..Uomini...

"Dagli amici mi guardi iddio che dai nemici mi guardo io"


Quando uno ha un grosso dispiacere che fa?Io piango.Secondo me non so incassare ma d'altra parte mica sono un pugile... Beninteso non in pubblico , mai . Resistere è la parola d'ordine. Poi si arriva fino a casa e li si rompono tutti gli argini (a questo serve una casa). Immagino serva per incassare il colpo , per dar tempo alla testa di far decantare e accettare la brutta notizia , di incasellarla nel novero delle cose che possono benissimo accadere, per spurgare tutta la frustrazione , il dispiacere e forse qualche senso di colpa (quando si tratta di figli c'è sempre) , non so reagire in altro modo... La cosa seccante è che piango fino quasi a sformarmi la faccia... e pensare che solo ieri sera mi ero fatta le sopracciglia alla perfezione... Mi chiedo cosa facciano gli altri.... o non hanno mai dispiaceri o non piangono , tanto. O  son fortunati che non gli si sforma la faccia...  Qualcuno so per certo che non piange affatto , fortunato . Tutto sommato per me piangere è una buona soluzione: dalla lunga esperienza fatta so che "dopo" sto molto meglio e il mio piccì interno ricomincia ad andare a random per cercare soluzioni ragionevoli anche se, quando non dipende interamente da te, il problema è doppiamente difficile .  E poi una cosa buona delle giornate di merda è che finiscono sempre , prima o poi.... credo che fosse questo quel che intendeva l'adorabile Rossella O'Hara .Notte Marion ...p.s. A margine: penso all'umiliazione che possa provare chi , dopo una lunga amicizia, frequentazione e persino qualcosa di più, da un amico non si vede perdonato un errore, un torto , un misero torto come ne facciamo tutti a centinaia nel corso di una vita..... tutti meno Dio , ovvio.... L'unica conclusione possibile che mi viene in mente è che non era affetto e amicizia sincera , prima , perchè le persone non cambiano da un giorno all'altro.  Sarà per questo che purtroppo a volte dimentico a cosa servono gli amici.