Principessa persiana

I giocatori di carte


 "Giocatori di carte" appartenenti ad epoche diverse ed a contesti sociali contrastanti. Vi sono degli elementi di comunione: un tavolo, le carte, gli uomini. Alcune "passioni" della vita non hanno tempo e non escludono nessuno. Il cibo, l’amore, lo stare insieme, l’amicizia, il relax, il ballo, i sentimenti, il gioco,... Opere che possono essere osservate sotto molteplici chiavi di lettura. Possono richiamare alla memoria i momenti ludici in famiglia: "...le mie uniche partite a carte sono quelle con mio nonno e con mio padre..." (costellazione68); "..ogni tanto suggerivo delle cose che non avevano senso col gioco a babbo e lui sorrideva e mi mandava a spiare le carte dei mieie zii..." (marsina);... Possono proporre il tema metaforico del bluff: "L'arte del Bluff non è semplice da imparare o da mettere in pratica. E' un dono, è qualcosa che avverti nelle viscere e il rischio ad esso associato è un vero e proprio "modus vivendi". E' giocatore d'azzardo colui che riesce a mantenere un distacco pressocchè totale da ciò che è oggetto di rischio. E soltanto con un grande autocontrollo su se stessi si può avere successo in questo ruolo"(intensobleu); "non ho mai saputo barare"(costellazione68); "mi guardo in giro e non mi fido se non del gelo del mio sguardo" (nottealta78) ;... Possono far pensare alle partite della vita, alle perdite, al rischio, al rimettersi nuovamente in gioco: ".... nessuna perdita mai se si accetta davvero questo gioco a volte duro che è la vita ma nel quale non perdi mai nulla..."( maripaprika); "... ma io non lo sapevo che era una partita pososso darVela vinta e tenermi la mia vita... (maripaprika); "ognuno di noi gioca la propria partita (costellazione68); "il tavolo verde trema di adrenalina sempre nuova e non basta mai la vita,non basta mai,è sempre un nuovo giro di dadi per chi non si arrende,per chi si ostina a non passare mai la mano"e " nei giochi del desiderio e nel gioco degli sguardi si consuma il ticchttìo delle intenzioni represse "(nottealta78); "il gioco è bello perchè dà emozioni... il brivido della vincita e della perdita... quante volte qualcuno ha perso e ha detto "non gioco più"... per tornare poi a giocare e a riperdere magari... tosti di testa, non contenti di aver perso una fortuna... mh... certi "brividi" entrano nel sangue, e alla fine arriva sempre il momento che uno ci riprova" (phatos37); "Come nei dipinti anche nella vita spesso giochiamo d'azzardo quando decidiamo di credere in qualcuno"(jenny51);.... I protagonisti dei due dipinti stanno giocando una partita a carte con stati d’animo differenti. Rappresentano i caratteri e le personalità della nostra società. Ognuno si avvicina al gioco delle carte e della vita con stati d'animo ed obiettivi differenti, con una strategia illecita, con sentimenti genuini, con stati d’animo sereni o apprensivi, con tattica ambiziosa, con animo puro e leale, ecc… In quei personaggi di entrambi i dipinti è facile riconoscere i giocatori della vita. C’è chi prende il gioco con filosofia e tranquillità, c’è chi si rassegna, c’è chi non smette mai i ritentare, c’è l’ingenuo e chi è in buonafede, c’è chi si agita quando la partita si fa dura, c’è chi volendo vincere ad ogni costo "senza preoccupazione alcuna nasconde gli assi pronto ad utilizzarli per una mano vincente (intensobleu) , c’è chi gioca con furbizia, c’è chi inganna quando la posta in gioco è alta, c’è anche la principessa persiana " penso alle tue perdite" (maripaprika), ... I "giocatori di carte" del Seicento aristocratico si riconoscono dal tavolo con rigoroso tappeto verde, dai tessuti e merletti preziosi dell’abbigliamento, dagli accessori e "dal seme di picche delle carte alla francese"(blu_notte.fm) . In quest’opera l’atmosfera è molto più "pesante", si avverte "l’insicurezza di un inganno" (costellazione68); "aria malandrina" (ilike06): "emerge la paura, l'attenzione per l'atteso inganno "( jenny51);…Nelle classi "nobili" il gioco a carte non è solo un passatempo ma si mettono sul tavolo veri e propri patrimoni. La donna al centro con turbane rosso e collana di perle ha un volto teso e preoccupato per il giovane ingannatore che ostenta le sue mosse a noi spettatori, ma forse " sta smascherando il baro" (LadyElanor). Quest’ultimo " non si cura del proprio gesto" (intensobleu), non maschera e non si vergogna di mostrarci e di vantarsi del bluff e della sua furbizia. Nella seconda opera i giocatori appartengono al contesto degli umili: tessuti dei vestiti semplici, cappelli senza piume, tavolo di taverna, pipe appese al muro. Per loro il gioco "è anche passatempo, scacciapensieri e forse unico svago di un'umanità rurale, povera e umiliata, sempre ai margini della storia se non viste come "masse"… Il gioco delle carte ritratto rivela uno spaccato di vita mesta, povera e senza alcun tipo di verve o entusiasmo. Anche gli spettatori, che pur rivolgono il loro occhi alle carte, sono in realtà lontani nei propri pensieri da quel tavolo, persi nelle afflizioni quotidiane di un'esistenza votata alla sopravvivenza giorno per giorno." (intensobleu). Si percepiscono i classici stati d’animo del popolo e degli umili: "la mestizia, la rassegnazione" (jenny51); "il silenzio, la concentrazione, l’attesa"(costellazione68); "tanta solitudine, ogni corpo mi sembra distaccato dagli altri, perso nel proprio individuale gioco leggo tanta solitudine, ogni corpo mi sembra distaccato dagli altri, perso nel proprio individuale gioco"(blu_notte.fm); …Il vero protagonista del dipinto è il bambino alle spalle del giocatore centrale. E’ l’unico di tutti e due i dipinti che emana la crudeltà del gioco, ciò che può causare la dea bendata, la non spensieratezza per una partita che può diventare pericolosa ed illusoria, l’assurdità del gioco degli adulti,.. Forse quel bambino "è curioso di capire"( marsina), c’è da immaginare che " soffra" (ilike06) per una perdita , non condivide la mossa e la sta giudicando anche se " è troppo facile farlo quando si conoscono le carte degli altri"( inattesadi), starà pensando" perchè se il gioco porta tristezza stanno giocando? (phatos37),…"…e mi fanno compagnia quaranta amiche le mie carte… "(E tu come stai?- Claudio Baglioni)