Principessa persiana

Mi sorrido


Sarà un'estate fresca e mite nel clima. Lo sento sulla pelle e dentro le narici che vengono inebriate dall'arietta ventilata di un soffio leggero e leggiadro ed osservando le balle di fieno che,dopo esser state infuocate in un battito di giorni dalla lampada rossa del sole, sembrano spugne di mare che hanno assorbito acqua. La mia testa è anch'essa lontana dai gradi bollenti salentini. La sabbia della mia clessidra fatta dall'ampolla mente e da quella cuore è decisamente meno pesante e monotona. Non avverto gli infissi che fissano in una fissazione, che alla fine non si ha la ragionevolezza di qualificare e giustificare, nel modo più completo e scientifico. Ho voglia di organizzarmi, di vivermi, di alzare le braccia all'aria sotto la scritta di vecchi traguardi sbiaditi dal tempo e di nuovi, ancora in embrione. Guardandomi allo specchio noto che la pelle del viso riviste un naturale lifting; è scomparso il canale costituito dalle due righe d'espressione di tristezza ed amarezza tra le sopracciglia; gli occhi sono molto più luminosi e sorridenti ed hanno perso la patina del dolore e della delusione; le labbra sono decisamente più sorridenti e le guance hanno il color bronzeo che si è liberato da quel verderame olivastro del grigiore interiore. E dall'armadio escono completi colorati, accessori particolari, gioie archiviate, scarpe e borse con fiocchetti. Ovviamente non è tutto rosa e fiori. Sono consapevole che per me e per chi, come me, vive seguendo le ragioni del cuore, l'istintività del buon selvaggio, il sentiero della giustizia, la correttezza dei rapporti umani, l'impulsività di andare anche nel precipizio in virtù dell'onestà, non sarà mai facile. Non potrò mai essere esente dalle amarezze, delusioni, mortificazioni. Sto imparando però che occorrerebbe misurarsi ed equlibrarsi nell'investimento a prescindere delle proprie energie psico-fisiche, intellettuali, professionali, cognitive e del relativo tempo e costo. (Raffaello, "La muta" - incontrato stamattina sfogliando una rivista dal figaro)
Mi ascolto in questo momento la "canzone popolare" di Ivano Fossati, che mi rinnova il tempo delle elezioni. In questo periodo, nella mia terra vi è anche il clima politico per le votazioni in merito alla Provincia, ad alcuni Comuni, ed al Parlamento Europeo. Io seguo ancora una volta il cuore...il mio cuore va a chi ama questo Sud e si è sempre speso, con lavoro, competenza, passione, professionalità e progettualità a rendere la mia città fiore all'occhiello del mediterraneo, valorizzando la sua vera e profonda identità storica, culturale, tradizionale, nel rilancio delle sue vocazioni. La mia penna, che segue le linee lungo una X libera, leale e orgogliosa, segnerà chi ha avuto il coraggio di non salire sulla carrozza dei potenti, di essere accondiscendente dinanzi all'ingiustizia personale e collettiva, di mandarci il messaggio umano del non svendere la propria dignità e di essere orgogliosi nel non dire sempre "sì" facili ed ipocriti. Il mio voto sarà per chi, pur non sapendolo, mi ha trasmesso la forza di non lasciarmi andare come persona, e che è possibile ricominciare tutto daccapo, come alfa greco, in ogni personale progettualità, buttandosi alle spalle chiassosi piagnistei, inutili ma e se, distruttivi dolori. "...sono io oppure sei tu la donna che ha lottato tantoperché il brillare naturale dei suoi occhinon lo scambiassero per piantoe invece io lo vedi da te, arrivo sempre l'indomanie ti busso alla porta ancora e poi ti cerco con le manisono io, lo vedi da te, mi riconosci, lo vedi da tealzati che sta passando la canzone popolaresono io, sono proprio io, che non mi guardo più allo specchioper  non vedere le mie mani più veloci,  ne' il mio vestito  piùvecchioe prendiamola fra le braccia questa vita danzantequesti pezzi di amore caro, quest'esistenza tremanteche sono io e che sei anche tu, che sono io e che sei anche tu..."