Creato da misteropagano il 20/09/2012

ÐEINAUTI

Solo in quanto gli uomini riescono ad offrire ebbrezza agli Dèi possono pretendere di attrarli sulla terra

 

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.- Water Word

Post n°2431 pubblicato il 09 Gennaio 2022 da misteropagano
 

 

 

Un santo o giù di lì padre della dottrina diceva che una linea non si può dividere longitudinalmente ma solo trasversalmente in tanti infiniti tratti, e con ciò osservava la differenza col cerchio che non può contenere nemmeno lui un altro cerchio dello stesso raggio. 

Non è così, il santo, è solo antico come il fuoco delle sue ragioni. Un mediamente e pertanto che però il corso della storia avrebbe raggiunto proseguendo la sua linea indivisibile in lunghezza e verticale; pur creando strade come lunghe linee divise in due e tratteggiate. 

Intanto nel cerchio interno al Gran cerchio, si restava in apnea, e si vedeva  arrivare e andare ogni volta sempre la marea.

Così le prime parole presero il sapore dell'acqua. E gli immortali sopportarono l'acqua nella gola, nelle narici. E negli occhi, ed è lì che divennero lacrime. 

Fino ad una nuova missione del Tempo.

Molto circolare e molto verticale

 

che scrosciava  e sferzava
e insinuandosi
tormentava

indispensabile

 

♥-  ⧸⎠ ⎝⧹M ⧸:⎠al 2022

 

Main Titles (From "Waterworld" Soundtrack) e dato che il tema si ripete due volte hai tempo di leggere due volte ...

Cover: Romanche Glacier, Chile. gentile concessione ph:SP


Commenti al Post:
jigendaisuke
jigendaisuke il 09/01/22 alle 12:58 via WEB
È anche vero che “Buddha prese un pezzo di gesso rosso, tracciò un cerchio e disse: Se è scritto che due uomini, anche se non si conoscono, debbono un giorno incontrarsi, può accadere qualsiasi cosa e possono seguire strade diverse. Ma il giorno stabilito, ineluttabilmente, si ritroveranno in questo… cerchio rosso”. Quante cose s'imparano guardando vecchi noir francesi
 
 
misteropagano
misteropagano il 09/01/22 alle 13:14 via WEB
Immaginavo che con l'atmosfera filmica che si respira qui, tra tempi musicali, di lettura, metafore del mondo e nuove parole, tu traessi un ricordo cine:)..Molto bello il "gesso rosso", e il cerchio simbolo di continuità infinita in cui tutti i puntini che lo compongono sono gli uomini che azionano il tempo... e ma che noir era?
 
   
jigendaisuke
jigendaisuke il 09/01/22 alle 20:06 via WEB
I senza nome di Jean-Pierre Melville, con: Bourvil, Yves Montand, Gian Maria Volontè, Alain Delon
 
     
misteropagano
misteropagano il 10/01/22 alle 15:12 via WEB
Jig Lì i francesi se la cavano bene, nel genere. Poco fa si parlava di Into the night, produzione francese, serie tra azione e distopico...che fa venire voglia di mettere barriere alle produzioni ! bye
 
osSigeno67
osSigeno67 il 09/01/22 alle 21:19 via WEB
Prima di essere raggiunto dalle nuove conoscenze era un "certamente cosi è", poi è diventato un " mediamente pertanto" ......o non ho capito nulla come al solito?....Per quanto riguarda la seconda parte del discorso e cioè il cerchio piccolo compreso nel cerchio più grande è meglio che non metto bocca, altrimenti la ossigenopignolerialogica andrebbe in tilt: Comunque nonostante il rischio tilt(mi avrai sulla coscienza) non ho potuto fare a meno di elencare i possibili NON cerchi, ho usato il metodo per esclusione: il lago è circolare ma non è un cerchio, la terra è sferica a meno che non si consideri i paralleli e meridiani(potrebbe essere l'equatore è il cerchio più grande che contiene quelli che seguono verso i poli terrestri), la traiettoria dei pianeti del sistema solare è ellittica......la vedo dura trovare un cerchio piccolo nel cerchio grande...TILT....TILT...T I. L. T ________
 
 
misteropagano
misteropagano il 10/01/22 alle 13:33 via WEB
.TILT....TILT...T I. L. T ________ mi piace, mi piace andare in tilt e mandare in tilt con pensieri che sembrano astrusi..dal primordiale al mondiale il mediamente pertanto è proprio la logica che nega di dividere una linea mentre è divisibilissima.. osS si più o meno così, basta dare ad ogni capovolgimento un adeguato ribaltamento, giocare con le parole e i pensieri per scoprirne il senso più attuale, anche restando impicciati in un labirinto senza uscita. (se ne hai tempo e voglia).
Per dire che che più che il testo vale il contesto. Poi anche io rileggendomi scopro cose a dir poco ...agghiaccianti.
Per esempio, quando le parole di acqua si freddano troppo, gelano...
Per aiutare la ossigenopignolerialogica cmq usa anche la malizia, senza esagerare però_*
 
rteo1
rteo1 il 09/01/22 alle 21:31 via WEB
Anzitutto, buon 2022.Poi, in punta di piedi,perchè non mi muovo con agilità in questo campo dei misteri, dico che l'acqua, secondo Talete, era il principio di tutto, l'archè. Ma anche il fuoco, col divenire, secondo Eraclito. Erano però visioni che partivano dal sensibile, pur avendo fondamenti di verità. Ma non verità assoluta, ovviamente. Così come non poteva esserlo l'idea della linea retta e del cerchio del santo. Perciò chiunque pensi di conoscere la "verità" è in errore, già solo a pensarlo. E la ragione, credo, che derivi dal fatto che non si riesca a pensare all'altra faccia della verità, l'antiverità. E il primo grande ostacolo è proprio la "ragione", strumento di misura e paragone tutto umano e solo umano. La via,pertanto, è quella di uscire dalla "ragione" per addentrarsi nell'indistinto, nell'insieme del tutto, dove il tutto ha anche il suo contrario. Ma per farlo bisogna aspettare la notte.
 
