maripaprikaAffascinanti, poetiche, semplici, pure come il mondo tropicale e primordiale in cui vivono. Sono le donne esotiche di Tahiti. Nella natura e nell’essenzialità del paradiso naturale, lontano dai fronzoli e dal lusso umano, vi è la pace e la quiete. E’ la natura stessa ad essere lussureggiante. Silenziosamente e dolcemente le donne accolgono con grazia ed amore i doni del luogo che non porta ad affannarsi per cibarsi o per abbigliarsi. Il cibo è la frutta del creato, la candida nudità non ha bisogno di coprirsi con stoffe e vestiti dettati dalla moda. Il Tempo è senza tempo, senza le regole dei periodi storici. Lunghi capelli neri, espressione tenera e non smaliziata, leggeri veli che non coprono i candidi seni, piene di grazia, di fascino innato e di pura femminilità. Quel fascino che la natura gli ha dato e non quello civettuolo della società così detta evoluta. Tra le mani e le braccia il mango, nettare prezioso, ed insieme in preghiera, in silenzio, compostamente, innocentemente le due amiche di Thaiti sostano in contemplazione tra paradisiaci luoghi. Quelli che l’uomo civilizzato ha violentato e mutato prediligendo i palazzi, le strade e le industrie. Due donne del benessere e del benavere. Non due donne occidentali del benavere e non del benessere.
Arcano VI - L'innamorato, scelta da maripaprikaE’ l’arcano numero VI. Apparentemente una carta d’amore, in realtà è la carta dell’attesa, della scelta e del libero arbitrio. Un giovane è posto a compiere una scelta importante per la sua esistenza. Da una parte vi è la donna che simboleggia il vizio, dall’altra una donna che indica la virtù. E’ la lotta tra il bene ed il male a cui tutti siamo chiamati. Una gli promette soddisfazioni esclusivamente morali, l’altra da seduttrice gli promette il piacere. Il giovane è indeciso nel compiere una scelta tra due situazioni o persone che possono dargli o un vantaggio materiale o quello spirituale. Rappresenta una persona onesta, riflessiva, pura, sincera e positivamente volubile, creativa, originale, generosa, un artista o un appassionato d’arte. Vive in un contesto difficile caratterizzato da insinuazioni, inganni, pericoli, menzogne che portano in lui dubbio, incertezza ed instabilità emotiva. Per questo ed a causa dei fattori esterni è portato a rimandare all’infinito una soluzione ed una scelta.
Ragazza con orecchino di perla (1665-1666) J. Vermeer, scelta da intensobleuEnigmatica come MonnaLisa. Aristocratica o popolana. Timida, seduttrice, stanca, affannata, assetata, sensuale, triste, fuggitiva,…Non affascinante nel suo fascino misterioso. Non bellissima nella sua bellezza adolescente. Occhi languidi, sofferenti, indifesi, innocenti, … Due vezzi femminili che incorniciano il suo viso. La perla a goccia forse un regalo, forse un furto, forse un prestito, …Il turbante senape e blu orientale ed occidentale, del pudore, del rispetto, della servitù, della religiosità, della femminilità, della nobiltà, … Fanciulla candida o felina, viva o spenta, pura o scaltra, composta o irrequieta.
Guernica(1937) Pablo Picasso, scelta da phatosE’ la distruzione di una città. E’ il massacro degli innocente. E’ la rappresentazione della guerra. Manca la vita ed i suoi colori. Si percepisce la violenza, il dolore, la confusione, il grido di sofferenza. Tutti sono colpiti e violentati dalla tragedia. A sinistra una madre, in braccio il suo bambino morto, urla disperatamente con la testa rivolta al cielo. Il suo collo è allungato, il volto ed i lineamenti si deformano e si sfigurano a causa dell’angoscia. Gli animali condividono con gli uomini il dramma. Al centro un cavallo nitrisce dolorosamente. Dalla finestra una donna porta verso l’esterno una lampada a petrolio, forse simbolo di luce e di speranza. A terra vi sono macerie e corpi straziati. Sembra di ascoltare il suono dell’opera, le grida dei protagonisti, i lamenti dei torturati.
Il Bacio ( 1907) G. Klimt, scelta da phatosE’ una delle opere più conosciute. Poster, cartoline, agende, segnalibri,… che riproducono il bacio di Klimt. I due innamorati sono inginocchiati, quasi in preghiera l’uno accanto all’altro, o perché il loro corpo si abbandona a questo intenso momento d’amore. Mi da la sensazione che sia l’unione di due civiltà: quella orientale-data dal l’uomo riccioluto e dalla carnagione scura- e quella occidentale- data dalla donna dai tratti somatici europei. E’ un bacio dolce, affettuoso, delicato. Merita di essere regale. Le vesti sono dorate, preziose, ricche. Si percepisce una sensualità composta, armoniosa, rispettosa, pura, eterea, interiore.