ÐEINAUTI

Visto che anche io credo tu possa essere un'ottima sceneggiatrice...guarda la "coincidenza". Ieri notte ho visto un film di pseudo fantascienza, Lucy, di Luc Besson. Voglio lasciarti le stesse domande del film sul tempo. "Ma se l’uomo non è l’unità di misura e il mondo non è governato dalle leggi della matematica, allora che cosa governa il tutto?" viene domandato alla protagonista. La risposta della protagonista è stata: "Se filmiamo una macchina che sfreccia su una strada, velocizzando l’immagine all’infinito l’auto scompare. Quindi che prova abbiamo della sua esistenza? E' il tempo a dare legittimità alla sua esistenza su questo pieno materiale. Il tempo è la sola vera unità di misura. È la prova dell’esistenza della materia, perché senza di lui noi non potremmo esistere." Il tempo, come dichiara Edgar Morin, lo ritroviamo come dimensione fondamentale nella biologia, nella fisica e nel mondo sociale, ma esplicitandolo come unità di misura diventa una dimensione dello spazio che sembra perdersi. Ma al termine del film la protagonista viene collocata fuori da questa unità di misura che dovrebbe legittimare l’esistenza, raggiungendo un livello di conoscenza impensabile (sfruttare il 100% delle capacità cerebrali) ed assumendo una forma onnipresente all'interno dello spazio puro. Lucy si fonde con il tutto e scopre proprio l’eternità dietro il tempo (umano), nella fusione tra il soggetto e il mondo.