 
osSigeno67
osSigeno67 il 10/01/22 alle 08:47 via WEB
Bravo Teo io la distraggo e tu la colpisci.......eh? Come? Il lago equatoriale? Però non sono d'accordo sul mettere da parte la ragione e l'ormai collaudatissimo sistema della causa/effetto. Tutto è spiegabile a mio avviso, poi ci saranno intenti ed intenzioni che nel loro agire provocheranno eventi che non avranno senso se non quello di scoprire da cosa sono stati generati acquisendo così un senso anche loro (qui mi sto autoconfondendo, adesso qualcuno colpirà me). Tanto ancora c'è da scoprire. Diciamo che gli eventi sono spiegabili per quanto riguarda la meccanica di funzionamento, sono le intenzioni che potrebbero esistere perché volute oppure non esistere perché affidate al non senso o come sottoprodotto di intenzioni come sopra.......oh, io mi son capito ma non so voi.
 
   
misteropagano
misteropagano il 10/01/22 alle 13:38 via WEB
____*stai prendendo il "vizio" dei miei pochi ma amati amici lettori...ossia dar ad intendere che mi capisci con l'intesa giusta di non averci capito nulla, eppure un tantino arricchito ...un po' più di prima. Cioè, ...il senso certamente si acquisisce dopo la scoperta. Ora però mi riporto a Teo, sennò mi confondo anche io.
 
   
rteo1
rteo1 il 10/01/22 alle 17:09 via WEB
Lungi da me l'intento di "voler colpire", correndo, peraltro, il rischio di essere indagato "per concorso esterno", un'ipotesi, questa, più di competenza del "mistero" che della giustizia. A parte questa battuta, il "collaudatissimo sistema della causa/effetto" costituisce soltanto una semplificazione che mette sereni gli esseri umani dando loro delle certezze, degli appoggi (tipo: datemi una leva che solleverò il mondo). L'uomo (e tutti gli altri esseri viventi) non è soltanto dentro un sistema di causa/effetto perchè questa è solo l'espressione (l'apparizione degli eterni, come avrebbe detto E. Severino)di una parte del mondo. E forse neppure la migliore, nè forse la maggiore. L'altra parte è quella della cosiddetta "spiritualità", o anche dell'energia (che preferisco), o del mondo quantistico (per stare alle più recenti scoperte). Ma le "due parti" non sono tra di loro distinte e separate bensi tra di loro in simbiosi, e secondo Jung per comprenderle occorrerebbe andare oltre gli opposti. Ma gli uomini non ne sono capaci. Circa, poi, che "tutto è spiegabile" non ho argomenti contrari nè a favore né contro giacché la stessa scienza è divisa in ordine alla possibilità che l'universo segua delle leggi matematiche che gli uomini devono solo scoprire oppure che la matematica sia soltanto lo strumento degli umani per interpretare l'universo. Ma queste sono questioni che spingono troppo in là l'intelletto, ed è ancora presto per scoprire la "verità", la quale, a dire di C.G.J. "è la vita di ciascuno" e che solo vivendola si vive nella verità, ma vivendola fino all'ultimo giorno.
 
     
osSigeno67
osSigeno67 il 11/01/22 alle 03:35 via WEB
Attualmente la mente umana non può concepire di essere nata dal nulla, come abbia fatto la materia a crearsi dal nulla è veramente inspiegabile e secondo OsS-67 una cosa inspiegabile, nel senso assoluto del termine, non può esistere, per questo dico che tutto è spiegabile in quanto esiste. Eppure una spiegazione dell'inspiegabile di cui sopra ci deve essere altrimenti non starei qui a scrivere. L'uomo con il suo ragionare ha aperto una piccola finestra sulla verità, Teo ti do ragione quando dici che chiunque pensi di conoscere la verità è in errore, in quanto, ne stiamo vedendo solo una parte, magari infinitesimale, però non è sbagliato pensare che un giorno potremmo svelarla del tutto. Per esempio lasciando il compito all'intelligenza artificiale, se pensiamo che un computer della Nasa controllava un missile Apollo oggi un iphone 7 (fonte web del 2016) sarebbe in grado di controllarne 150 milioni di missili contemporaneamente.Arriveremo ad avere dei computer pensanti, provate ad immaginare il salto di conoscenza che avverrebbe. Oggi il professore riversa la sua conoscenza all'alunno che ne raccoglierà solo una parte, quando va bene, un domani ogni traguardo raggiunto sarà condiviso istantaneamente da tutti i pc pensanti....Concludendo, quello che ti ho contestato è il mettere da parte la ragione come metodo per scoprire la verità, il ragionamento logico è una peculiarità umana che fino ad ora ha comunque portato a delle scoperte, le leggi matematiche sono il mezzo per comprendere ciò che accade secondo leggi costanti. L'essere umano siccome fa parte del sistema, ha gli strumenti sintonizzati con l'universo, siamo composti da atomi come la materia dell'universo e quindi non siamo del tutto estranei alla verità in quanto proveniamo da essa. Come poi sosteneva A.S. (noi siamo figli delle stelle).Per quanto riguarda la spiritualità che prove abbiamo della sua esistenza esterna e separata dall'essere umano ma che però vive in simbiosi.
 
