..Uomini...

Quando si prova l'amore una volta...


Dilettanti! (post senz'altro già fatto ma c'aggià fà....)Kampa mi prende sempre in giro perchè sono ragioniera ma che ci devo fare se a me piace fare i conti.... Dunque , per il grande che ha fatto 16 anni di scuola , fanno 32 colloqui , compresi quelli dell'asilo che erano una cosa allucinante; poi ci sono i gemelli che , contando fino alle medie , fanno altri 44 colloqui. E mancherebbero quelli di questi anni delle superiori che si fanno quattro volte l'anno e non due... Quindi in totale ho superato ampiamente l'ottantina di colloqui-per-mamma, che sarei io. Non ho mai mancato, tranne forse due o tre volte gli ultimi anni che è andato (gulp) mio marito ma solo perchè ero immobilizzata a letto... Per sopravvivere bisogna prenderla come per tutte le cose: un'esperienza umana straordinariamente interessante. A parte i tecnicismi che consistono nel puntare subito (arrivando con quel tanto di anticipo che basta, non occorre esagerare basta poi mirare lo scatto al momento giusto ) al professore più urgente da contattare, quanto più affollato , poi c'è la psicologia. Premesso che io non FAREI MAI l'insegnante, innanzitutto bisogna farli sentire considerati. Un "come sta?" con sorriso mi sembra il giusto approccio nello stringere (sempre bisogna farlo) la mano. Un "buon lavoro" finale mi sembra il giusto commiato. BISOGNA fare in modo che si ricordino di te, che tu sei il genitore di tizio e di caio ovvero che tizio e caio sono TUOI figli.  Ciò significa stabilire un contatto estremamente diretto , aperto ma senza sensi di inferiorità, guardarli direttamente negli occhi, ascoltare e annuire, importante anche interloquire e non subire passivamente, dire poche cose ma incisive. Sarebbe importante anche non essere accaldati ma mostrare calma e tranquillità, cioè come a dire anche se crolla il mondo io ci sono. Con gli uomini è più facile ovvio. Poi è divertentissimo studiare i vari tipi, sia di genitori che di professori. C'è la mamma separata ultramoderna sicura di sè, tacco dodici e perennemente in apnea da mancanza di sigaretta, che parla a voce alta ; non so a che serva visto che si fa già notare abbondantemente così; c'è la moderna (semplicemente moderna) , che sembra la sorella maggiore della figlia che si porta la stessa figlia appresso e la mette a tenere il posto e corre di qua e di là; c'è la meridionale che "quando stiamo a casa ti spacco la faccia" alla figlia; c'è la coppia mamma-papà friulani, lei : "e tu vorresti fare l'educatrice??? con questa pagella? ma perchè non studi io non capisco!" , mentre lui vorrebbe sprofondare sotto terra e si agita inquieto;c'è la signorotta che dimostra sessant'anni ma ha la tua età con figlia bravissima "vengo solo a conoscerli , i professori"; Interessante notare il grado (elevato) di timidezza dei genitori. Ieri ho fatto cinque file, e quando arrivava uno e chiedeva "voi per chi siete in fila?" , di norma nessuno rispondeva... o ci si guardava l'un l'altro per una frazione di secondo per vedere che qualcuno si decidesse a rispondere... Pericoloso però anche accettare di attaccar discorso con la vicina di fila, una volta lo facevo, ora ho capito che ottanta per cento delle volte la gente si mette a parlare e non ti ascolta, o forse sei tu che ascolti troppo e parli poco, o dici cose poco interessanti, quindi , evito se posso.... Poi ci sono i professori. C'è il meridionale all'antica che si sente frustrato "sono delle pesti, non stanno mai attenti e non mi rispettano"; a questo bisogna dare ragione (anche perchè ce l'ha), mostrarsi indignati del comportamento dei ragazzi e intavolare un piccolo discorso sullo stato della scuola (visto il corriere della sera sul tavolo) e altre amene considerazioni "è un'età difficile"... "il fatto è anche che è una classe tutta maschile"... se tu li butti giù, poi lui alla fine fa retromarcia e li tira su perchè sennò sputtanerebbe troppo anche sé stesso... C'è quello che ripete quello che dici tu. Cioè lui inizia una frase e si ferma a metà perchè non gli vengono le parole , tipo: "noi adesso faremo degli argomenti più....." e tu continui "finalizzati.." , "finalizzati", prosegue lui; poi continua: "perchè così i ragazzi avranno modo di....." , "di focalizzarsi su un tema specifico", "ecco, di focalizzarsi su un tema specifico..." C'è la timida, chiaramente insegnante di italiano-storia. Arrossisce sempre mentre parla quasi sottovoce e... boh, di italiano son sempre andati bene;C'è la simpatica-ai-ragazzi, che chiama tuo figlio Piccol-ino dice che lo adora e si diverte un mondo (lui ama SOLO farsi adorare da tutti, il resto è noia.....); I migliori in assoluto (più stabili mi sembrano) sono quelli di matematica, sia uomini che donne. La logica ha il suo peso nella vita. Ormai non sono più dilettante in queste cose, potrei aprire una rubrica su Sei-Uno-Zero... "Zanna Bianca era sulla strada di trovare se stesso.Germogliavano in lui ignoti sentimenti e impulsi inconsueti. Mutava il suo vecchio codice di comportamento: in passato gli erano piaciute le comodità e la cessazione del dolore , sgraditi il disagio e la sofferenza, e conformemente aveva adeguato la sua condotta. Ma adesso era diverso. Questo nuovo sentimento che era sorto in lui l'induceva spesso a scegliere il disagio e la sofferenza per amore del suo dio. Di sera, quando il dio tornava a casa, Zanna Bianca lasciava il caldo giaciglio che s'era scavato nella neve pur di sentire l'amichevole schiocco delle sue dita o la sua parola di saluto. La carne, addirittura la carne trascurava per stare col suo dio, per ricevere da lui una carezza, per accompagnarlo in città. L'attrazione dunque veniva sostituita dall'amore. E l'amore era lo scandaglio calato nelle profondità del suo essere, dove l'attrazione non era mai scesa e da queste profondità era scaturita, in risposta, la cosa nuova: l'amore.  Ciò che gli veniva dato lui lo ricambiava. Era veramente un dio quello, un dio d'amore, un dio caldo e radioso, alla cui luce la natura di Zanna Bianca s'espandeva , come un fiore s'apre nel sole". J.London