PERPLESSO

Ulysses....


Ieri mattina in un ascensore pubblico ero da solo. mi sono specchiato per una botta di vanità e mi sono detto : COR-NUTELLO..il guaio e che mi sono pure sorriso. Chissà perchè questo autocompiacimento. Sarà perchè la sera prima ho riavuto una conviviale con un'amica di tanto tempo fa con accompagnatrice di turno. Però devo dire che col tempo una certa ironia e autoironia gli si è molto allentata per dare spazio a un sarcasmo molto duro, con un linguaggio che in pubblico desta delle perplessità. Non sono un bacchettone ma sentire, in verità più dall'alunna, che per un piatto di carciofi fritti voleva fare na' certa cosa col risucchio al trattore mi ha messo un po' a disagio, anche perchè cenava in un altro tavolo una famigliola. Sarà che si rimane sempre legati a certe tipologie della nostra gioventù. Anche ai miei tempi c'erano gli amatori itineranti (col treno o con scassati autobus) che ho cercato di descrivere nel famoso (?) mio romanzo "Ulisse su Ape". Ricordo certi tipetti o tipacci che si apprestavano a raggiungere le loro amanti nei loro vestiti attillati da tangheri, il capello rilucente di linetti stirati sulle tempie e la immancabile " valigetta del piacere" che era una valigetta tipo medico o veterinario con un po' di oggettistica grossolana anche in legno, qualche manetta arruginita e la vecchia macchina fotografica polaroid  che poi si sfasciava sempre al momento gluk (come dice un'amico mio). Qualche volta i meno abbienti, a corto di risorse aggiungevano qualche candelotto da cimitero per la duplice funzione tra cui quella di illuminare a raso, per le signore che si vergognavano di spogliarsi, o per i tuguri che la luce proprio non ce l'avevano ma nei quali si operava lo stesso. Dicono che anche questi mezzi di sostentamento si siano di molto evoluti, la maggior parte sono motorizzati,in più essendosi la sessualità di molto incattivita, oltre al famoso capitone bicefalo (certamente per prestazioni specialistiche), dicono che sia quasi imprenscindibile portarsi due tavole da cantiere, da montare rigorosamente a croce di s. andrea rovescia, per "inchiodare" la tapina incollarata come un cane lupo, come si addice alla migliore tradizione sado maso. A questo punto credo che l'uso dell' "Ape Car del piacere" o un Furgoncino per i più abbienti si imponga. Essendosi evoluti i costumi e le prassi sessual- amatorie e amorose credo, che saremmo dei Nessuno (Ulisse) se non ci portassimo al seguito qualche chilometro di catene, di cordame marinaro (attenti col cordame imparate a fare bene i nodi che poi ci scappa il morto), seghe a sciabola, scalpelli, qualche vergine di norimberga portatile e così via. Da non scordare mai il capitone bicefalo possibilmente in colore rosa shoking (o come diavolo si scrive) e il predetto tavolame per la croce di s. andrea verticale. Insomma  sappiate che vi dovete attrezzare come per un cantiere, sarà pure un cantiere del piacere ma, la roba ci serve. Se volete i candelotti colorati potete pure lascarli a casa, oggi preferiscono la luce stroboscopica e i candelotti di dinamite pura. Fate un po' voi, ma diteglielo che la dinamite è molto pericolosa pure per scavare i condotti, molte volte ci si rimane sotto.