     
rteo1
rteo1 il 11/01/22 alle 11:21 via WEB
Caro Ossigeno67, mi poni una serie d'interrogativi ai quali la mia povera mente non può fare fronte. Siamo immessi in un sistema tanto grande rispetto ai nostri limiti che pensare di poterlo comprendere in ogni suo aspetto porta la psiche a debordare, anche se questa via mi fa pensare che sia proprio quella giusta. Tu sei "ossigeno" e in te stesso c'è la vita, ovvero sei elemento di vita, pur essendo un elemento di scarto della fotosintesi. Noi viviamo grazie a te, ma gli organismi anaerobi ne fanno a meno di te. Anzi saresti per questi perfino letale, e comunque nocivo. Questo per dire che mi sembra di cogliere nel "sistema" un "dualismo" (da Anassimandro in poi tutti l'hanno colto). Ma C.G.J. invita ad andare oltre, perchè la spiegazione non è nella "fusione" degli opposti ma oltre gli stessi. Ma per poterlo fare occorre scendere nel nostro inconscio più buio e profondo che, a suo dire, ha la porta che consente di mettersi in collegamento con l'origine dell'universo. Ovviamente non so dire se sia vero o meno, tuttavia sto scoprendo che la cosiddetta fase onirica forse non è del tutto "irreale", e questo lo sostiene C.G.J. Preciso, però, che non lo cito per idolatrarlo perchè per me anch'egli è stato umano, solo umano, troppo umano, per dirlo con Nietzsche (non idolatro neppure quest'ultimo sia chiaro). Per le stesse ragioni, quindi, lancio solo un allarme rispetto alla "ragione" e dico: attenzione, perchè anche la "ragione" è un prodotto umano, solo umano. Tu dici che serve come "metodo per scoprire la verità". Va bene. D'accordo, ma non ne facciamo un feticcio, un totem, un altro idolo, perchè anche la cosiddetta santa inquisizione seguiva il metodo della ragione per condannare al rogo Giordano Bruno, Girolamo Savonarola e le tante "streghe". C.G.J. sosteneva che la nostra vita è la verità che noi cerchiamo ovunque, altrove, e la scopriamo attimo per attimo, fino all'ultimo. E diceva anche che la sua vita non era quella degli altri, quindi lui non aveva nulla da insegnare. Forse aveva ragione. Ma forse aveva anche torto, perchè, come anche lui stesso insegnava, la ragione si fonde col torto, ovvero, come direi: la ragione e l'anti-ragione sono la stessa cosa. Mi scuso se ho eluso tanti altri argomenti, e comunque ringrazio per avermi offerto l'occasione per spronare il mio sistema neuronico.
 
     
osSigeno67
osSigeno67 il 12/01/22 alle 07:41 via WEB
Intanto inizio col dire che io e Teo stiamo scrivendo km di testi, tirando in causa Nietzsche jung materia e antimateria , nel mentre invece Mistero riceve i complimenti solo perché ha scritto sulla bacheca del suo profilo una, e una sola e unica parola, Codicologica, che tra l'altro starebbe bene Astani codicologico in una composizione di supercazzola. Vabbè, risolviamo il caso universo, ha ragione Teo, noi non siamo in grado di farlo, PERÒ, eh eh eh eh, neanche jung ne è stato capace, o meglio, lui non ha voluto spiegare la verità legata all'esistenza dell'universo, ma solo lo scopo dell'esistenza dell'uomo nell'universo e sulla terra, che va ricercata attimo per attimo fino all'ultimo battito di cuore, tra l'altro è la religione che mette al centro l'uomo e in secondo piano l'universo......Teo, tu oltre alla logica, che si evince da come e cosa scrivi, nutri anche interesse per il canale spirituale , e lo consideri una porta aperta verso l'universo, chissà, magari sia ragione che spiritualità funzionano entrambi, come gli organismi aerobi e anaerobici, vivono tutti e due ma con sistemi diversi, nello stesso universo.
 
     
misteropagano
misteropagano il 12/01/22 alle 13:28 via WEB
@osS a parte che sei uno scombinatore eccellente di ordine consequenziale (dei commenti) e io ti assecondo, dimentichi due cose, una di peso e una per le spicce, e forse la più importante:):)..Da quale 'canale' è entrato Koalaorsetto e cosa rappresenta un folletto guida in uno spazio ideato, 2: non stai più rispondendo a me (e al post) ma a un interlocutore ospite che risponde a te: questo perché lo Spazio è nobile e mobile e perciò le osservazioni si muovono ed estendono - si sovrappongono, si respingono e avvicinano - come particelle d'acqua confuse le une nelle altre... qui si gioca il tempo caro G, il pensiero e il mondo. E io continuo a vedere come un architetto del cosmo, e non solo, le fantastiche costruzioni attorno a water word...
 
