Principessa persiana

Io canto


E’ uno dei brani che maggiormente rispecchia la mia essenza. Già postato in primavera. Grazie al mio “canto” riesco a non morire dentro, a sentire l’energia vitale, ad emozionarmi, a gioire, a commuovermi, a sorridere al Mondo. E’ un canto che mi salva e mi tiene in piedi. Canto le “pietre del sentiero”, quelle che parlano della Natura salentina e della storia della mia civiltà, ed  il “primo raggio che verrà” ad illuminare il paesaggio che mi ha dato i natali. “Correndo al mare” abbraccio il sole pompelmo e fuoco, l’acqua cristallina diamantata, il profumo della macchia mediterranea, gli scogli delle baie, le distese bianche dei lidi tropicali. Canto : “l'impronta di una testa sul cuscino”, quella mia che è irregolare per le notti insonni in cui mi giro e mi rigiro come un’acrobata ed un’onda in piena, ed “ i passi lenti ed incerti di un bambino” a me non anonimi  ai quali mi viene spontaneo donare e donarmi “lo sguardo di serenità”… Con “le mani in tasca” volo e gioisco per “la voce in festa” e “la banda in testa” che ritraggo nelle piazze, tra le sagre, nelle scuole, per le strade. “Corro nel vento” facendomi accarezzare dai soffi di Eolo che generosamente suona sui feudi della mia terra, sento “la mia preghiera” universale, m’inebrio del “l’odore del caffè” e soprattutto vibro e canto a squarciagola “l’amore per la mia città”. Un amore vero, profondo, senza bilancio di tornaconto, un amore infinito. L’amore per Lecce, scrigno di pietre bianche diamantate e merlettate. Città dove la storia e l’arte non si sono mai arrestate, dove i teatri fin dall’epoca augustea accoglievano canti e danze, dove intellettuali ed artisti inventarono un barocco senza precedenti, dove i palazzi ospitavano carte da gioco, balli ma anche accademie letterarie e filosofiche. Canto “lungo la strada” e raccolgo le sfumature, i dettagli, i particolari della giornata e degli incontri, quelli che normalmente sfuggono e non vengono osservati:  “i rami che s'intrecciano nel cielo” turchino, uggioso, luminoso, tempestoso; “un vecchio che cammina tutto solo” ed emana saggezza, solitudine, sacrificio, tenerezza; “l'estate che poi passera`“ che vorrei non passasse mai; “il grano che maturera`“ seminato nel lungo ed agreste Salento che mi ha tenuto compagnia durante la breve-lunga “primavera”, … Non riesco a non cantare “la vita intera”. Perche amo la Vita, quella che vedo ogni giorno e che affidabile fa sorgere e tramontare puntualmente il suo sole.Ho vibrato sentendo l’interpretazione di Laura Pausini. E’ un canto sentito dal cuore. Mi sono emozionata per il video. Vi sono i miei ritratti. La nebbia che si posa la mattina le pietre di un sentiero di collina il falco che s'innalzerà il primo raggio che verra` la neve che si sciogliera` correndo al mare l'impronta di una testa sul cuscino i passi lenti e incerti di un bambino lo sguardo di serenita` la mano che si tendera` la gioia di chi aspettera` per questo e quello che verra` Io canto le mani in tasca canto la voce in festa canto la banda in testa canto corro nel vento Canto la vita intera canto la primavera canto la mia preghiera canto per chi mi ascoltera` voglio cantare sempre cantare l'odore del caffe` nella cucina la casa tutta piena di mattina e l'ascensore che non va l'amore per la mia citta` la gente che sorridera` lungo la strada i rami che s'intrecciano nel cielo un vecchio che cammina tutto solo l'estate che poi passera` il grano che maturera` la mano che lo cogliera` per questo e quello che sara` ...Riccardo Cocciante, Io canto, 1979