Principessa persiana

Danzatrice


Piccoli fiocchi di neve si poggiano sui capelli. Vi è un’aria tagliente. La città ieri era solitaria in compagnia dei miei passi frettolosi lungo le sospese vie del centro storico barocco. Penso alla danza. A quella di ballerina con tutù, alla pizzica pizzica, alla  disco music anni 70-80, al lento, a quella dell’anima. Soprattutto a quest’ultima. Durante un ballo l’anima è caduta e  le scarpette sono state appese per non essere indossate. In un pomeriggio domenicale salgo in barca con la punta dei piedi.  Danzo per brevi attimi sulle onde otrantine, il vento mi accarezza la chioma, le mura di Carlo V mi fissano. I piedi e l’anima danzano solo per me. E’ un monologo. E va bene così.