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MICHAEL JACKSON

LE VERITA' NASCOSTE

 

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Il mito di Peter Pan e l'infanzia rubata.

Post n°5 pubblicato il 15 Aprile 2010 da Man.in_the.mirror

Molti hanno attribuito a Michael Jackson "la sindrome di Peter Pan", la quale definisce un soggetto che si rifiuta di crescere, di operare nel mondo degli adulti, rifugiandosi in una realtà immaginaria in cui vigono le regole e i comportamenti del mondo dell'infanzia. Questa sindrome, non contemplata dal DSM (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali),  che sembra descrivere puntualmente la figura di Michael, è stata a sua volta spesso considerata una sua ulteriore stravaganza.

Le ragioni dell'attaccamento di Michael alla fanciullezza sono, però, molto più complesse e profonde e vanno ricercate nei meandri tortuosi della sua infanzia, non soltanto negata, ma deviata, distorta, mondata.

Fin dalla tenera età di cinque anni, Michael è stato costretto a vivere come un adulto, senza nessuna considerazione per il suo sviluppo psico-affettivo, le cui fisiologiche fasi sono state inibite, dunque saltate.  

Il bambino Michael  trascorreva le giornate negli studi di registrazione, guardando da lontano, piangente, i coetanei che giocavano spensierati. Il bambino Michael doveva cantare nei night fumosi in cui si esibivano le spogliarelliste e le prostitute consumavano amplessi coi clienti sui divanetti di velluto. Il bambino Michael ha dovuto subire l'atroce violenza del padre Joe, musicista fallito, che riversava sul figlio le proprie ambizioni artistiche disattese, sfogando su di lui anche la rabbia derivante dall'invidia di un talento straordinario che a lui era stato negato.

Molte volte Michael Jackson ha raccontato delle terrbili torture iflittegli dal padre, che si consumavano seguendo una sorta di rituale quasi mistico, durante il quale veniva prima denudato, poi unto su tutto il corpo e infine furiosamente colpito con corde e fruste fino ad essere lasciato esanime.  Ma l'orrore continua. Ai tempi di Jackson Five, per chiudere le serate in gloria,  Joe era solito reclutare delle prostitute: alcune le teneva per sé, le altre le gettava nei letti dei figli, affinchè ne facessero degli "uomini". Il bambino Michael cercava di sottrarsi a quella liturgia deplorevole, ma "l'amorevole" padre si accertava sempre personalmente che almeno "qualcosa" accadesse.

Per sopportare un simile calvario, Michael non ha potuto far altro che ricorrere a un meccanismo di difesa: la fissazione, rimanendo bloccato allo stadio preadolescenziale, perché proprio in quella fase egli aveva subito i traumi che ne avevano deragliato i binari della crescita. Crescendo a sua volta, inoltre, sarebbe diventato egli stesso uno di quegli adulti, a cominciare dal padre da cui cercò di farsi amare per tutta la vita, che tanto profondamente lo avevano ferito.

Michael rimase un fanciullo puro e innocente, che si circondava di bambini perché quelli erano i suoi coetanei affettivi, a cui egli  cercava di risparmiare almeno un poco di quel dolore che a lui era stato inflitto.

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Commenti al Post:
jonasdgl63
jonasdgl63 il 16/04/10 alle 20:20 via WEB
Prima di tutto, grazie dell'invito...ne sono onorato..Leggendo sul tuo blog non solo ho scoperto cose che non sapevo di Michael e devo dire sono rimasto sorpreso..quanta sofferenza.. ma anche quanta testimonianza...testimone di una ricerca...interiore.. che è poi la ricerca di ogni uomo..la felicità.Per essere felici è importante come prima cosa amare se stessi ..accettare se stessi..e il suo percorso mi pare fosse proprio mirato alla consapevolezza di meritare d'essere amato..anche da se stesso. ciao Jonas
 
 
Man.in_the.mirror
Man.in_the.mirror il 17/04/10 alle 02:01 via WEB
Le tue parole, Jonas, mi sono di conforto, perché coltivo questo blog proprio nella speranza che chi non ha mai conosciuto Michael rimanga sorpreso dalla sua storia di lacerante sofferenza, ma anche di sublime meraviglia. Michael ha cercato per tutta la vita di farsi amare, innanzitutto da suo padre, ma anche dal pubblico, attraverso il suo talento, perché fin da bambino aveva capito di poter essere amato soltanto se fosse stato il più bravo. Purtroppo la sua straordinarietà ha finito col suscitare l'invidia dei mediocri, che non gli hanno mai perdonato la sua grandezza, ancor più fastidiosa in un uomo nero che arrivava dal ghetto, e lo hanno massacrato. Lui, per fortuna, ha amato e sono sicura che abbia capito, anche nel dolore più atroce, che il suo Amore sarebbe sempre arrivato al mittente.
 