     
osSigeno67
osSigeno67 il 13/01/22 alle 12:01 via WEB
Qui si gioca il tempo? Ma se lo stavamo scorrendo dalle origini ai tempi nostri alla velocità del pensiero e non solo, ci siamo fiondati anche in avanti come androidi forniti di super computer a reti neuronali. Per interagire con il tuo post devo anche capirlo, e non ci riesco quando compare nella sua forma nebulosa. Hai in seguito parlato di lacrime e paura di entrare in contatto con la conoscenza, penso di se stessi, perché spesso costruiamo intorno a noi un castello di superbia e ci vestiamo di onnipotenza (peccato originale) e quindi svestircene costa fatica, rendersi conto che siamo solo briciole invisibili e senza voce in capitolo di fronte all'infinito dell'universo ci annienterebbe psicologicamente.Poi scrivi che "il mediamente pertanto è proprio la logica che nega di dividere una linea mentre è divisibilissima" anche questo argomento è stato toccato, r cioè che se la logica si muove all'interno di una piccola porzione di verità potrebbe non essere efficace......per il resto io non appartengo a nessuno e sto dove mi piace stare, e qui mi piace.
 
     
misteropagano
misteropagano il 14/01/22 alle 12:58 via WEB
caro osS:* la forma nebulosa è forma in ogni caso, (non sono tenuta a descrivere la realtà), amo descrivere la realtà del mio immaginario, o delle mie ricerche, a prescindere se siano esatte o inesatte... forse è il modo più "dispendioso" ma questo mi (e ci) mette al riparo proprio da quel castello di superbia e onnipotenza che indichi nel passo: entrare in contatto con la conoscenza; cercandola o piangendoci su.
Che siamo briciole di fronte all'universo, è un vero e proprio monito, e più che annientare dovrebbe ampliare appunto la visione .
Sull'appartenenza infine potrei aggiungere molto altro, ma resta che mentre teniamo ad esser parte di qualcosa e qualcuno come nell'amore, o nell'idea o nell'ideale, non può esistere una totale dedizione senza discussione. Cioè, non si fa parte di una elementare combinazione per pura accettazione, e semmai poi questa sfida ben altro, nel caso del mondo, scatenando l'inferno o il paradiso che dir si voglia, ad un solo cenno - il sogno epico per eccellenza :)
E se qui ti piace, pensa quanto a me_^
 
     
osSigeno67
osSigeno67 il 15/01/22 alle 17:37 via WEB
La realtà avvolta nella nebbia delle metafore e dai contorni evanescenti è una caratteristica che ti differenzia, ed è vero effettivamente, la realtà vera o presunta descritta con questo metodo risuona più come un consiglio al ragionamento anziché un diktat. Tu che briciola sei? Di pane di semola? di biscotto mattutino? O di grissino. All'universo non frega nulla di che farina siamo fatti (diktat, e che ne so, magari ci osserva), è però importante per noi, che viviamo entro il confine atmosferico, da qui il detto: è tutta farina del tuo sacco? L'immensità dell'universo più che ampliare la visione verso l'incomprensibile dovrebbe invece concentrarla per le piccole cose importanti della nostra piccola vita, noi viviamo in una frazione di tempo governata da pendolazioni sempre più piccole che oscillano fra passato, presente e futuro, fino all'ultimo giorno quando il pendolo si fermerà giusto al centro della nostra esistenza, (meno male che non ho orologi a pendolo a casa). Per quanto riguarda l'appartenenza, che è fuori tema però, spesso apparteniamo più all'idea che la gente si fa di noi, nessuna idea può descrivermi per come mi conosco io, per questo non appartengo a nessuno.
 
     
misteropagano
misteropagano il 15/01/22 alle 23:15 via WEB
Io non possiedo la verità, ma ci sono molto vicina. Qualunque cosa si voglia dimostrare non si attende che di conoscerla sul serio. Penso che i limiti delle parole siano queste. Sapere cos'è l'atto di coraggio che ti mette di fronte la realtà.
 
     
rteo1
rteo1 il 12/01/22 alle 18:47 via WEB
Ha ragione la nostra gentilissima ospite. Sono entrato come pellegrino ma ho messo dimora. Forse è dipeso dal bel clima e la buona aria del blog. E per ciò mi complimento. Chiedo, però, un'ultima opportunità, per "replicare", con la reciproca cordialità a Ossigeno67. La "spiritualità", che io preferisco definire "energia", è in ogni essere vivente, e forse anche nelle cose inanimate (teoria ilozoista). La pura materialità non esiste, e i dogmi ideologici dei "senza Dio" sono solo un modo diverso di avere "fede" nell'esistenza di altro. Ad ogni buon conto, ogni essere, strappato dal tutto, vi ritornerà dopo aver percorso il proprio spazio-tempo. Nessuno può insegnare agli altri come vivere la propria vita. E su questo C.G.J aveva ragione. La molteplicità visibile ne costituisce la prova indiretta della necessità di ognuno di essere ciò che è e di non poter essere altro da sè. Se non solo congiungendosi con il sè. Ragione e spiritualità coesistono ? Si, se intese come energia e materia. Quella umana, invece, la cosiddetta "ragione", è soltanto una parte in perenne modificazione, necessaria agli uomini per riconoscere i confini del proprio recinto (forse ricordo male, ma la fiaba di Pollicino forse ne dà l'idea, o, in modo "più colto", il filo di Arianna). Il "Tutto" non è riconducibile alla "ragione umana". Questa può soltanto tentare di sbirciare le regole che ne stanno a fondamento. Ma non ci riuscirà mai a scoprire fino in fondo la "verità" perchè la parte non può conoscere il Tutto. E forse la vita e la via di ciascuno vi conducono, ma soltanto vivendo attimo per attimo la propria esistenza, fino all'ultimo respiro. Ma vivendo giorno e notte, con ragione e irrazionalità, perchè l'illimitato , l'infinito, il Tutto contiene in sè anche l'irrazionalità. Grazie dell'accoglienza. E mi scuso se ho abusato, ma la cordialità che mi è stata manifestata ha dischiuso la porta del mio universo, che spero di aver condiviso.
 
