Creato da lupaferita il 27/10/2008
cultura di un popolo speciale
 

 

TRIT.

 

orso in piedi

Orso in Piedi:
Non voglio sapere che pianeti minacciano la tua luna, voglio sapere se hai toccato il centro del tuo dolore, se sei rimasto aperto dopo i tradimenti della vita,
o se ti sei rinchiuso per paura del dolore futuro. Voglio sapere se puoi sederti con il dolore, il mio o il tuo; se puoi ballare pazzamentee lasciare l'estasi riempirti fino alla punta delle dita senza prevenirci di cautela, di essere realisti, o di ricordarci le limitazioni degli esseri umani. Non voglio sapere se la storia che mi stai raccontando sia vera.
Voglio sapere se sei capace di deludere un altro per essere autentico a te stesso, se puoi subire l'accusa di un tradimento e, non tradire la tua anima.

 

Algonkin Blackfeet

La Prima Donna dispose le stelle
per aiutare la Luna a far luce.
Ad una ad una le ordinò per bene,
in forma di animali luccicanti
appesi alla notte.
Ma il Vecchio Coyote irruppe festoso,
e sparse le stelle come oggi le vedi.

( Algonkin Blackfeet )

 

Cervo Zoppo (SIOUX      

Un Uomo Sacro ama il silenzio, ci si avvolge come in una coperta:
un silenzio che parla, come una voce forte come il tuono che gli insegna tante cose.
Uno sciamano desidera stare in luogo ove si oda solo il ronzio degli insetti.
Se ne sta seduto con il viso rivolto verso Ovest, e chiede aiuto.
Parla con le piante, ed esse rispondono. Ascolta con attenzione le voci degli animali
Diventa uno di loro.
Da ogni creatura affluisce qualcosa dentro di lui
Anche lui emana qualcosa: come e che cosa io non lo so, ma è così
Io l'ho vissuto
Uno sciamano deve appartenere alla Terra: deve leggere la natura come un uomo bianco sa leggere un libro.

detto shamano

Tutte le cose del mondo si dividono in due.
La nostra mente è duplice, buona e cattiva.
Con i nostri due occhi vediamo due tipi di cose,
cose che sono belle e cose che sono orrende.
La mano destra ci serve per colpire e fare il male
mentre la sinistra, vicina al cuore, è colma di dolcezza.
un piede può condurre sul sentiero del male,
l'altro condurci su quello del bene.
Così è per tutte le cose, esse si dividono in due.

 

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acchiappasogni

 In un villaggio Cheyenne viveva una bambina di nome Nuvola Fresca. Un giorno la piccola disse alla madre, Ultimo Sospiro della Sera: "Quando scende la notte, spesso arriva un’uccello nero a nutrirsi, becca pezzi del mio corpo e mi mangia finchè non arrivi tu, leggera come il vento e lo cacci via. Ma non capisco cosa sia tutto questo. Con grande amore materno Ultimo Sospiro Della sera rassicurò la piccola dicendole: "le cose che vedi di notte si chiamano sogni e l’uccello nero che arriva è soltanto un’ombra che viene a salvarti" Nuvola fresca rispose: "ma io ho tanta paura, vorrei vedere soltante le ombre bianche che sono buone". Allora la saggia madre, sapeva sarebbe stato crudele chiudere la porta alla paura della sua bimba, inventò una tela rotonda con cui pescare i sogni della notte, poi diede all’oggetto un potere magico: riconoscere i sogni buoni, cioè quelli utili per la crescita spirituale della piccola, da quelli cattivi, cioè falsi e ingnnevoli. Ultimo Sospiro della Sera costruì tanti acchiappasogni e li appese sulle culle dei bimbi del villaggio. Man mano che i bimbi crescevano abbellivano il loro, con oggetti cari e mano a mano il potere magico cresceva, creesceva, cresceva insieme loro… Ogni Cheyenne conserva il proprio acchiappasogni per tutta la vita, come oggetto sacro portatore di forza e saggezza. Ancora oggi gli indiani Cheyenne, costruiscono un acchiappasogni ogniqualvota nasce un bambino nel villaggio e lo collocano sopra la sua culla. con un legno speciale, molto duttile, pslasmano un cerchio, che rappresenta l’universo e al suo interno una rete simile a quella del ragno. Alla ragnatela quindi rimarrà s’affiderà il compito di catturare i sogni. Se si tratterà di sogni positivi, il dream catcher li affiderà al filo delle perline(forze della natura) e li farà avverare. Se li giudicherà invece negativi, li affiderà alle piume d’un uccello e li farà portare via lontano,disperdendoli nei cieli
 
