PERPLESSO

la res publica...


già dai tempi più remoti si è tentato di accreditare una sessualità "costumata" solo nei tempi della repubblica rispetto a quelli più lascivi delle dittature. cominciamo dalla famosa Cornelia la madre dei Gracchi.L'iconografia sempliciotta ci ha restituito questa signora, che per brevità chiamerò la "Gracca", come una donna di costumi così casti, che l'immaginazione porta a considerare che Ella lo facesse completamente vestita con un camicione fino ai piedi con un solo spacchetto nel punto deputato e che la tapina con le braccia allungate sui fianchi,non emettesse il minimo sospiro di goduria,nè le invocazioni di rito di un ritmo più sostenuto.Niente di niente, ella giacea come una pescia di baccalà,neanche il più minimo mmmmmm. E questo atteggiamento di più totale inerzia è passata alla storia come un fulgido esempio di moralità e femminile esempio e non come una sindrome frigidaria da essere sottoposta ai psicologi d'allora. Niente a che fare con il porcume delle dittature degli imperatori,uno per tutti Tiberio che aveva la sfacciataggine e la perversione di avere una vasca di giovinetti implumi che nuotavano nella vasca dei pesci. E, secondo i dettami della storia, noi avremmo dovuto avere al tempo repubblicano di Berlusconi, olgettine dedite solo ai canti gregoriani alle liturgie più bigotte con le mutande rigorosamente di tungsteno. Nulla di più falso, almeno che la signora Bocassini non si sia inventato tutto.