Libera_Mentedgl1
Libera_Mentedgl1 il 19/04/10 alle 01:25 via WEB
Analisi lucida e puntuale su cui mi trovi concorde. Credo che pochissimi abbiano veramente compreso la sofferenza di quest'uomo straordinario e apprezzato la sua capacità di restituirla, ma attraverso l'amore. Grazie per l'ottimo lavoro che stai facendo.
 
 
Man.in_the.mirror
Man.in_the.mirror il 19/04/10 alle 23:14 via WEB
Grazie a te per il tuo intervento, carissima! La dote migliore dell'Uomo Michael è stata proprio quella di riuscire a tramutare il dolore in sostanza d'Amore da donare agli altri. Pochissimi lo hanno compreso perché non ci hanno mai neppure provato: la Verità fa male, come cantava una mia nota concittadina!
 
DUCADIVENEZIA
DUCADIVENEZIA il 19/04/10 alle 22:51 via WEB
CIAO, SECONDO ME, INDIPENDENTEMENTE DA COME POSSA ESSERE STATO,E' UN GRANDE, UNICO ED INIMITABILE, NON SO SE CI SARA MAI UN'ALTRO SIMILE. ERA UN'ARTISTA COMPLETO, E COME TALE "GLI ARTISTI" SONO UN PO STRAVAGANTI NO? RIMARRA SEMPRE (COME ALTRI)IL NUMERO UNO. BESITOS FAUSTO
 
Man.in_the.mirror
Man.in_the.mirror il 19/04/10 alle 23:19 via WEB
Sul fatto che resti unico e inimitabile non vi sono dubbi; riguardo alle stravaganze avrei da obiettare, perché dietro ad ogni suo gesto c'era una storia, esisteva un significato profondo, spesso lacerante, ma non paragonabile al mero capriccio di una qualsiasi star viziata e superficiale.
 
DUCADIVENEZIA
DUCADIVENEZIA il 23/04/10 alle 20:46 via WEB
NON HO DETTO ASSOLUTAMENTE CHE FOSSE UNA STAR VIZIATA, E NEMMENO LO PENSATO. PER ME E' IL NUMERO UNO E STOP! NON HO COMMENTI NEGATIVI VERSO DI LUI. P.S. FORSE NON LO AVEVI CAPITO, MA IO LO ADORO.
 
 
Man.in_the.mirror
Man.in_the.mirror il 23/04/10 alle 23:32 via WEB
Grazie per la precisazione! Comunque è giusto porsi nei suoi confronti anche con senso critico, perché non farlo significherebbe deificarlo e negargli l'umanità che, di fatto, non gli è mai stata riconosciuta in vita. Chi ama, ama anche i limiti dell'altro, addirittura più dei pregi. Ad amare la perfezione son capaci tutti.
 
superkikka_2008
superkikka_2008 il 27/04/10 alle 12:38 via WEB
visitare il tuo blog è sempre una grande emozione...tutto ciò ke scrivi deve servire a chi ha dei pregiudizi a capire chi era davvero michael jackson e tutto l amore ke ha dato sia come artista sia come essere umano. michael ti amiamo!!!!
 
 
Man.in_the.mirror
Man.in_the.mirror il 28/04/10 alle 18:31 via WEB
Mi piace leggere che visitare il mio blog rappresenti una grande emozione, perché quest'emozione è la stessa che ho provato io mentre lo costruivo e che ancora sperimento quando vi scrivo o vi posto un'immagine, accuratamente selezionata tra mille. Come ho scritto nella prefazione del blog, tento di essere oggettiva, non sempre ci riesco, ma spero che nessuno dubiti delle mie buone intenzioni.
 
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