..Uomini...

Dell'amore


La cosa mi ha lasciato uno strano retrogusto amaro quando l'ho saputa. Di un'amica, che mi racconta della sua ultima storia d'amore, anzi non è che me lo abbia raccontato, secondo me le è sfuggito... dunque dice che ha re-incontrato quest'uomo (che conosceva in gioventù) al funerale della moglie di lui; quindici giorni dopo si erano messi assieme, ora vivono assieme felici e contenti .Nulla di male, si dirà: c'est la vie, chi muore giace e chi vive ecc.ecc. e altre banalità del genere; naturalmente poi si deve tenere in conto che, ad esempio nel caso di una lunga malattia invalidante, spesso il compagno/compagna che c'erano non ci sono più e si trasformano in qualcosa d'altro, l'affetto non diventa che assistenza e sacrificio, anche questo so benissimo che esiste, è umano e lo conosco bene. La spinta a "rivivere" è forte e meno male che c'è, lungi da me giudicare. Ma il senso di tristezza deriva dalla considerazione che si sta assieme per compagnia , per necessità , per intenti comuni , per la famiglia che si è costruita perché l'uomo è un animale non solitario. Poco importa chi ci sta a fianco , in fondo alla fine , l'importante è avere qualcuno.