SAI SAI

anteprima


E' solo un capitolo di un libro che ho appena registrato ..il resto (per ora) me lo tengo per me. Prima di tutto perché non si svela mai tutto almeno fino a quando non si pubblica davvero e poi...un po' di scaramanzia, diamine!! Non so cosa mi sia preso in questo momento ma...voglio sentire i miei amici del blog cosa ne pensano. Lo so, è difficile capisci qualcosa da così poche battute ma..se può avere un senso, forse, lo si vede anche da qui. Che faccio? Ci provo? Mi dò all'ippica?? ahah Vi avviso che con i cavalli ci ho già provato ma sono stufa di farmi comandare da loro! ahahah (non credo di lasciarlo nel blog per molto però...). ah...il titolo...non lo metto ne?!(ff) I CAPITOLOOreste rimaneva impassibile davanti al banco delle iscrizioni. Tanto allenamento non poteva essere vanificato da uno stupido modulo a dir loro incompleto. Non potevano certo obbligarlo ad inserire il nome di un inesistente allenatore: aveva fatto tutto da solo e ne era orgoglioso!Settimane intere di allenamento costante sulla ‘montagnetta’ di San Siro spuntando anima e bestemmie. Perfino il sudore si rifiutava di scivolare lungo la sua pelle, oramai esausto per la fatica.Eppure, al giovane seduto di fronte a lui, ingobbito dalla stanchezza e dalle ore passate a completare moduli incomprensibili, nascosto dietro ad un paio di occhiali piccoli e tondi più appannati della sua lucidità, sembrava non importasse nulla. Il suo unico obiettivo era che finisse presto quella fredda giornata di Ottobre. Lo pagavano troppo poco per essere gentile e disponibile con tutti gli iscritti.Oreste non poteva essere un’eccezione!La maratona Regionale doveva essere infatti preparata da un allenatore iscritto alla Federazione e non era possibile fare diversamente. Il ‘fai da te’ rappresentava un rischio troppo grande e l’assicurazione non avrebbe coperto eventuali incidenti.L’aspirante  atleta che il giovane impiegato si trovava di fronte aveva già passato la quarantina e questo rappresentava per l’organizzazione un rischio ulteriore.- Vorrà dire che metterò il primo nome che mi viene in mente – gridò esasperato Oreste.Il giovane non sollevò neppure lo sguardo – purché sia iscritto alla Federazione - rispose deciso.Oreste fece per replicare nuovamente ma si decise a lasciar perdere allontanandosi dal banco; aveva capito che lo scontro non lo avrebbe comunque portato a nulla.- Finalmente, era ora!- Gridò un atleta in seconda fila esausto per l’attesa. - L’hai capita dunque eh?- rimbeccava un secondo in coda da tre quarti d’ora. –Si, si! Me ne vado. Avete vinto voi. Voi e la vostra burocrazia - terminò indispettito.Accidenti! Aveva promesso a suo figlio Vittorio che gli avrebbe dedicato la gara.Tanto aveva fatto per convincere l’ex moglie per portarlo al traguardo. E ora, chissà quando lo avrebbe rivisto!Clara si rifiutava infatti di parlargli da quando aveva scoperto che la sua relazione con Marina durava ancora nel tempo. Le aveva promesso che si trattava di una ‘follia’ passeggera, basata unicamente sul sesso : oramai da più di due anni.La verità era che in entrambe le donne trovava qualcosa che lo faceva stare bene: amore, dedizione, famiglia e sicurezza da una parte; attrazione, euforia, inquietudine e desiderio dall’altra.Vittorio era però unico e stava rischiando di perderlo. (C)