Principessa persiana

Apro il castello per l'occasione


Era il 1975. Apprensiva e spaventata, la ventisettenne insegnante dai lunghissimi capelli neri corvini, tra le prime spose di gennaio, si trasferì in ospedale due settimane prima del previsto. Durante i mesi primaverili sdraiata sul letto riusciva a sentire il piccolo tallone accarezzando il suo grembo. Ed avvertiva che sarebbe stata una bambina. Aveva deciso solo il nome per una femminuccia. Si fermava incantata ad osservare una bimba di sei anni, con quel nome, che passeggiava vicino la strada della sua dimora campestre. Vi erano tanti nipoti e bambini, ma tutti i nonni e colui che la accudì aspettavano la nascita del penultimo mese dell’anno con una gioia immensa. Il 29 Novembre alle 18.30 arrivò la principessina dal volto tondo, i lineamenti perfetti, le giuste proporzioni, gli occhi grandi e tanti capelli scuri. Nell'immediato non sorrise chi inconsciamente desiderava un maschio come primogenito. Ma fu solo una smorfia momentanea. Quella bambina era la miniatura del suo ritratto mediterraneo. La zia signorina la mattina successiva andò a comprare nuovi abitini perchè quelli del corredino erano troppo grandi per la signorina appena nata. Arrivarono enormi peluche rosa, orsacchiotti morbidi, bamboline, la culla di legno acquistata da chi adorò fino alla fine la bimba dai grandi occhi neri, seggioloni, passeggini,… In campagna giunse,  dopo pochi giorni, questa creatura speciale in una carrozzina di velluto blu a costine con enormi ruote bianche. Non gradiva il latte e questo suo rifiuto lo portò con se per tutti i suoi trent’anni. Fu stabilito il suo battesimo che avvenne il 28 Dicembre. Il vestito, commissionato alla magliaia più brava, era un abitino lungo e cuffietta con rifiniture di raso rosa ed il padrone di casa invitò a questa festa oltre 150 invitati. Ad aprire le porte di quella casa, oggi sono io. Benvenuto, caro mio amico, al 31° compleanno della principessa persiana.