Scrive cassetta2: "Geniale togliere dalla scala cromatica il verde. Avrebbe trasmesso positività e automaticamente tranquillità agli abitanti delle regioni coinvolte".Non è così lontano dal raccontare con ironia un condizionamento massivo posto in atto sulle nostre abituali libertà con largo uso di rosso. Sconcertante invece appare la perquisizione di un uomo bardato tuta protettiva, guanti, maschera antigas e “disinfettante” con la denuncia per "procurato allarme di un un pericolo maggiore rispetto a quanto affermato dalle autorità competenti". Hainoi!In controcanto, irrigidire una massa capace di muoversi rovinosamente anche solo per inerzia necessitava probabilmente dell'uso della massima mortificazione somministrata con divieti rigorosi e della paura del contagio ormai pandemico. Diciamo positivo al Covid e non negativo. Non preme sapere il picco dei negativi, né se questi abbiano creato un qualche antigene immunitario. Ragionevolmente preoccupano i numeri positivi. Il valore del "positivo" come lo conosciamo appare ribaltato dalla "maschera covid"; per ironia della sorte, guai ad essere positivi o a circondarsene, ma se si considera il dovere morale di edificazione etica sostituendo col termine costruttivo, aggirando le insidie, allora suonerebbe così : circondati di persone costruttive! Sii costruttivo.Ma questo nuovo lockdown part time, sembra più pesante e condizionante non per l'incertezza di uscirne o per stanchezza, o per la necessità di un frivolo esterno ma perché è un coito interrotto con la vita, la marginalizza in ogni sua forma (positiva e negativa), la riduce a tempo. Mortifica il sacrificio. Per questo penso sia un momento più delicato, e più difficile da gestire. Per quanto sia umano soffrirne e il mondo sembra vivere una disruption senza precedenti è il momento di non cedere. Di restare lucidi e quanto più possibilmente creativi, anche a rischio di procurata felicitàsU^ ci si legge prestoM fonte foto meteoweb