Principessa persiana

San Martino


“Estate di San Martino”. La Natura ed il suo calendario non si sono dimenticati di donarcela. Il cielo è limpido, l’aria mite e profumata, il sole è una mongolfiera bianca e da alcuni giorni i tramonti sono infuocati come a luglio.San Martino è una festa particolarmente sentita nel Salento. E’ un giorno che si aspetta come Ferragosto per divertirsi e stare insieme. Già settimane prima del fatidico 11 Novembre, in famiglia e tra gli amici vi è consueta la domanda "che facciamo a San Martino?". Perché la sera di questo giorno ci si riunisce intorno ad una tavola imbandita di carne arrosto, salsiccia, clementini, castagne e soprattutto vino, tanto vino, quello novello. Sarà per questo motivo che nasce il proverbio “A San Martino, ogni mosto è vino”. Ricordo che da bambina andavamo a controllare le ozze, ossia delle enormi anfore di creta, in cui vi era il vino che il nonno produceva con i rossi grappoli d’uva del vigneto piantato in  una delle floride e prospere campagne, che dopo la sua morte via via sono diventate aride steppe. In seconda elementare la suora ci narrò la storia di questo Santo ed ancora ho impresso l’immagine che disegnai: Martino che sceso da cavallo coprì un povero con metà del suo mantello. Sul diario scrivevo la canzoncina “San Martino campanaro, suona tu, suona tu, suona le campane, suona le campane, din don dan”, mentre alcuni compagni recitavano la filastrocca “San Martino è la festa di ogni cretino che crede di essere amato invece è stato odiato” strettamente legata al detto secondo il quale “San Martino è la festa dei cornuti”. Si ritiene, infatti che le infedeltà avvengano soprattutto in questa sera a causa dell’ubriacatura con il vino. Nel Salento, molto probabilmente, la festa del vino novello è così viva per le origini e le tradizioni greche molto vive nel cuore e nella cultura della gente. I greci, infatti, veneravano moltissimo il Dio del vino, dell'ebrezza,  della pazzia, della fertilità e della vegetazione, Dionisio, e si divertivano durante le feste dionisiache con cibo e brindisi. Le ceramiche greche rinvenute nella Provincia di Lecce, come l’antico centro di Vaste,  presentano, infatti, delle scene dipinte legate al Dio del vino ed ai festeggiamenti. L’11 Novembre è una data che segna l’arrivo vero dell’autunno e delle sue caratteristiche, come recita la nota poesia del Carducci, intitolata proprio “San Martino”.Cin cin, amici miei, anche se io non riesco a bere più di un bicchiere di nettare dionisiaco.
La nebbia agl'irti colli piovviginando sale,e sotto il maestraleurla e biancheggia il mar: ma per le vie del borgo dal ribollir de' tiniva l'aspro odor dei vini l'anime a rallegrar.Gira sù ceppi accesilo spiedo scoppiettando; sta il cacciator fischiando su l'uscio a rimirartra le rossastre nubi stormi d'uccelli neri com' esuli pensieri, nel vespero migrar.