Risalita in superficie non che le cose fossero diverse. Sul Boulevard, non lontano dal Procope, due col bavero alzato si atteggiavano davanti ad una vetrina di libri. Nel quartiere di D'Artagnan e Milady, delle passeggiate di Sartre, dei caffè di Voltaire e della lost generation di Hemingway, la città cosmopolita perso pure il raffinato narcisismo dell'eleganza della Belle Epoque, appariva grigia e frenetica col trambusto di un orario feriale. La colazione in fumo restava bloccata nel tempo di esposizione. L'appuntamento braccato e rimandato, sospeso, deviato.
Attendere l'imperatrice. Così recitava l'avviso.
Quale imperatrice, l'ultima regina forse? Let them eat cakeQu'ils mangent de la briochea due passi dal Teatro, con l'idea della Flour War del 1775, sarebbe stato più facile cercare la sosia Baronne d'Oliva e chiedere a lei La Portefeuille d'un talon rouge, con tutti i segreti di Francia.
Ancora non capivo come avessero intercettato il biglietto fucsia, solo da Roma potevano sapere del Marais. Sempre che quel cappottino verde mela intravisto tra la coltre stretta di gente, seduta sotto la luce bianca gesso, senza domandeche non il caldo, avesse impresso la mia retina per un istante per fermare il ricordo di quella macchia di colore.
No, no - mi dissi.
Dopo tutto quel buio della Astori, una Susanna Marino sembrava materializzarsi all'improvviso ogni volta che c'era un pericolo imminente. E quel verde mela anzi a pensarci bene era un verdevialibera. O verdeliberatidilei. Alcune persone entrano nella nostra vita per insegnarci a non essere come loro. Non poteva essere lei l'imperatrice, non l'avrei vista ferma con le spalle curve poggiata alla palina del Ratp, le mani in tasca, giocherellare con la punta della scarpa sul marciapiede a disegnare le note del suo Max Schreck Symphony, la maledetta musica di Margit.
I due dal bavero rovescio presero a muoversi e si diressero verso la macchia di colore della ragazza ferma alla pensilina del bus. Lei, come si accorse di loro, sfilò dalle tasche un foulard, così velocemente, roteandolo davanti a sé, che pensai posasse persino un cilindro in terra, per raccattare monete, le monete dei passanti al suo numero. Sciolse le pieghe del telo sventolandolo di nuovo, poi lo se lo portò al collo annodato a fiocco. Rinfilò le mani in tasca, si volse e sparì tra una fiumana di gente appena scesa dal 73.
Quel movimento si era impresso nella mia retina per un istante per fermare un'immagine.
Oltre il sacro cuore. L'uomo che portava la sua testa, Dioniso.
Sul fondo della stampa del tessuto, con la pianta di un monument historique.
A forma di escargot la stampa sul foulard: sei proprio a Lutetia Parisiorum! La scelta del bus è condivisibile: ti permette di imprimere non solo visivamente ma anche cognitivamente le forme che attraversa il mezzo di trasporto. ...Pero sottoterra si fa prima :) Ciao Mistina cara_*
Ciao Misti, mi sembra una visione parigina un po' fuori dell'attualità di gilets jaunes, macchine incendiate, negozi svaligiati e scritte sui muri, certamente non artistiche, per non dire altro! Buona domenica.
Ciao Quivi, si diversa ma intrinsicamente pervasa di similitudini .la direzione del segnale lo indica a un buon osservatore (amanti di mapperebusegeopolitica), buona domenica a te:*
E' vero, hai diluito i tuoi contributi e sei diventata molto più segreta, invisibile per la folla, mia cara Sorella eleusina...ma quando torni torni addirittura andando oltre...il sacro cuore...E come Dioniso, che qui spunta in causa...stai facendo vita nell'arte e arte nella vita, liberando l'energia vitale, tornando dall'oltretomba alla vita....
Orpheus è un mistero pagano..cara Ellenina e e Dioniso non può che essere tirato in ballo, scoprendo che ...è facile avere le Chiavi della Mappa:):) ah ah amatissima, un bacioM
e l'aria non è nemmeno quella leggera dell'Olimpo; l'intuizione e l'ordine dialogano tra loro tra l'oscuro ribollimento e il chiarimento umano, il caos e la creazione artistica, la materia e la coscienza...
Ed immagino che questo tuo concepimento artistico non sia stato propriamente...immacolato...,-) P.S. spettacolare Foulard mistico...averlo sotto l'albero non sarebbe male...ma non dirlo ad Hermes...
::::meglio che portarsi la testa in mano, il foulard al collo (e infine entrambi)..sai potrebbe essere un ottimo amuleto, un buon sigillo..si, grazie per l'assist..Hermes? Faccia il puntale e lè!
Peró...quanto sei brava, imperatrice tu...a raccontare, disegnare, immergerti nella mitologia e ideare mappe e stoffe...non soltanto con indizi da 1 milione di dollari e papi con in mano anche il proprio..."caput mundi" ma anche con i tuoi giochi di parole colorate... quel verde mela divenuto un verdevialibera e un verdeliberatidilei...li adoro ,-) Io posso dirti che alcune persone, invece, entrano nella nostra vita per insegnarci ad essere anche un po' come loro. E chi non lo capisce avrà perso una bella occasione di fascino e talento in più.
Un esempio? Quella macchia di colore della ragazza ferma alla pensilina del bus...come la mettiamo? La descrizione del foulard estratto e roteato davanti a sé come fosse un cilindro per raccattare monete mi dà ragione... ed io ne sciolgo le pieghe sventolandolo sull'Olimpo tutto, come testimone del mio apprezzamento...,-)
...ti vedo a fare la ragazza inbluelettrico forse i tuoi capelli al vento di Stelle...la tua carta, tu sciogli le stelle su di noi ...ricordi? anche sull'Olimpo e sugli Eremiti a ricominciare il viaggio verso la Luna, un bacio cara mia:*
Tenetevi gli uni accanto agli altri, ma non troppo vicini, così come le colonne del tempio si ergono a distanza, come il cipresso e la quercia non crescono l'uno all'ombra dell'altro