ÐEINAUTI

A quest'ora è già tanto se riesco a lavorare, figurati a pensare!

O_O^..ogni cosa va fatta con la giusta attenzione

Con te, equinozi come solstizi, notti e lune femminili o soli sono sempre creativi oltre che da sempre conosciuti, celebrati e utilizzati per orientarsi nello spazio e nel tempo. E l'idea di festeggiare un prodotto - dimora, fucina, progetto - olimpico è sempre pertinente...Io mi accosto al tavolo e ti guardo soffiare sulle candeline e sussurro "TANTI AUGURI!"

grazie infinite cara amica sorellina anche in questo caso hai usato i lemma più pertinenti prodotto - dimora, fucina, progetto - olimpico bacionotte bella mia:*

P.S. Ma "Sole" e "Mondo" non sono parole...tabù? ;-P

aAhAhah Ahha hah siiii TAB U' vero Ele ci saranno cortei, lacrimogeni e tafferugli; bombe carta idranti e manganelli per aver fatto sfilare parole arcane ;-P

Buongiorno. A volte leggere le riflessioni degli altri ti aiuta a capire. Forse è questo l'insegnamento che deriva dal blog, come strumento di dialogo nel web. E ti fa anche comprendere quanto siano importanti le innumerevoli riflessioni da cui si originano le reti del pensiero. Ognuno di noi "pensa", e crede che basti ciò. Invece il suo pensare è come un fiume che ha senso solo se sfocia nel mare, ossia nel "mondo del pensiero" (o delle idee). Non sono nel giusto, perciò, coloro che negano cittadinanza a tutto ciò che possa apparire incomprensibile, lontano dal proprio modo di vedere il "mondo" (parola tabù ? e perchè ?). Il "mondo" va inteso come il Tutto, di cui si è parte, per quanto insignificanti. E forse è proprio questo il bello e il mistero: essere insignificanti nel Tutto.

"Il bello e il mistero: essere insignificanti nel Tutto", probabile caro Rteo. Mi limito a questo perché userei in ogni caso un significante. Mi farà piacere il parere dell'amica che ha sollevato il quesito...

Rteo dice benissimo…Ogni pensiero è un discorso ininterrotto e ha davvero un senso compiuto e pieno se si allontana per sfociare nel mare, o Iperuranio o, semplicemente, in quell'immenso internet che è il nostro mondo. Pertanto, alla domanda che ha sollevato - mi rivolgo direttamente a te, rteo, con il tuo chiederti perché mai definissimo il “mondo” inteso, giustamente, da te come il “tutto di cui si è parte”, una parola “tabù”, rispondo con un qualcosa che si chiama Torre (di Babele) e rilancio anche con un’altra parola, che è Luna. O, se preferisci, con tracotanza, fraintendimenti, autoinganno. La “Torre” e la “Luna”, infatti, proprio come il “Sole” e quel “Mondo” che menzionavamo nello scambio di commenti qui sopra, sono Lame della Tarot che abbiamo a lungo sviscerato in tempi passati su questo portale, in un glorioso blog - non chiedermi perché - pluri-attaccato. Ed ultimamente, quindi, ogni termine da noi utilizzato che potesse avere anche solo un’assonanza con i nomi degli Arcani Maggiori, è stato motivo di polemica e ricondotto a provocazione o volontà di sfida dai detrattori. Il motivo? A questo non so risponderti, evidentemente alcuni non desiderano diventare parte dell’oceano e forse si sentono minacciati dal mare. O probabilmente non apprezzano il mistero e la bellezza di essere insignificanti nel Tutto.

Gli uomini aprono gli occhi e scoprono ciò che non avevano visto quando avevano chiuso gli occhi :tiro giù dalla mia libreria un solo volume, Man Ray Autoritratto [Post n°682 pubblicato il 07 Marzo 2016]. Da sola, Questa Azione, mi permette di fare considerazioni importanti. Mettendomi comoda chiamerò l'Azione Divanità, un gioco sillabico e scambio di vocali con la Divinità, per essere simili agli dèi, perché non già agli uomini da bene bisogna aspirare e l’esser esenti dal peccato: ma l’essere un dio che è il fine. [Plotino]. O un Artista.

