MICHAEL JACKSON

Le accuse del 1993


L'onta della pedofilia si avventa come un macigno contro Michael nel 1993, anno in cui un tredicenne, Jordan Chandler, figlio di un dentista radiato dall'albo, Evan Chandler, lo accusa di abusi sessuali. Il giovane Jordan sostiene di aver sperimentato con Jackson pratiche sessuali , tra cui masturbazione e sesso orale, descrivendo nei minimi dettagli e attraverso un disegno gli organi genitali della star. Gli inquirenti sottopongono Michael a una minuziosa ispezione corporale, nel corso della quale gli vengono fotografati anche i genitali, per accertare se la descrizione fatta dal giovane sia corrispondente. Evan sostiene che il pene di Michael sia circonciso, ma questo particolare si rivela infondato già attraverso la perizia succitata e viene recentemente confermato anche dal referto dell'autopsia condotta sul corpo di Michael stesso. Nonostante l'eloquenza di una prova che lo avrebbe scagionato, Michael, terrorizzato dalla prospettiva di subire un processo, raggiunge un accordo economico con la famiglia Chandler e con il procuratore distrettuale della contea di Santa Barbara,  Thomas W. Sneddon Jr, che sostiene l’accusa: paga 22 milioni di dollari, a fronte dei quali le accuse vengono ritirate. E’ facile, a questo punto,  pensare che la decisione di Michael di pagare per tacitare i suoi accusatori sia stata dettata dalla consapevolezza della propria colpevolezza. Infatti, questo sospetto si trasforma in una certezza per i media, che da quel momento cominciano ad associare  il nome di Jacksone alla sua presunta pedofilia, compromettendo irrimediabilmente la sua immagine e la sua carriera.In questo video Michael racconta, visibilmente sconvolto, l'esperienza dell'ispezione corporale subita, da lui stesso definita come "la prova più umiliante della sua vita".  Parla anche della sua dipendenza da farmaci, dai quali, dopo le devastanti accuse di pedofilia, non si sarebbe affrancato mai più.In seguito furono eperite delle registrazioni telefoniche in cui il padre, Evan, dichiarava apertamente di voler rovinare Jackson perché questo si era rifiutato di finanziargli il suo progetto di aprire una casa cinematografica.Dopo la morte di Michael, Jordan Chandler ritratta tutto, confessando di aver mentito perché indotto dal padre. Queste le parole testuali di Jordan, oggi trentenne:“Non avrei voluto distruggere l’immagine di Michael Jackson, ma mio padre mi fece raccontare un sacco di bugie. Ora non posso più mentire e chissà se Michael potrà mai perdonarmi, lui non mi ha fatto mai nulla, è stato mio padre, lo ha fatto per uscire dalla povertà“.http://www.ilportalinux.it/old568Nel novembre del 2009, Evan Chandler si suicida, sparandosi un colpo di pistola alla testa. Difficile non vederci un nesso con la morte del Re del Pop, avvenuta cinque mesi prima.http://www.liquida.it/evan-chandler/