       
 

 

Post N° 1

Post n°1 pubblicato il 27 Ottobre 2008 da lupaferita

       

Attualmente gli Indiani d'America sono circa un milione e mezzo, ma soltanto metà di loro conservano l'orgogliosa identità delle tribù d'origine e si definiscono appartenenti alla "nazione" indiana, di cui difendono tradizioni, credenze religiose, lingue e abitudini. Le guerre indiane sono finite da oltre un secolo, ma non è finita la dura lotta delle tribù per la riconquista dei loro diritti. Tra le tante vertenze ancora aperte tra indiani e governo americano me spiccano alcune:

Sioux: gli eredi di quelli che furono i più valorosi guerrieri indiani, lottano da anni per riottenere le Paha Sapa. Si tratta di un'area montagnosa al confine tra South Dakota e Wyoming, che spetta ai Sioux in base al trattato di Fort Laramie del 1868.

Piedi Neri: Un tempo tra gli indiani d'america più coraggiosi e bellicosi, i Piedi Neri, che vivono oggi nel Montana, sono impegnati a difendere la pace e la sacralità del loro territorio contro le grandi imprese petrolifere che hanno ottenuto dal Governo il permesso di poter installare nella zona "sacra a Manitu" pozzi e raffinerie.

Manitu è  una forza divina impersonale, responsabile della creazione del mondo e dell'uomo, che anima le cose e assiste gli uomini. Presso i diversi popoli indigeni dell'America settentrionale, questo Grande Spirito assume caratteristiche e nomi diversi: tuttavia non gli vengono mai attribuiti  connotazioni fisiche, e la sua identificazione con oggetti o esseri reali è puramente mistica e simbolica; non gli viene tributato un culto specifico, per quanto la devozione verso il Grande Spirito pervada ogni atto della vita di un individuo, dalle attività necessarie alla sopravvivenza ai riti sciamanici.

 
 
 

Post N° 2

Post n°2 pubblicato il 27 Ottobre 2008 da lupaferita
Foto di lupaferita

i   veri  indiani  d'america

Li hanno chiamati Indiani e Pellirosse. Loro si definiscono orgogliosamente "I VERI AMERICANI".A chiamarli Indiani fu per primo Cristoforo Colombo che sbarcato il 12 ottobre 1492 su un'isola dei Caraibi, convinto di avere raggiunto le Indie, scrisse sul suo diario:"appena sbarcato sull'isola ho preso molti prigionieri indiani". A definirli Pellirosse fu invece Giovanni Caboto che incontrò i Beothue, che avevano la pelle tinta con ocra rossa per una cerimonia importante .

 

 
 
 

Post N° 4

Post n°4 pubblicato il 03 Novembre 2008 da lupaferita

Le Black Hills ,o Paha Sapa in lingua Lakota sono un’area geografica  situata tra gli stati del Sud Dakota e del Wyoming , rappresentano sicuramente il luogo più sacro per le nazioni delle praterie.I Lakota considerano quest'area il centro della terra. Al loro interno si trova la caverna dalla quale, secondo uno dei miti della Creazione Lakota, il popolo dei Sette Fuochi emerse sulla terra: Wakama Ognaka Icante( il Cuore di tutto cio’che esiste), l’ombelico del mondo Lakota.  Anticamente i Lakota collegavano alcune costellazioni a luoghi precisi che fanno parte dell’area delle Paha Sapa. Tali collegamenti costituivano i passaggi di un ciclo rituale annuale della durata di tre mesi(dall’equinozio di primavera al solstizio d’inverno) culminante nel rito collettivo della Danza del Sole . Questo ciclo rituale era quello della contemplazione tra cielo e terra, veniva compiuto da un gruppo di devoti scelti fra tutte le bande lakota, faceva coincidere i propri spostamenti sulla terra con gli spostamenti compiuti dal sole nel cielo: realizzando così la credenza di Albert White Hat un anziano di Rosebud ( ciò che è nei cieli è sulla Terra, e ciò che è sulla Terra è nei cieli).