Come ti ho appena risposto da me "rientrare nella sua divinità è forse l'unico "lavoro" sensato previsto per l'uomo sulla terra, eppure...rientrare alla divanità è il più frequente..;-p"

:):):) bei tempi divinità e divanità, anche lì precursori, anticipi di anziché, non è così? Buona vigilia8.M

Buonasera. Ho già dato una prima risposta nel "mio blog". Penso di poter sintetizzare così il mio pensiero: l'uomo che aspiri a diventare dio sarà sempre un flagello per gli esseri umani, e non solo. Nei millenni passati alcune civiltà hanno adorato come dei i loro governanti (faraoni, imperatori,dittatori,ecc.)e questi si sono abbandonati alla follia, che in verità alberga in ogni essere umano ed esplode quando non esistano limiti esterni alle persone. Per questo anche le religioni hanno avuto un ruolo di contenimento della follia dei governanti, almeno finché la follia non ha imprigionato anche i depositari dei riti religiosi rimasti ammaliati dal potere. Spinoza sosteneva che deus sive natura e che l'uomo, essere naturale, ne fosse partecipe. Non lo escludo, ma credo che ciò si verifichi quando l'uomo ritorni a Dio e non quando esce dal Tutto (Dio) per vivere l'esperienza terrena. Circa,invece, gli artisti credo che essi siano più vicini a Dio perché Dio con le sue opere visibili dai nostri sensi dimostra di essere un grande e inimitabile artista.

Ed ecco che tutto torna e si chiude il cerchio...Non parlavamo appunto della Torre e del suo significato simbolico essenziale che è, appunto, la tracotanza umana?

Buon Ognissanti, Mist...e commemorazione - anche se non esiste un solo giorno per ricordare - e buona suggestione soprannaturale se ti lasci ispirare dal folclore gallese di Samhain o, semplicemente, se ti lasci sedurre dalla suggestione di fine ottobre...dal colore d'acero delle foglie croccanti e dal profumo caldo di una tazza di tè, di un bicchiere di vino mesciato nel rubino, dalla magia di tutti i tuoi variopinti talenti. Buon tutto, Amica mia!

clicca e ascolta il pensiero:*

Wow...un cadeau jazz giapponese...Sei sempre elegantemente sul pezzo! ;-) Arigatō gozaimashita!

Ti riporto qui l'identico commento che ho scritto da me in risposta al tuo "Come ti ho risposto via mail, cara la mia vulcanica Mist, a parte la mia assenza dovuta alle mie battute d'arresto momentaneo, le convinzioni in merito ci sono e anche la volontà di scrivere. Abbi pazienza se sono latitante e discontinua sui progetti artistici ma tant'è...Devo combattere con ostacoli che conosci ma, alla fine li vinco io. Cosa importa, quindi, se mi tocca aspettare? (fossero pure cinquantatré anni sette mesi e undici giorni notti comprese...) ,-p" E baci senza tempo per te, Sorella Olimpica!

ti aspettavo stanotte che gironzolavo in queste stanze aspettando il tempo di "anzichè inverno"..pp e in effetti sei arrivata__^..Quanto a noi: abbiamo aspettato, non aspettiamo. Baci mail Leve Ellenina

ma... hai smesso de scrive qua, scrivi altrove o stai aspettando venere in sagittario (che non so cosa significhi, non ne capisco nulla... )???

ah ah caro mio A. un tempo il mio tempo era già abbastanza lento ,la fabbrica dei post pagani fatti con cura e dedizione grafica musicale...uno ogni tre giorni, eppiù?...ora uno a stagione, mi sembra una splendida conquista. ..Quanto alla venere in sagittario non so, la mia è in pesci...quindi quanto più di liquido, sommerso e sognante vi sia:*

Tanto hai i commenti moderati, decidi tu se pubblicare…
…. Se la tua è in pesci… la mia è a puttane…

o bella, non sono affatto bigotta:):) eh eh mi fai ammazzare dal ridere e in fondo andare a puttane è solo un modo di dire (forse, jaja) ed è come il nuovo andare a picco. Ti capisco peccato che non esiste una battuta adatta alle donne..che so andare a Toy boys? Gigolò...aiutami tu che sei avanti. _*

