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Il Pancrazio e la Lotta Greco-Romana


.Quando parliamo di Arti Marziali pensiamo subito al Karate o al Judo...al Kung Fu, e chi più ne ha più ne metta. Ma le discipline orientali non sono più antiche delle nostre e non sono meno efficaci.
Se pensate agli eroi dell'antichità greca mi vengono subito in mente Achille e Ulisse. L'uno famoso per la sua abilità con la sua famosa lancia, ricavata da un intero tronco d'albero, così pesante che solo lui poteva brandirla, l'altro conosciuto per la sua abilità con l'arco, arco che solo lui riusciva a tendere...e cos'altro non sono queste se Arti Marziali! O meglio quelle arti gradite a Marte, dio della guerra.L'arte che sicuramente più ci rappresenta per storia e popolarità è il pugilato. Magnifico sport, oggi, ma nell'antichità micidiale e mortale arte da combattimento.I greci, che lo praticavano nelle olimpiadi fin dal 688a.C., consideravano la lotta con i pugni una disciplina completa con la quale si poteva sviluppare una mente vigile e reattiva, un corpo sano e robusto ed arma a cui ricorrere per combattere i propri nemici. Gli incontri, di solito, non avevano un termine e continuavano fino a che uno dei due sfidanti non si arrendeva e molto spesso capitava che un pugile infierisse senza pietà nei confronti dell'altro anche quando questo fosse a terra.Ma sono i romani a trasformarlo in una vera disciplina mortale e attrazione circense.Le mani erano protette da guanti pesanti, CAESTUS, rinforzati con inserti di piombo e di chiodi per accorciare i tempi della competizione e arrivare al brutale annientamento di uno dei pugili nel più breve tempo possibile.Un'altra disciplina che ha segnato la nostra storia e se ne perdono le origini nella notte dei tempi è la lotta.Prima i Greci e poi i Romani consideravano lotta, non un'arte marziale classica, cioè con l'unico fine di annientare l'avversario, come era per il pugilato, ma uno sport dove poter sviluppare le proprie doti fisiche e psicologiche.
Infatti la lotta Greco-Romana non prevede tecniche di strangolamento, leve di rottura e/o l'utilizzo di punti di pressione vitali.Lotta e Pugilato insieme fanno nascere il Pancrazio, il nome significa "intera forza", cioè poter utilizzare tutte le proprie forze, a mani nude, con l'ausilio di sgambetti, morsi, ditate negli occhi, colpi e prese ai genitali, strangolamenti, rottura delle dita e tutto quello che vi puo' venire in mente di cruento.Compare, in Grecia, come disciplina olimpica nel 648a.C.Per questa sua natura, il Pancrazio si è sviluppato come una delle discipline da combattimento più complete, prevedendo anche la lotta a terra ed il pugilato.Nell'antica Grecia, l'efferatezza di questo sport era tale che il vincitore era spesso decretato solo dopo la morte di uno dei due contendenti.E' famosa la storia di Milone di Crotone, campione di pancrazio, che vinse un toro, se lo carico sulle spalle e sfilo sotto le tribune dello stadio osannato dalla folla...finito il giro, se lo mangiò!I Romani utilizzavano il pancrazio per l'addestramento militare delle proprie truppe, oltre all'uso della daga e dello scudo, che al contrario di quanto si pensi era anch'esso un arma vera e propria, in grado di tranciare di netto le gambe di un uomo.Il Pancrazio ad oggi è ancora una disciplina studiata, anche se per ovvi motivi, è stata snaturalizzata del suo spirito guerriero. Ad oggi il Pancrazio si presenta così:.