E' molto difficile approcciare la complessa figura di Michael Jackson con obbiettività.
Chi vi si accosta lo fa sempre da detrattore o da fanatico, incollandogli addosso un'idea precostituita e alimentata nel proprio immaginario, ma dimenticandosi di lui.
Questo blog nasce dalla necessità di restituire, innanzitutto a Michael e poi a Voi naviganti, le sue verità troppo spesso negate e dal profondo desiderio di continuare ad accarezzare la sua Anima, oltre lo spazio e il tempo.
Il pregiudizio è ignoranza.
Michael Jackson
Una volta ho visto piangere un bambino bianco e un bambino nero, ma le loro lacrime non avevano colore.
Michael Jackson
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Post n°2 pubblicato il 09 Aprile 2010 da Man.in_the.mirror
Una delle domande che più frequentemente ci si pone su Michael Jackson riguarda le cause che hanno determinato lo sbiancamento della sua pelle. Molti credono che Michael si sia volontariamente sottoposto a processi chimici o chirurgici per ottenere lo scolorimento della propria epidermide, ignorando che, allo stato attuale, un procedimento simile in Medicina non esiste. La verità di Michael è molto più semplice e dolorosa: si chiama VITILIGINE. La vilìtiligine è una malattia della pelle a decorso cronico, non contagiosa, che si manifesta attraverso la comparsa, sulla cute o sulle mucose, di chiazze non pigmentate, cioè aree in cui manca totalmente la fisiologica colorazione. Questa malattia ha una base certamente genetica, ma appartiene specificamente alle "autoimmunopatie", ovvero a quelle patologie determinate da un disordine del sistema immunitario, che non distingue più il "self" dal "non self" ed aggredisce le cellule sane dell'organismo. Nella vitiligine, ad essere colpiti sono i "melanociti", le cellule che producono la melanina, la quale nelle zone interessate viene totalmente a mancare, provocando la depigmentazione dell'epidermide. Non esistono cure per ripristinare la funzionalità dei melanociti, dunque i soggetti colpiti dalla vitiligine, sono costretti a mimetizzare le macchie bianche col "camouflage" o "trucco terapeutico", un fondotinta estremamente coprente. Michael inizialmente copriva le chiazze bianche col camouflage scuro, ma poi la vitiligine si estese alla quasi totalità della sua superficie corporea (vitiligo universalis), costringendolo a schiarire le poche aree scure rimaste, con pomate a base di idrochinone. Descrivere la sofferenza che questa situazione causò a Michael non è umanamente possibile; è invece certamente abominevole l'atteggiamento oltraggioso tenuto dai media, che per decenni continuarono a celare questa tragica verità, fomentando nell'immaginario collettivo la fantascientifica leggenda metropolitana del Re nero che divenne bianco.
Ecco un paio di esempi di vitiligo universalis su persone di colore: |
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