Principessa persiana

La muta


E' trascorsa un'estate nuova, in cui ho sentito definitivamente un'armonia interiore che non conoscevo da anni interi. Ho avvertito questa serenità dolcissima mentre guidavo l'automobile in un'ora di tramonto, avendo dinanzi un sole rotondo nell'orizzonte tra i rami d'ulivo che fiancheggiano la statale. E' stato un momento di grande meraviglia e consapevolezza. Mi sono detta "è passato tutto. benritornata vita mia!" Per chi non ha conosciuto l'amarezza oscura ed inquieta che ombreggia dentro per tempo incommensurabile, non credo sia facile comprendere ciò che sembra "normale" essere, sentire e vivere. Ritrovo la leggerezza, la brillantezza e la pulizia dello sguardo, la non necessità di rifugiarmi e cercare ad ogni costo un tramonto, un libro, una distesa marina, una penna ed un foglio come aiuto, approdo, supporto, distrazione, invocazione. Ho vissuto con semplicità e naturalezza le piccole cose del quotidiano, con serenità e normalmete. Bagni di sole e mare non continuativi; zainetto e comodini vuoti di libri; serate rilassanti e divertenti; una passeggiata ventilata nel trenino; un po' di lavoro senza stress ed amplificazione del fare; un incontro speciale dell'infanzia senza fibrillazione; un dispiacere privo di malinconia per alcune circostanze; il ritorno all'abito senza eccentricità colorata e persiana; concretezza delle azioni. Spero che questo volo possa continuare ancora, e che non mi abbandoni la "normalità" istintiva e meccanica di condurre con scioltezza gli impegni, le giornate e le tappe di ogni quotidianeità. Essere padroni del presente non è cosa di poco conto, soprattutto per chi, come me, è legato alla legge interiore di non mercificare, barattare e mutare mai il la propria libertà di pensiero, appartenenza, valutazione, sentimento, coscienza ed onestà. Ed oggi sento di non avere neppure le catene di alcune memorie che mi hanno reso prigioniera dell'astratto.