     
misteropagano
misteropagano il 13/01/22 alle 00:50 via WEB
....assolutamente si, sempre benvenuto come affermato anche nel tuo blog rteo, si è scombinato un po' l'ordine dei commenti, nessun problema; nemmeno per oSS ovviamente al quale ho voluto ricordare un passaggio magico che in qualche modo lo ha visto protagonista. Mi scuso io se eventualmente la mia ironia possa essere sembrata non amichevole, ma nessuno di noi sarebbe stato qui se la discussione non fosse stata di nostro gradimento, o se non fossimo graditi gli uni all'altro:) Dolce notte a te e tutti, M
 
 
misteropagano
misteropagano il 10/01/22 alle 14:02 via WEB
@rteo1::::Il coraggio di muoversi in un 'campo di misteri' ( grazie trovo la definizione un complimento codicologico:) è apprezzabile nelle condizioni proprie di un'avventura. [Il Santo è Agostino, tanto per precisare lo spunto dai Soliloqui.] Oltrepassare i 'fili spinati', avventurarsi in un mondo di acqua, dove le parole diventano lacrime indispensabili (la voglia di comprendere è spesso dolorosa), sfido che non ci si voglia entrare...Io mi sentirei benvenuta. Come lo è rteo, che in barba alla scarsa dimestichezza, scava e coglie; affonda le mani nell'acqua e nel fuoco - gli archè. A questo punto, però, appena sfatata l'irragionevole ragione, e la presenza di materia oscura - «È una situazione alquanto imbarazzante dover ammettere che non riusciamo a trovare il 90% [della materia] dell'Universo.» - non aspettiamo nuovamente il calare della notte, per prossimità quantistica..
grazie per il buon2022. Lo rinnovo a te.
 
misteropagano
misteropagano il 11/01/22 alle 12:27 via WEB
Spronatevi ...io vi seguo attentamente____* grazie osS, grazie rteo1; secondo me la ciliegina sulla torta la mette Elettrika, in volo.
 
bisou_fatal
bisou_fatal il 11/01/22 alle 17:02 via WEB
Leggendoti...imparo sempre...ora nel mio vocabolario vi è anche l'aggettivo "codicologico"...ehehe... Auguri passati Misty...
 
 
misteropagano
misteropagano il 11/01/22 alle 17:54 via WEB
Sempre graditi cara bisou, ricambio: codicologico oltre al bel significato ha anche un bel suono; buona serataM:*
 
PuledroIndomito
PuledroIndomito il 12/01/22 alle 00:19 via WEB
Il mondo dell'acqua è un mondo atavico, primordiale, che permea oltre le parole. Osservare, annusare, sorseggiare. Dissetarsi. E poi alzare la polvere lanciati incontro all'orizzonte.
 
 
misteropagano
misteropagano il 12/01/22 alle 00:38 via WEB
La permanenza di un tempo unico..
 
 
misteropagano
misteropagano il 12/01/22 alle 01:03 via WEB
::e che rumore di zoccoli:):)
 
   
PuledroIndomito
PuledroIndomito il 12/01/22 alle 01:50 via WEB
.. in questa valle risuonano quando passeggio... tuonano quando mi lancio al galoppo :)
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 16/01/22 alle 21:49 via WEB
Eccomi...Ed intanto...servo la ciliegina empirica che constata il dato di fatto: era dai tempi di Manto Marea (ed ora, con questa, rilancio, vediamo se buttando altre forme d'Acqua nell'Acqua, non vengano generate altre associazioni...) che non si leggeva un tale fermento, peccato che io al momento voli ben poco e necessariamente a bassa quota :-(
 
 
misteropagano
misteropagano il 16/01/22 alle 22:23 via WEB
::l'importante è che sei qua ad assistere, e a condurre la tua missione del tempo Ele cara, se voli bassa sei sul filo dell'acqua puoi prendere ogni cosa ti sia utile ..:*
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 16/01/22 alle 22:12 via WEB
In ogni caso, anche se non ho avuto modo di leggere i lunghi carteggi nei commenti (lo farò), ti posso solo dire, restando nel tema principale - acqua - tempo ciclico o lineare che alla fine la risposta sta nell'uscire dalla logica del dualismo. Esistono cicli di diversa durata che si sovrappongono fra loro. Prendiamo un ciclo di una incommensurabile durata come punto di raccordo. La linea retta può essere pensata come una circonferenza di raggio infinito. La terra (terrapiattisti e sofisti a parte) è tonda, eppure gli uomini non ne percepiscono la curvatura semplicemente perché è troppo piccola rispetto ai quotidiani parametri di misura e la vivono come se fosse una superficie piatta. Se non ci fossero strumenti che possono definirla come curva, noi non ne avvertiremmo la curvatura. Il raggio della terra, però, per quanto sia grande rispetto alle dimensioni dell'uomo, ha comunque una dimensione finita. Se potessimo, ipoteticamente, allungare sempre di più il raggio della circonferenza terrestre, la curvatura diventerebbe sempre più piccola e all’infinto scomparirebbe, diventando una linea retta. La definizione di circonferenza ci fa ricadere nella concezione ciclica del tempo, ma essendo di fatto una circonferenza di raggio infinito percorribile una sola volta, definisce il tempo lineare. Ed ecco che le due idee possono essere condotte ad unità.
 
