LAVORI LETTERARI

IL GIUOCO DEI RUOLI


    Tanti anni fa, un ragazzo, ancora minorenne,trascorse pochi giorni di vacanze in una località balneare non distante dalla sua residenza.    Quel luogo di villeggiatura rappresentò per lui, l'inizio di un nuovo modo di trascorrere le vacanze, avendole sempre trascorse nella solitudine dei luoghi.   La prima conoscenza, che  in seguito divenne per lui simbolo di quel paese, fu un vecchio marinaio che, con un'arte tutta particolare, si divertiva a tramutare blocchi di pietra squadrati in forme meno geometriche che dovevano, con molta immaginazione, rappresentare dei leoni accucciati.     Il vecchio non si pettinava più, e la sua capigliatura bianca era autonoma, quasi non appartenesse a lui, quasi fosse senza padrone. Tutto il giorno era intento nelle sue opere e la sera provava piacere sedersi fra i blocchi di pietra e mangiare il suo pasto: alcune alici salate, accompagnate da lunghi sorsi di vino. Terminando di lì a poco ubriaco e stanco, non vedeva l'ora di appoggiare il capo su di una sua opera e lì iniziare il suo riposo.    In contrapposizione a questo vecchio, la seconda conoscenza fu una signorina tutta rigida ed impettita, che la mattina successiva al suo arrivo, s'adagiò su di una sedia a sdraio e senza rivolgere i suoi sguardi ad alcuno ed iniziò la lettura di un piccolo libro che in precedenza aveva sotto il braccio sinistro. Poco dopo s'affiancò a lei una signorina più giovane che iniziò a sfogliare distrattamente un giornale. Tutto questo fece molto ridere il ragazzo che avvertii puzza di perbenismo e, nello stesso tempo, fu preso dalla forte curiosità di sapere se le due donne fossero in grado o meno di leggere un libro.   Nello stesso giorno, come per una predestinazione o per quel gioco infantile e di mescolanze che sono le ripartizioni dei posti su di una spiaggia, conobbe le due ragazze, insieme a suo cugino.    << Questa gente non mi piace >>  gli confidò subito il cugino dopo le rituali formalità sciocche e ridicole che si usano per i nuovi incontri. Erano in acqua e, lasciando tutti sulla spiaggia, decisero di non perdere molto tempo in convenevoli e di sfruttare l'occasione che le circostanze offrivano loro.   Fu quello l'anno che la Cecoslovacchia o, meglio, che i suoi abitanti, ebbero la sorpresa amara di vedersi non più padroni della loro terra, e  restringere lo spazio vitale delle loro idee. Quando Rosario venne a conoscenza della sorte di quegli uomini, immaginò che fra loro vi fosse il caro vecchietto che non si pettinava più, uomini come lui non avrebbero mai avuto padrone, qualsiasi cosa accadesse nel mondo, egli era ormai libero con se stesso e nessuna stupida regola avrebbe pettinato la sua folta chioma bianca. Spinto dal desiderio di rivedere quel vecchio che rappresentava per lui un concetto ben vivo di ribellione, anche se puramente interiore, ritornò al suo paese ed invece di cercarlo, corse sulla spiaggia alla ricerca di Glenda, una delle due ragazze conosciute una quindicina di giorni prima, con la quale avevo trascorso quei pochi giorni di villeggiatura, sprecati in inutili passeggiate che alla luce del ricordo gli appaiono ancora ridicole.   La sua amica, certamente, non aveva alcunché di personaggio e disertava le spiagge alla moda, perché in tali luoghi il divertirsi le era pesante e sconveniente. Invece, com'era bello divertirsi su quelle paesane, dove si rischiava poco e chissà, ci poteva scappare anche un matrimonio! Era tornato in quel paese, dunque, per lei, in pratica per una persona che non aveva mai conosciuto veramente, e di cui non aveva mai cercato di scoprire le idee, un po' contaminate dal gioco dei ruoli che viene talvolta, un po' a tutti, imposto dal vivere quotidiano.   Trascorse i suoi pochi giorni di villeggiatura nel modo più semplice e più sano  possibile e fra l'altro si divertì molto a fare il bagno con la pioggia e guardare la mia amica nell'atto d'aggiustarsi il costume che molte volte faceva i capricci, volendo restringersi per riposarsi un po' dalla gran fatica che sopportava a sostenere quella carne che voleva ad ogni costo essere libera. Se il suo corpo o, meglio, poche parti di esso erano trattenute dal capriccioso e pur intelligente costume, la sua mente era bloccata e tenuta stretta da ben altro costume, anch'esso capriccioso, ma incredibilmente stupido ed atavico. Certo spogliare un'amica dei suoi abiti bisogna saperci fare, ma spogliarla dei suoi pregiudizi, bisogna essere artista, ciò che il ragazzo non era e che mai sarà. Ragion per cui, finita l'estate, tornò ai banchi di scuola, e ciò non vi meravigli, perché allora, lui, andava a scuola, o più elegantemente: era studente. Dopo cinque anni, il ragazzo, fattosi giovanotto, imbocca una strada che non gli era capitato più di percorrere ed è molto ansioso ed ha molto caldo.   Il treno, un diretto, scivola sulle rotaie; alla sua destra vede la spiaggia e con essa tutta la folla anonima dei bagnanti. Anche lui è diretto verso un pezzo di spiaggia, forse un pezzettino che qualcuno avrà conservato per lui. Non che qualcuno lo aspetti, non è ancora diventato un'artista, ma questa volta non farà amicizia con un vecchietto, nel luogo in cui è diretto sono ben pettinati.       Vado a trovare un'amica, un'amica che non l'aspetta, non gli è amica; ed è questo che gli fa avvertire di più il caldo che non riesce a placare anche avendo la testa tutta fuori del finestrino e le mani che giocano a fendere l'aria. Sono giunti. Lui e il suo bagaglio ci avviano al mare seguendo quelle colorate  segnaletiche  che  attraggono più di  un'idea, anche se lui l'idea se l'era già fattaquando si era informato sull'orario dei treni della sera per un affrettato ritorno.     <<Bisogna essere pazzi, per fare ciò che hai fatto !... Venire così all'avventura,>> gli dice la sua amica <<venire a disturbarmi, a seccarmi nella mia dolce pace, soltanto perché avevi voglia di vedermi!>>     A distanza di anni, loro due vogliono recarsi a ringraziare quel vecchio, passare le loro mani fra la sua capigliatura e sentirsi un po' artisti; il vecchio vorrebbe scambiare un suo leone di pietra accucciato con il loro di cristallo, ma loro non glielo permetteranno.