 
 
 

Post N° 5

Post n°5 pubblicato il 03 Novembre 2008 da lupaferita

 

Il ciclo aveva inizio verso la fine dell’inverno , quando le bande vaganti nella prateria erano accampate in Sud Dakota e in Nebraska. Era questo il momento di raccogliere la salvia, quando il sole si trovava in corrispondenza della costellazione detta Cansasa Ipsuye ( corteccia di salice secca). Nel linguaggio degli uomini sacri questo termine indicava il cucchiaio di legno utilizzato per raccogliere dal fuoco i tizzoni ardenti con i quali accendere la Pipa: la fine dell’inverno corrispondeva quindi all’inizio dell’anno cerimoniale e all’accensione della Pipa cosmica, rispecchiata sulla terra dalla cerimonia della Pipa tra i Lakota. Era in questo modo che l’intera Creazione celebrava IL RITORNO PRIMAVERILE ALLA VITA.

 
 
 

Post N° 6

Post n°6 pubblicato il 03 Novembre 2008 da lupaferita

Il secondo ciclo era detto Yate Iwakicipi( Salutare il ritorno dei Tuoni) e si svolgeva nel primo periodo primaverile . I devoti si trasferivano su Harney Peak , la cima più alta delle Black Hills ,la sede degli Esseri del Tuono (Wakinyan) , mentre il sole si trovava in corrispondenza delle Pleiadi , chiamate dai Lakota Wicincala Sakowin,(Sette Piccole Ragazze). "La leggenda narra che un giorno una banda Lakota si trovasse accampata in prossimità di Ghost Butte.

Ogni giorno un’aquila rossa

scendeva dal cielo, rapiva una giovane e la portava sulla cima della montagna per ucciderla .Il settimo giorno, Stella Caduta , figura mitica portatrice di luce e consapevolezza , arrivò in soccorso dei Lakota uccidendo l’aquila e ponendo in cielo le sette ragazze rapite. Fu così che da quel giorno si diede origine alla costellazione dellePleiadi".          

 
 
 

Post N° 7

Post n°7 pubblicato il 03 Novembre 2008 da lupaferita

A metà maggio il gruppo di devoti si spostava nel centro spirituale delle Paha Sapa , una collina spoglia chiamata PeSla ( Reynolds Praire sulle cartine americane odierne), quando il sole faceva ingresso nella costellazione detta Pista di Corsa (Ki Inyanka Ocanku) o Cerchio Sacro ( Cangleska Wakan) .La leggenda legata a questa costellazione narra della gara di corsa che gli animali a quattro zampe indissero un giorno contro gli animali a due zampe intorno alle Colline Nere, delimitandone così i confini naturali e causando così l’originarsi della valle di terra rossa che tuttora ne definisce la forma. Qui si compiva la cerimonia chiamata Salutare il Ritorno in Pace di tutta la Vita ( Okislataya Wowahwala). In questa cerimonia si versava l’acqua sul terreno per offrire da bere alle piante, si davano lingue di bisonte in pasto agli animali carnivori e si spargevano semi per gli uccelli. Anche i gruppi di Lakota che in quel periodo si trovavano lontani dalle Black Hills eseguivano riti analoghi , pregando e digiunando , ponendosi così in sintonia con il pieno ritorno della vita, e preparandosi così per la grande celebrazione della Danza del Sole. 

 
 
 

Post N° 8

Post n°8 pubblicato il 03 Novembre 2008 da lupaferita

Devil’s Tower , situata nello Wyoming sudorientale è una conformazione di roccia rossa ed ha un aspetto particolare , è la montagna sacra che si innalza solitaria in un panorama quasi completamente piatto di praterie e macchie di pini. Qui, avveniva la Danza del Sole ed era qui, che tutte le bande Lakota, si davano appuntamento nell’estate per partecipare alla più grande celebrazione religiosa, politica e sociale della loro nazione. Durante il ciclo rituale appena descritto il nome di tre luoghi geografici mutava :Mato Tipila Paha diveniva Pte He Gi (Corno del Bisonte Grigio); Inyan Kaga , una collina nella parte occidentale delle Black Hills , dove i devoti raccoglievano pietre da utilizzare nelle capanne sudatorie della Danza del Sole diventava Pte Sa Sapa ( Corno del Bisonte Nero); Bear Butte ,infine , ( il luogo dove la tribù intera si recava dopo la Danza del Sole per tenere il consiglio generale e trattare i grandi temi di interesse comune ) diventava Pte Pute Ya , "il Naso del Bisonte". Questi tre siti venivano così a formare un triangolo geografico "spiritualmente vivo".

 
 
 
 
 

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