 
misteropagano
misteropagano il 16/01/22 alle 23:21 via WEB
penso che questa visione manchi davvero al santo ...che anche la curvatura del cerchio con un raggio infinito potesse diventare la sua linea..
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 16/01/22 alle 22:14 via WEB
...to be continued...e un abbraccio a te, mist.
 
 
misteropagano
misteropagano il 16/01/22 alle 23:22 via WEB
A presto Ellenina, un abbraccio a te
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 17/01/22 alle 19:23 via WEB
Mi inserisco nei commenti così gioco anche io, premettendo di essere una briciola di semola (perché di grano duro con granelli angolosi), oltre che una lampadina a basso consumo energetico…;-p Ho letto osSigeno e rteo (che saluto).
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 17/01/22 alle 19:47 via WEB
Mi appresto a srotolare i papiri del Mar Morto, mist…ma mi sento implicitamente invitata e per questo assolta preventivamente ;-) Quello che definiamo materia, come sappiamo tutti è un agglomerato di elettroni ed aggregati di quark stabili nel tempo; ma al di là degli elettroni, dei protoni e neutroni aggregati nel costituire atomi e molecole, c’è anche il buon vecchio Ermete Trismegisto da considerare e tutto questo, lo anticipo, non è affatto un ossimoro… Per questo, rteo, devo dissentire da quanto hai scritto – vale a dire parlando di un dualismo espresso da tutti, da Anassimandro in poi – in realtà, molto prima di Jung abbiamo avuto risposte che si staccavano e andavano ben oltre il dualismo... La teoria micro-macrocosmica è una costruzione teorica che unifica le leggi che governano il corpo umano e la sua psiche con quelle che governano il pianeta Terra, e queste due con quelle che governano l’intero universo, vale a dire il“Come in alto così in basso”e cioè quello che accade in ogni luogo, dall’infinitamente piccolo all’infinitamente grande è soggetto alle stesse regole. Già i primi filosofi greci consideravano l’universo come un immenso corpo unico dove i quattro elementi erano la struttura fondamentale tanto del corpo umano quanto dell’intero universo. Per questo, entrambi erano soggetti alle stesse regole. I Pitagorici, poi, postularono per primi la teoria atomica che definiva come tutto l’universo fosse costituito da unità fondamentali, gli atomi, struttura elementare tanto dei corpi viventi quanto della materia inanimata. Il primo filosofo a parlare organicamente della teoria micro-macrocosmica, però, fu il nostro buon Platone nel Timeo. che ha rappresentato per molti secoli lo schema di fondo che filosofi e teologi hanno usato per spiegare la realtà. Si apprende, quindi, che la struttura del corpo umano ricorda molto quella della Terra: anche dentro di noi scorrono le acque - i fluidi corporei - ed è presente l’aria nei polmoni, lo scheletro è rappresentativo della stessa terra, mentre il fuoco è rintracciabile nell’energia mentale. Ed è sempre Platone a descrivere l’universo come un enorme essere vivente dotato di un’ anima collettiva, l’Anima mundi. La stessa teoria degli umori ha dominato per secoli la medicina occidentale: il corpo umano è visto come la Terra: resta in salute se i suoi elementi fondamentali sono in equilibrio armonico tra loro, mentre lo squilibrio di questi componenti porta alla malattia (pensiamo ad Ippocrate e alla suddivisione umana in differenti temperamenti, a loro volta riconducibili a specifiche patologie) ed anche in questi accostamenti è chiara la visione unitaria delle leggi che regolano l’infinitamente grande come l’infinitamente piccolo . Va tutto bene, almeno fino al Medioevo, quando la teoria venne senza remore allontanata perché giudicata in profumo di eresia. Ma nel Rinascimento il principio del “come in alto, così in basso” ritornò a farsi valere con il Corpus hermeticum, di diretta ispirazione egizia, quella stessa opera che influenzò non poco la genialità di Giordano Bruno ma anche Pico della Mirandola e Marsilio Ficino. Nella visione ermetica del mondo,quindi, ogni cosa nell’universo è legata da complessi rapporti di interdipendenza e influenza reciproca. Grazie a questa nuova visione del sapere, si abbandonò quindi la“filosofia naturale” abbracciata dagli accademici (e decisamente dogmatici) dell’epoca e venne presa in considerazione la sperimentazione al posto di quell’insegnamento assolutistico impostato esclusivamente sulla tradizione. Molti maestri della rivoluzione scientifica s’ispirarono alle dottrine ermetiche nello sviluppare il nuovo metodo sperimentale. Senza la dottrina ermetica, quindi, non avremmo avuto neppure Leonardo, Galileo o Newton. Sempre restando nell’ambito del Rinascimento, poi, il medico e alchimista Paracelso considerò la teoria di un microcosmo completo che contiene in sé tutto l’universo: “non vi è nulla in cielo né sulla Terra che non esista anche nell’uomo, ed il medesimo Dio, che è in cielo, esiste anche nell’uomo, e i due sono Uno.” Ma lo stesso Copernico, nel sostenere la teoria della centralità del sole, invocò proprio l’autorità di Ermete Trismegisto ed anche negli scritti di Keplero si trova un linguaggio dall’inequivocabile stampo magico-ermetico. E dal momento che è sulle macerie delle nostre idee passate che fondiamo quelle odierne, ogni conoscenza (e qui torniamo sulla questione del sapere da intere più come un divenire, un work in progress, più che un punto d’arrivo) nasce alla luce di scoperte passate e verrà modificata, arricchita, messa in discussione e, in parte, anche sostituita da altre. Dalla scoperta degli atomi in poi, quindi, l’ipotesi che la materia animata e quella inanimata, il corpo umano e gli astri celesti fossero costituiti dalle stesse strutture fondamentali, ha avuto un’innegabile quanto piuttosto clamorosa conferma. E certo non si può negare che, almeno nell’ambito dell’infinitamente piccolo, gli antichi filosofi hanno avuto ragione: tutto soggiace alle stesse leggi e le reazioni chimiche che avvengono nelle nostre cellule sono uguali a quelle che avvengono in qualsiasi parte dell’universo. Anche la teoria micro-macrocosmica, però, è stata inaspettatamente rivalutata da alcune recenti teorie della fisica. Sembrerebbe, quindi, che gli eventi che accadono in una parte lontana del cosmo possano tranquillamente influenzare il resto del sistema senza che alcuna energia venga, di fatto, trasmessa materialmente (prendiamo ad es.il teorema di Bell). Ma anche David Bohm, nella sua teoria olonomica della fisica quantistica, ipotizza che ogni parte dell’universo possa improntarsi alle strutture e ai processi del tutto. E, in definitiva, alla luce di questo si può serenamente dire che forse aveva avuto effettivamente ragione Paracelso nel sostenere (in epoca rinascimentale!) che ogni parte contiene il tutto. Dunque, come diceva Einstein? “Nel campo di coloro che cercano la verità non esiste autorità e chiunque tenti di fare il magistrato viene travolto dalle risate degli dei”.
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 17/01/22 alle 20:05 via WEB
Ancora una cosa su quanto scritto da rteo in merito a Talete ed Eraclito. Abbiate pazienza ma se si tratta di filosofia la mia "ossigenopignolerialogica" viene pungolata ;-pp E’ vero, Talete viene identificato come il primo filosofo presocratico, nonché il capostipite nella ricerca dell’aition di tutte le cose, ad avere indicato l'acqua come arké, ma Esiodo ed Omero prima di lui già l’avevano evidenziata attraverso il mito ed anche nelle culture sumeriche, caldee, egiziane o nella stessa Genesi era già stata considerata come il principio primo. E si può ragionevolmente pensare che ciò che aveva spinto Talete (e tutte le altre cosmogonie precedenti) ad erigerla come arké fosse stata la constatazione della sua centralità in ogni possibile forma - ghiaccio, vapore, umidità etc. - e della sua presenza in ogni organismo o fonte di nutrimento; ma oltre a questo, ciò che l’ha resa potenzialmente l’elemento più indicato ad incarnare "il principio" sul quale si fonda il mondo fenomenico sono state le sue caratteristiche indeterminate. Il suo essere incolore, inodore ed insapore. Perché proprio la sua indeterminazione, infatti, paradossalmente l’autorizzava ad assumere ogni forma e a rappresentarle (qui cito misti: la forma nebulosa è forma in ogni caso, n'est-ce pas?). Per quanto riguarda Eraclito, invece, il discorso è diverso. Il fuoco è forse da intendere più come un simbolo di quel dinamismo insito nel divenire (che sempre cambia, mantenendosi, però, al contempo, identico a se stesso) che non come un elemento empirico effettivo. Ed è per questo, quindi, che è assimilabile al concetto stesso di Logos, quella legge universale alla cui necessità soggiacciono tutte le cose rovesciandosi nel loro opposto. Difatti, oltre ad essere considerato il filosofo del panta rei - tutto scorre, ogni cosa non può che essere soggetta ad un continuo divenire (l’impossibilità di bagnarsi due volte, e forse neppure una, nella stessa acqua di un fiume) - è il filosofo del concettuale. Il Logos è il vero Fuoco. Quello immutabile; ma capace di assumere mutevoli forme. Per questo Eraclito è un discorso a parte, difficilmente accomunabile con gli altri filosofi degli elementi, come Anassimene o Anassimandro, perché è colui che ha dichiarato che soltanto ponendo l'attenzione sul Logos è possibile comprendere i singoli enti, i singoli fatti, le singole parole e punti di vista (sempre ed inevitabilmente relativi, in quanto recanti, ognuno, il seme del proprio contrario).
 