Solo per il piacere di lasciare una riflessione sul tempo, senza alcun valore scientifico, ovviamente. Leggo che "un tempo già il tuo tempo era lento". Una sensazione a quanto pare, sulla "velocità" del tempo. E così mi è venuto da pensare a un insetto, mi sembra l'Effimera, che vive 24 ore. Si dice che non veda sorgere il sole due volte, o tramontare due volte, che è lo stesso. Dal punto di vista umano, una "vita" in un tempo tanto breve, è incomprensibile. Solo a sentirlo può dare ansia, più del covid-19 (non parlo per me, certamente). Ebbene, Effimera nelle sue 24 ore nasce, cresce procrea e "muore" (l'ho virgolettato perché non condivido l'interpretazione tragica che ne danno quasi tutti gli umani). Gli uomini hanno lo stesso ciclo, anche se in "un tempo più lungo". Ma tale differenza tra il tempo assegnato dalla natura a Effimera e quello agli uomini è perché questi sono più cari alla natura? Oppure quest'ultima del tutto indifferente ne ha concesso agli uomini soltanto quanto ne necessita alla stessa natura per i suoi fini? E perciò se potessi darmi un consiglio mi direi: vivi l'attimo, lento o veloce che sia, e non ti curar del tempo. Questo non ti appartiene, ma tu appartieni a lui. Mi scuso per la divagazione senza rete e forse pure senza senso. Jung diceva che il senso ha senso solo se vi è il controsenso, oltre i quali occorre necessariamente andare se si vuole scoprire il senso superiore.

:::::intanto ti ringrazio. Effimera, mi piace molto. Tornerò a risponderti con piacere, rteo.

..e con tutto il rispetto per il contenuto filosofico, al momento, e dietro una sollecitazione dell'amico Anonimo, ho un aneddoto da raccontare che a mio avviso spiega bene il tempo del tempo lento, anzi lo rende efficace e lo ribalta: da piccoli gli si faceva il funerale anzitempo alle effimere, durante pomeriggi assolati; uccise, venivano private delle ali azzurrine che si riponevano in una busta da lettera per essere sotterrate per corrispondenza nella clessidrica sabbia.

Spero di non perdermi in questo rompicapo e di non produrre cefalee ma voglio tentare di dare un senso, anche se forse senso non ne ha (almeno apparentemente e ordinariamente), al senso de "il tempo del tempo lento". E allora dico che credo che sia lento perché dovrebbe esistere anche il tempo del tempo non lento (veloce), secondo un principio generale dei contrasti a causa del quale tutto si muove. E in tali estremi, del tempo lento e non lento, si svolge l'intera vita di tutti gli organismi e dello stesso universo. Il nostro universo ha circa 14 miliardi di anni mentre la terra ne ha soli 4 circa. In tale tempo spaziale si sono avvicendate innumerevoli forme delle infinite aggregazioni particellari. Tutto forse secondo lo schema mentale di Severino: fotogrammi fermi e movimenti apparenti, perché tutti gli enti sarebbero eterni per cui, come tali, entrano ed escono dall'apparire. In tale "valzer" spazio-temporale o tempo-spaziale, tutto ha senso e non senso e solo la loro fusione dà il vero senso. Ma può un essere umano, prigioniero dell'Io, che è angosciato dalla fine del suo tempo, comprendere il senso de il tempo del tempo lento ? Per ora mi fermo qui, per riprendere fiato e ossigeno e per dare tempo al pensiero di andare oltre il tempo. E mi scuso per l'evasione mentale e interiore.

;in buona sintesi credo che se gli uomini si spogliassero di alcune molte convinzioni- i cosiddetti ancoraggi - capirebbero cosa hanno prodotto in 4 miliardi di vita e pensiero. Oggi, si può ben affermare che nessuna verità intellettuale sia vera e ma in ciò trovare le radici di una formula vitale che stabilizzi ogni estremo opposto, così la velocità quanto la lentezza. Non voglio tornare alla "mediocrità" accennata dall'ospite Selektor (se non sbaglio), che odora di insufficienza a parte la presunta pace conquistata; per me il tempo è frattale del tipo: Siamo fermi eppur ci muoviamo e la dimensione velocità/lentezza scompare. Nella pratica, l'unico tempo che amo, tra il veloce e meglio dire efficiente ( e tal proposito se ne discusse anche con la cara Elettrika), e il tempo slow esso stesso a volte "pericoloso" ( fai 10 km ai limiti under 50 e dimmi cosa provi; oppure cucina espresso/slow per 50 persone e dimmi se non è un lavoro iperaumentato), è quello in cui io scompaio nella mia dimensione creativa. Operazione catartica che auguro di provare a molti. Buona domenica...

Concordo...ma tu già lo sai ;-)