..Uomini...

Nessuna camera ai grillini che scherziamo??? Non sei democratica Marion...


Post palloso ma chi se ne frega... Cerco di avere verso costoro un atteggiamento laico, della serie tipo per capire qualcosa della fisica (Einstein docet) o ancor meglio della fisica quantistica, una volta ho sentito dire che bisogna scordarsi di tutto quello che si sa , partire da zero , che per un fisico credo sia una cosa stratosfericamente difficile e quindi anche per noi, uomini comuni, rispetto alle cose comuni. E quindi un tantino li ascrivo alla reazione della gente comune verso questa crisi e verso tutti (tutti nel mucchio) coloro che si possono additare come concausa, una forma di protesta verso "la politica", già detto molte volte...E cerco di immaginarmi e convincermi di come potrebbe funzionare una democrazia con gente come questa , mandata qui da otto milioni di persone a rappresentarLI, eh si,  già detto anche questo ma è giusto ricordare che questi otto milioni hanno la responsabilità di quel che sta succedendo. In fondo parlano di piste ciclabili (la vera emergenza in questo momento) , di un mondo nuovo, di prospettive che a pensarci forse forse ci starebbero (usciamo dall'euro e po bon, non ci sarebbero più problemi di politica industriale) , di buttare a mare tutti i partiti che son tutti uguali, e quasi quasi mi convinco che non sarebbero poi così male.... ma poi c'è sempre una perplessità, qualcosa che non mi quadra, che non mi lascia convincere.... e poi ho capito cos'è: il fatto dell'uomo. Anche loro, i grillini, sono uomini e l'uomo non può cambiare sè stesso e la sua natura.... La reazione è la febbre che sale improvvisa, ma la cura? Decisamente preferisco delegare qualcuno che ha una pallida idea di come curarmi. "Partecipazione e democrazia partecipatoriaNegli anni sessanta avviene il lancio della cosiddetta democrazia partecipatoria, o partecipativa. Partecipazione è prendere parte in persona, e un prendere parte attivo che è davvero mio, da me liberamente deciso e perseguito. Partecipazione è mettersi in moto da sé non essere messo in moto da altri. Al grosso dei partecipazionisti degli anni sessanta quel che interessava davvero era l'assemblearismo in virtù del quale piccoli gruppi di attivisti diventavano le avanguardie traenti delle masse inerti. Il loro era in sostanza, un elitismo di tipo leninista. L'ironia della vicenda è che quei gruppuscoli denunziavano l'elitismo altrui. Dove sta il partecipazionista rispetto alla democrazia diretta? ovvero rispetto alla democrazia rappresentativa? Si destreggia a cavallo delle due. Per quanto sbandieri l'ideale della democrazia diretta è raro che ne faccia del tutto un sostituto della democrazia rappresentativa: accetta, di regola, che elezioni e rappresentanza sopravvivano. Il partecipazionista sta sempre raso terra (a livello di base) e allo Stato non arriva mai. Pertanto non propone nulla in sostituzione di quello che critica o anche rifiuta (per questo ora i grillini sono spiazzati..... perchè non si aspettavano otto milioni di beoti...) L'appello a "più partecipazione" è meritorio ma gonfiato a dismisura, quasi come se tutta la democrazia fosse risolvibile nella partecipazione, è una ricaduta infantile. Se il cittadino comune è già poco interessato alle notizie della politica perchè mai si dovrebbe impegnare nel ben più oneroso partecipare? [...]Più la posizione è estrema e più intensamente viene sentita dal pubblico.. sembra che vi sia congenialità tra estremi e intensità.. le forze che portano alle posizioni estreme sono anche le forze che alimentano l'intensità. Dunque l'intensità tende a produrre a livello dei grandi pubblici, estremismo. Forse questo non è per il partecipazionista un esito perverso, forse l'estremismo gli va benissimo, ma la sua teoria dichiara soltanto che il partecipare è virtuoso, e il nesso tra intensità-partecipazione-estremismo è bellamente ignorato. Dopotutto l'estremista è tale perchè non ha dubbi, sa già benissimo ma non perchè sappia alcunché ma perchè è un manicheo che ha già sistemato in bianco-nero tutti i problemi del mondo. L'interesse estremo che va con un parteggiare estremo può culminare in un rigido fanatismo che potrebbe distruggere, se generalizzato, il processo democratico. L'impresa democratica prende l'avvio dalla pubblica opinione, e elevare il livello della pubblica opinione è trasformare l'informazione in competenza, in padronanza conoscitiva. L'estremista è il nemico mortale di tutto questo: nulla vuol sapere, del vero sapere si fa beffe e l'opinione altrui e solo da fischiare. L'estremista sente fortissimamente sente e basta. E questo l'animale partecipante sul quale il partecipazionista punta? Se lo è lo dica, se non lo è lo sconfessi. Ma il partecipazionista tace e si avvolge nel silenzio. Molto rumore dunque, molta furia polemica anche, ma che ne nasca un bambino è dubbio."Giovanni Sartori - Democrazia cosa è