misteropagano
misteropagano il 17/01/22 alle 21:15 via WEB
Credo che Water word sia un pretesto fenomenologico per dar adito ad una più ampia decostruzione, capace di "smontare" i sistemi filosofici con una strategia di ascolto e quindi captare le dissonanze che minano il sogno totalizzante ed esaustivo del credo sistematico. Quella nuova missione del tempo, citata in chiusura del post, altro non è che l'invito, sapendolo indispensabile, di cimentarsi con le parole e il pensiero, continuamente. E voi cari ospiti potreste anche intuire e suggerire, a questo punto, il titolo del prossimo postM:)^
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 18/01/22 alle 19:14 via WEB
Assolutamente si, Mist! difatti ho ripresentato minuziosamente un sistema consolidato solamente in qualità di risposta attualmente valida, prima ancora che di chiarimento fine a se stesso. Ma l'ho fatto solo per presentarlo come un punto dal quale ripartire. Per infrangere, detronizzare o, semplicemente, arricchire nel modo giusto (e con tutte le eventuali dissonanze del caso) ogni consolidata certezza. Accettata la missione tempo, Mistina! Sempre. Parole e pensieri in chiave paradossale, misterica e svincolata, siano! Sebbene uniti da un anello di inevitabile evidenza logica. Ho voluto provare a dimostrare come filosofia, alchimia e scienza abbiano già, e da tempo, fornito una chiave di lettura senza buchi, se osservate sotto una giusta luce ma sono prontissima (anzi, decisamente più pronta) ad addentrarmi oltre le Colonne d'Ercole, e per nulla timorosa di provocare le ire degli dei. Perché la ubris, quel peccato di tracotanza introdotto in un commento da osSigeno, non penso sia un peccato, nè mai possa esserlo, nella misura in cui va a sfidare non già una divinità, ma una limitazione: difatti sfida i nostri personali limiti, comprendendo che sono solo apparenti...Il titolo credo che si enuncerà da solo, probabilmente partendo dal testo di quello che sarà l'ultimo commento...Che ne dici, Sorella? ;-) Attendo le tue ricchissime news...P.S. Difficile che tu possa venire emulata a 'sto giro...;-)
 
