Principessa persiana

Domenica "novembrina"


Il sole delle 16.30 nel profondo mare, che accarezza la costa dalla roccia arenaria, si colora di rosa, fucsia e pesca.L'acqua blu suona fragori melodiosi, accompagando le note dei miei pensieri sospesi tra emozioni che rinnovano il senso della quiete e della meraviglia cosmica. Le onde sono basse e dolcisime in armoniosa orchestra che mette in concerto placide sinfonie oltre spazio ed oltre tempo. Da poco la piccola e forte baia di legno ha lasciato il molo otrantino. Un volo leggiadro e veloce che ho seguito seduta a prua, fissando quello di un elegante e solitario gabbiano. Mentre verso l'ichiostro nero sul foglio strappato alle carte del capitano, il mio sole si è colorato di rosso fuoco.Una sfera gonfia e sazia che sta per tramontare tra i pini e le campagne vicini alle baie. Lidi ed insenature che ospitano grotte marine plasmate dal vento e dalle correnti. Antichi approdi primitivi, emblematici santuari dei marinai greci, primo riparo a riva dei bizantini ortodossi, sprovveduti luoghi portuali dei turchi mussulmani. Il sole, ormai uno spicchio d'arancio è affiancato da quello discreto della luna, ed è a lei che passa la staffetta, per non lasciarmi sola. Il vento sussurra tra le ciocche color castagna dei miei capelli e sfiora le caviglie dei piedi ballerini in riposo raccolto sulla ringhiera lignea del balconcino che circonda la barca. Barca vissuta da chi cerca un'emozione, un sorriso, una risata, un riposo, una pesca. Quella miracolosa è arrivata a tutto il suo equipaggio. E' Otranto novembrina che perpetua ancora l'estate di San Martino.