Principessa persiana

Lav-oro...


In questi giorni ho ricevuto una proposta lavorativa, apparentemente seria, a tempo indeterminato, part-time, ... L’ho vissuta senza entusiasmo, con i piedi di piombo, sentendo un filo di vergogna per non provare il minimo privilegio, e con un interesse emotivo e celebrale bassissimo. Non è un mestiere legato ai miei interessi, alle mie capacità, al mio ambito di competenza, al mio talento, alle mie vere attitudini, nonostante abbia delle doti di comunicazione e di interazione richieste per questo tipo di lavoro. Non è una professione, non è la MIA professione. Dopo il colloquio, mi metto subito in auto e alla velocità di 100 Km orari, penso. Penso al mio lavoro ed alle attività degli ultimi 8 anni circa. Quello che mi sono costruita sola con volontà e spontaneità ogni giorno con la passione, l’interesse, l’amore, lo studio, l’impegno, la gioia, la professionalità. Una vocazione che ho alimentato con vitalità, serietà e competenza. Una professione con i suoi alti e bassi, non statica, affascinante, stimolante, eclettica, in cui ho sempre versato fiumi di creatività, originalità, genialità. Un lavoro con tante sfaccettature che mi intriga e sollecita il mio spirito, che non giudica il mio profitto e la produttività, che mi comprende, che mi attende, che è paziente se non sono grintosa ed operativa, che crede in me,... Un lavoro che ho cucito e posso cucire con le mani di stilista e sarto e non con quelle industriali e preconfezionate. Una professione libera con tutti quegli svantaggi legati alla precarietà, alle crisi del mercato economico, alla concorrenza sleale ed improvvisata, agli ostacoli delle prevaricazioni, alle tasse non rapportate equamente al guadagno, a chi sgomita con ogni atteggiamento subdolo, all’assenza di malattie e ferie retribuite, alla mancanza del trattamento di fine rapporto lavorativo, alla busta paga fissa,... Ma tutto ciò non riesce a farmela mettere da parte, a negare la gioia e la realizzazione interiore, l’appagamento dell’anima, la soddisfazione nel veder concretizzarsi una mia progettuale idea. Una professione che investe tanti ambiti socio-culturali nei quali mi sento viva e predisposta. Il mio lavoro mi ama, io amo lui. Credo proprio che difficilmente riuscirò a rinnegare e far tacere la voce della mia vocazione. E questa scelta mi rende serena. Perché dovunque e comunque ho seguito il mio cuore. Anche a costo di spappolarmelo. Ma al cuor, si sa, non si comanda…  Poi, sarà quel che sarà... (video muscicale sulla parola "poi")Paese mio che stai sulla collina disteso come un vecchio addormentato la noia l'abbandono niente son la tua malattia paese mio ti lascio e vado via che sarà che sarà che sarà che sarà della mia vita chi lo sa so far tutto o forse niente da domani si vedrà e sarà sarà quel che sarà amore mio ti bacio sulla bocca che fu la fonte del mio primo amore ti do l'appuntamento come e quando non lo so ma so soltanto che ritornerò che sarà che sarà che sarà che sarà della mia vita chi lo sa con me porto la chitarra e se la notte piangerò una nenia di paese suonerò Gli amici miei son quasi tutti via e gli altri partiranno dopo me peccato perché stavo bene in loro compagnia ma tutto passa tutto se ne va che sarà che sarà che sarà che sarà della mia vita chi lo sa so far tutto o forse niente da domani si vedrà e sarà sarà quel che sarà ...