ÐEINAUTI

.- Non c'è nessun mistero (dicibile)


  
.[Siamo figli di tutti i pianeti, di tutti i segreti del mondo]. Solo una frazione di tempo in cui l'intelligenza si spreca nella sufficienza. Innumerevoli miliardi di febbrili incessanti attività mentali. A ben vedere la possibilità di pensiero umano porta fin troppi modelli comportamentali con i quali rapportarsi, ogni individuo è unico originale e complicato dalle interazioni. Se fosse luce, sarebbe rivolto in ogni dove al di sopra e al di sotto e ogni spazio immaterico senza permesso alle ombre. Se fosse solo ombra  sarebbe rivolto in ogni dove, e ogni spazio immaterica frescura, senza permesso alle costanti dualità. Con le coordinate sopra descritte in cui il pregiudizio opera e crea ulteriori sovrastrutture e complicazioni, dal sogno dismesso, agli appelli al signore miodio, confusioni e contaminazioni crescenti, disorientamenti culturali e spasmodica, nervosa, attività replicante senza tregua, meme affermativo dell'insignificante navigazione  del proprio insistente punto di vista chiuso in teche senza speranza, isolotti e salotti, una domanda sorge di altri esseri a tradurci: date le rotte inesistenti, sbaraglio umano traghettato da Caronte dal mare magnum al Tartaro, elusi gli antipodi, si sembra frammenti impazziti dispersi in un impalpabile nulla. *Non c'è nessun mistero (dicibile)*. Non c'è nessun mistero che la lingua possa svelare. Si può solo tacere per meraviglia riportandoci fanciulli in attesa. Del mestiere del vivere. *Disimparare. Lasciar perdere. Appassionarsi*. Siamo ancora noi? M  *citazioni Mainograz's mistery