   
misteropagano
misteropagano il 18/01/22 alle 23:43 via WEB
:::ma sai, Scienza e Alchimia sono ricerche come la Filosofia, come il fiuto seguono tracce e possono, sulla via, scoprire altro diverso dall'obiettivo prefissato; la domanda posta, una 'preda', un oggetto. La porcellana è stata creata mentre un alchimista lavorava segregato sulla trasmutazione della materia, mentre si tenta di riprodurre la reazione che avviene nel Sole altre scoperte sono accadute. A 'sto giro, se water word non è una trappola mentale, è ...
 
   
misteropagano
misteropagano il 19/01/22 alle 02:11 via WEB
::::Difficile che io possa venire emulata a 'sto giro___*conconderai...concorderanno anche gli indomiti dei massimi sistemi. D'altro canto erano avvisati:
Fino ad una nuova missione del Tempo
che scrosciava e sferzava
e insinuandosi
tormentava
indispensabile
 
rteo1
rteo1 il 17/01/22 alle 23:03 via WEB
Plaudo al ricco, complesso e dotto intervento di ElettrikaPsiche. La sua passione per la filosofia e campi culturali alla stessa riconducibili,soprattutto se pregni di mistero, sono melodia per chi vuole trovare altri orizzonti,oltre i soliti tramonti quotidiani. La versatilità degli interessi individuali crea la ricchezza del mondo. Ho letto che il saggio è colui che riesce a capire la ragione che governa il tutto con il tutto. Io non ci riuscirò mai, e tuttavia cerco la verità camminando per la mia via che è anche la mia vita. L'interesse che stimola la mia passione è soprattutto giuridico-politico e credo che quest'inclinazione non dipenda dalla mia volontà ma dal mio essere. Così come in questo blog rilevo delle passioni per altri campi dello scibile umano. La risposta, perciò, ai tanti perché si può trovare solo nella diversità, che tenda o meno questa all'unità. Gli antichi filosofi hanno avuto delle intuizioni che oggi la scienza dimostra più o meno valide. Un domani forse si scoprirà che anche le scoperte della scienza erano più o meno valide. In altri termini, il nostro pensiero ci arriva dalla notte dei tempi. Noi ne siamo solo delle staffette, e tutto ciò che crediamo vero, la nostra verità, forse è solo una non-verità. Intanto che il tempo scorre avrei voluto assistere al mutamento di civiltà dove la dignità umana fosse un valore concreto e non solo astratto e la distribuzione delle risorse avvenisse in modo equo ritenendo tutti eguali. Platone e Aristotele non lo ritenevano possibile e finora hanno avuto ragione. Anche Freud e la sua scuola è su quella linea, seppur per ragioni psichiche. E tuttavia la mia via mi porta su quelle tematiche. Quindi - e concludono scusandomi per la divagazione dal tema - ognuno, come l'albero, dà solo i suoi frutti, e non può darne di diversi dai suoi. Grazie per lo spazio concessomi. Buona notte.
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 18/01/22 alle 19:29 via WEB
Un saluto, rteo, e a tutti. P.S. ribadisco alla padrone di casa: che bello leggere questi interventi e respirare ancora la stessa aria che c'era da Tirillio ;-) (Ma...non ricordo, Tirillio era una parola taboo?). A prestissimo, mia cara Imperatrice, volt e watt permettendo...
 
 
misteropagano
misteropagano il 18/01/22 alle 22:48 via WEB
Tirillio appartiene al mondo della Botanica parallela e pertanto lo si incontra solo in sogno, dove il taboo è inesistente. A presto cara Stelle, Luna, Levità, e forse Giudizio ..
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 18/01/22 alle 19:43 via WEB
Ehm...però...meglio portarmi avanti che se del doman non c'è certezza...AUGURI PER DOMANI MIA BELLA E TALENTUOSA AMICA! Con tutto il mio affetto, sempre.
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 18/01/22 alle 19:52 via WEB
P.S. Dopo la mezzanotte passa nei Labirinti...c'è un augurio speciale per te ;-)
 
 
misteropagano
misteropagano il 18/04/22 alle 15:03 via WEB
:* Anche per te cionondimeno
 
LabileAurora
LabileAurora il 13/04/22 alle 16:37 via WEB
Quando le geometrie si sciolgono nell'acqua. E' il momento.
 
 
misteropagano
misteropagano il 18/04/22 alle 15:05 via WEB
Lo avvisa proprio la Main Titles
 
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